Camillo di Christian RoccaRedazionalmente Corretto del 6 aprile 2003

La
prima pagina di Repubblica (Rep.) di ieri, 5 aprile, Giorno XII
della Nuova Era Forte & Andreottiana, si apriva con: "La
sfida di Saddam". La notizia è l’improvvisa apparizione
del dittatore. Nei titoli di prima, seconda e terza pagina si
dà per scontata la veridicità del filmato. Probabilmente
è così, Saddam è uscito dal bunker e s’è
fatto una passeggiata. Liberissimi i vertici di Rep. di crederci.
Eppure l’articolo di Magdi Rummy Allam nega decisamente che il
passeggiatore fosse Saddam. E lo spiega: "Si tratta di una
novità assoluta. Sconvolgente. Come non si vedeva da tanti
anni. Questi abitualmente non sorride quasi mai. Ha il volto
più gonfio e il fisico obeso. I suoi movimenti sono lenti
e pressoché meccanici. I capelli e i baffi sono leggermente
brizzolati. Il Saddam del filmato è invece gioviale, giovanile,
si muove con disinvoltura. Non ha alcuna traccia di senilità
nei tratti facciali, il profilo è alquanto asciutto. E
soprattutto ha impresso un sorriso disarmante. Il vero Saddam
è ossessionato dalla possibilità di essere ucciso
in qualsiasi momento. Evita il contatto con la gente. Ieri si
è assistito all’esatto contrario". Rummy Allam l’ha
spiegato per quattro colonne ai republicones: non è lui,
il filmato farlocco, a Baghdad c’erano 34 gradi, com’è
possibile che avessero "giacchetto e maglioncino"?
Eppure il piano di Rummy è saltato, Rep. ha titolato così
il suo articolo: "Saddam riappare fra la gente: lotteremo
fino alla morte". Altra cosa: il ministro dell’Informazione
ha detto che faranno azioni "non convenzionali" per
vincere la guerra. Pensate che Rep. abbia messo la notizia in
un titolo? Pensate male. Rep. se l’è cavata così:
"L’ultima minaccia del regime, un incubo per gli assediati".
Qual è, di grazia? Il sommario non aiuta il lettore: "La
città è terrorizzata da macabre profezie".
E’ indovina-indovinello oppure un giornale?
Per il resto molte cose corrette. Un reportage da Bassora con
gli abitanti che chiedono agli inglesi "perché non
attaccate?", e un’intervista pro Bush a Jack Nicholson.
Giuseppe D’Avanzo (Davanpour) e Carlo Bonini sono entrambi a
Kuwait City, ma hanno scritto due pezzi diversi. L’articolo di
Davanpour sulla gestione dei prigionieri di guerra è molto
interessante e ben documentato. Anche Bonini ha fatto un ottimo
pezzo sui piani Usa per il dopoguerra. C’è anche un breve
editoriale mica male (argomento "il virus dell’Ulivo"),
scritto da un ex autore della Rai di Baldassarre.
Rep. parla, con un giorno di ritardo rispetto al Corriere, del
nuovo libro di Umberto Eco che indaga sul mestiere di tradurre.
Il titolo è "Dire quasi la stessa cosa". Sarà
dedicato a Zuccopycat?
Infine l’esordio come editorialista-né-con-il-petrolio-né-contro-l’acciaio
di Giorgio Falck, "l’Engels di Cofferati" (secondo
la geniale definizione di Marco Taradash). (continua)

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