Camillo di Christian RoccaRedazionalmente Corretto del 18 aprile 2003

La
prima pagina di Repubblica (Rep.) di ieri, giovedì 17
aprile, Giorno II della Nuova Era Scurdammoce ‘o Passato, si
apriva con: "Nasce divisa l’Europa a 25". E’ il primo
titolo da mesi a questa parte non direttamente collegato alla
crisi irachena. Del resto c’è da scurdacce ‘o passato,
e tutte le castronerie scritte negli ultimi tempi, tipo il Vietnam
nel deserto, la guerra persa, i piani sbagliati e la resistenza
irachena. Ai suoi lettori, Rep. non dà spiegazioni di
cotante previsioni sballate, ma Red. Corr. apprezza lo sforzo
di non far scrivere l’ex autore della Rai di Baldassarre, e tutti
gli altri compreso Giorgio Bocca (Georges Bouche).
Rep., così come richiesto tre giorni fa da Red. Corr.,
apre finalmente un dibattito sull’ennesimo dittatore che piace
da matti alla sinistra: Fidel Castro. I republicones sono meravigliosi,
sembrano tutti dei Valerio Riva di complemento, todos anticastristas
de la primera hora. Da Corrado Augias (Aug!) a Sandro Viola (Viola
Libre) sono tutti anticastristi della prima ora. La colpa è
sempre degli altri. Gli articoli, per carità, sono ottimi,
c’è la presa in giro dei comunisti di Armando Cossutta
e di Marco Rizzo, degli ex republichini diventati castristi,
finanche di Jovanotti e dei Nomadi. Come se fossero fenomeni
da baraccone, macchiette alla Gianni Minà, posizioni non
rilevanti e minoritarie all’interno di una sinistra seria, liberale
e democratica. Eppure su Rep. non si è mai letto un editoriale
contro Castro, tanto che per dare la notizia delle condanne ai
dissidenti c’è voluta una settimana, mentre s’è
saputo del triplice omicidio di Stato dei tre ragazzi che volevano
scappare, soltanto un giorno dopo l’articolo apparso sul Corriere.
La bella intervista di Omero Ciai (il Magdi Allam delle Americhe
del Sud) a uno dei primi dissidenti cubani, Carlos Franqui, spiega
le colpe della sinistra italiana. Franqui intanto smonta la balla
dell’embargo economico: "E’ una foglia di fico. L’embargo
è applicato solo dagli Stati Uniti, dal resto del mondo
no. Domandatevi questo: perché Castro non compra le medicine
in Messico? La verità è che il suo sistema è
un fallimento totale, che la sua politica economica ha distrutto
le risorse dell’isola. Cuba non è povera per l’embargo
americano, è povera perché è governata da
un dittatore che proibisce l’iniziativa privata". E l’altro
mito? Quello secondo cui Castro avrebbe ridato dignità
al suo popolo e salvato le cubane dalla prostituzione? Ecco la
risposta di Franqui: "Castro ha inventato l’apartheid, l’isola
del turismo sessuale. () Ci sono spiagge proibite ai cubani.
i cubani non possono entrare negli alberghi e nemmeno nei ristoranti
per i turisti". L’editoriale di Viola Libre è accorato,
cerca di capire perché mai la sinistra abbia atteso il
2003 per avanzare qualche dubbio sul tiranno barbuto. Ma la colpa
è sempre del Manifesto e di Liberazione e di tutti gli
altri volenterosi carnefici del regime. Di gettare un occhio
in casa non se ne parla.
Per il resto, molta fuffa: l’ennesimo articolo di Guido Rampoldi,
il Massimo Giannini del servizio esteri, che cerca di convincere
Tony Blair a lasciare George W. Bush; qualche sbrodolata sull’Europa;
un pizzico di anticavalierismo; un paio di stanche corrispondenze
dall’Iraq.
Ma c’è Magdi Rummy Allam a salvare la giornata e a valere
il prezzo del giornale. Magdi spiega ai republicones che "la
galassia armata palestinese" era "strumento nelle mani
di Saddam". Magdi Rummy sostiene che il sequestro dell’Achille
Lauro è la smoking gun che collega Saddam al terrorismo
internazionale, ai kamikaze di Arafat, all’uso delle armi di
distruzione di massa e a Osama Bin Laden: "Il sequestro
dell’Achille Lauro offrì a Saddam il pretesto. Catturò
l’interesse dell’opinione pubblica internazionale e Saddam poté
gasare indisturbato decide di migliaia di soldati iraniani. Lo
stesso avvenne con un altro cliente famoso di Saddam, Abu Nidal.
La primula rossa del terrorismo palestinese fu strumentalizzato
da Saddam nel 1982. Un suo commando compì un attentato
contro l’ambasciatore israeliano a Londra (). Saddam inaugurò
l’uso in dosi massicce dell’iprite per respingere i Pasdaran.
In pochi giorni furono sterminate 100 mila persone". L’alleanza
con Osama, spiega Rummy, è "una realtà che
di fatto era già operativa", così come quella
con i kamikaze palestinesi. L’effetto domino a Piazza Indipendenza.
(continua)

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