La
prima pagina di Repubblica (Rep.) di sabato 19 aprile, Giorno
IV della Nuova Era Scurdammoce ‘o Passato, si apriva con: "Baghdad
in piazza contro Bush". Per Vittorio-Gatto-Copione-Zucconi
(Zuccopycat) questo è "un incubo per l’America".
Per Magdi Rummy Allam non c’è da preoccuparsi: "Per
la verità più che una mobilitazione islamica contro
gli Stati Uniti, è stata una mobilitazione interna per
scongiurare il regolamento di conti tra sunniti e sciiti. Non
è l’inizio di una rivoluzione di tipo khomeinista".
Rep. fa finta di non capire e gli titola l’articolo nel modo
opposto: "Sunniti e sciiti ritrovano l’unità per
sfidare l’occupazione Usa".
Zuccopycat dopo averci raccontato che l’America avrebbe perso,
poi che aveva già perso, poi che perderà nonostante
la vittoria, infine che se la Casa Bianca evita di dire di aver
vinto significa che teme di aver perso, ieri ne ha escogitata
un’altra: se Saddam è ancora vivo, l’America ha perso;
ma "se è morto, e quel video è fasullo, significa
che qualche regista occulto ancora fa circolare il suo spettro,
per negare ai conquistatori il rito finale", "l’happy
ending". Quindi Bush ha perso.
Michele Serra, lo strapagato umoralista di Rep, pur vantando
un saldo curriculum anticastrista consistente addirittura in
un articolo pubblicato 15 anni fa sull’Unità di Renzo
Foa (ora esule al soldo del Cav.), si è incavolato con
quei "puntuti censori democratici" che sarebbero capaci
di sostenere l’America qualora Bush "volesse imporre a schiaffoni
anche ai cubani il glorioso modello privatistico che ingrassa
i ricchi e fotte i poveri". Meglio fotterli tutti, in effetti.
Anche domenica l’umoralista ha umoralisteggiato mica male. L’argomento
è il Cav. Serra ha scritto un corsivo divertente sul suo
show al processo di Milano, ma l’umoralista si vede dal dettaglio:
ha definito gli avvocati del Cav. "legulei strapagati".
Ma che cosa ne sa e soprattutto che cosa gli frega dell’onorario
degli avvocati del Cav? Vuole fottere anche loro, come i cubani?
D’ora in poi (e qui a Red. Corr. siamo invidiosi) Serra è
lo strapagato umoralista di Rep., di Rep. Auto e dell’Espresso.
Sabato, a proposito del Cav., c’era un articolo di Giuseppe D’Avanzo
(Davanpour), autore di un centinaio di articoli critici con il
Cav. perché, a differenza di Giulio Andreotti, non partecipa
ai suoi processi. Ora che il Cav. è andato in aula, Davanpour
non è contento: "Trucco da fiera con sorpresa finale,
a ben vedere, l’arrivo in pompa magna al Palazzo di Giustizia
di Milano". Se il Cav. si è presentato è perché
non vuole più presentarsi, scrive. Forse è uno
schema o una scuola giornalistica, Davanpour applica al Cav.
presente/assente la stessa arte di Zuccopycat sul Bush vincente/perdente.
Red. Corr. avrebbe voluto saltare l’articolo di Paolo Sylos Labini
(Psy-Lab) sui "partiti e movimenti, intesa necessaria",
ma l’occhio è caduto sul seguente ragionamento: "L’ultimo
progetto pessimo è quello che prevede il ripristino dell’immunità
parlamentare oggi serve solo a Berlusconi e Previti. Il 9 aprile
la Camera ha approvato un progetto Boato – un rivoluzionario
molto ex – che mira a ripristinare, peggiorandola, la vecchia
legge. E’ vero: il progetto Boato così com’è non
serve direttamente al nobile scopo di tutelare Berlusconi e Previti".
Se dietro Red. Corr. si nascondesse Luciano Violante, il commento
sarebbe: "Psy-Lab ormai è un problema psichiatrico".
Infine Eugenio Scalfari, il quale nel consueto editoriale domenicale
critica "molti giornali italiani e alcuni giornali inglesi"
che "sottolineano in questi giorni l’affanno con il quale
il gruppo degli europei disobbedienti agli Usa cerchi l’appeasement.
Di questo affanno in realtà non si vedono molte tracce".
A Scalfari risulta il contrario, sarebbero Inghilterra e Spagna
che cercano di "riallinearsi a Chirac", e certo non
gli può far cambiare idea la telefonata del 15 aprile
di Chirac a Bush, meglio nota come "ora saremo più
pragmatici". Opinioni. Ma aver chiamato in correità
il Corriere non è affatto gentile. Scrivere "con
le sole eccezioni di Repubblica e del Corriere" non è
corretto. Anche perché il Corriere, a differenza di Rep,
la notizia che Gerhard Schroeder si è scusato con Bush
per le critiche e i commenti esagerati sull’America, sia pur
nascosta, ce l’aveva. (continua)
22 Aprile 2003