Non
è successo niente. Wolfowitz non lo ha detto
La trascrizione
integrale della telefonata tra il giornalista di Vanity Fair e
Wolfowitz. (Molto lunga, è verso la fine)
Qui una traduzione volante del passaggio incriminato:
“La verità è che per ragioni che hanno molto da
fare con i funzionari del governo americano abbiamo stabilito un punto
sul quale tutti potessero essere d’accordo, ed era la questione delle
armi di distruzione di massa come questione centrale, ma c’erano sempre
tre fondamentali preoccupazioni. Una è quella delle armi di
distruzione di massa, la seconda è il sostegno al
terrorismo, la terza il modo criminale con cui veniva trattato il
popolo iracheno. Per la verità credo che si possa dire che
ce n’è anche una quarta di straordinaria importanza che
è la connessione tra le prime due”.”Il collegamento al
terrorismo è l’argomento sul quale c’era il maggior dissenso
tra la burocrazia, nonostante credo che tutti concordino con il fatto
che abbiamo ucciso un centinaio di membri di Al Qaida nel nord Iraq e
che a Baghdad abbiamo arrestato quell’uomo di Al Qaida che era
collegato con quel Zarqawi di cui Powell ha paralto nel suo discorso
alle Nazioni Unite”.Ne parla
anche il Washington Post. E la Cnn. Repubblica continua a raccontare
altro.
31 maggio
Operazione
Regime Change in Iran
Il Foglio,31 maggio
Non
vogliamo Maureen Dowd
Lei imbroglicchia e un giornale del Texas non pubblica
più la sua column.
31 maggio
Toh, la
democrazia è già arrivata
A Kirkuk eletto democraticamente il primo sindaco iracheno. E’
un curdo, vicesindaco un arabo.
Riusciranno i giornali italiani a darne notizia?
31 maggio
Tre
uomini e una road map
Bush in Medio Oriente.
Il Foglio, 30 maggio
Tonino
Carino by the pound
Grazie a Luca Sofri,
e con sconcerto, linko Tonino Carino che recita, in italiano, Firth of
Fifth dei Genesis. (la mia canzone preferita in assoluto).
30 maggio
Torture,
a Guantanamo si ingrassa
Slate racconta che nella prigione delle cosiddette violazioni
dei diritti umani (ieri lo ha ripetuto Amnesty, e la Casa Bianca ha
negato) i prigionieri mangiano troppo e meglio dei carcerieri.
Grazie a 1972.
30 maggio
Evviva Stefano Folli, evviva fdb
Non cambierà niente, finché ci
sarà il polveroso e sovietico cdr
(abbasso).
30 maggio
Lupisgate
Marco Lupis di Rep. aveva ribattuto così
a queste
critiche di Red. Corr. su un suo articolo su Falun Gong. Ecco la contro
risposta
29 maggio
Do
you need mr. Cirami?
Bill Clinton vorrebbe cambiare la legge che vieta un terzo
mandato presidenziale.
29 maggio
Almighty
29 maggio
La
furbetta Maureen Down ci gira intorno
Dopo aver malamente riportato una frase di Bush su Al Qaida,
con le mille proteste che girano sul web, la sopravvalutata reginetta
del giornalismo radical chic, non ammette l’errore e fa una manovra
furbesca ripetendo, questa volta in modo corretto, la frase che per 15
giorni, nella versione sbagliata, ha fatto il giro dei giornali e dei
talk show televisivi.
(Se non ci avete capito nulla: guardate il 24 maggio)
29 maggio
Quella
testa di cavallo sul letto, mi pare di averla già vista
Finto produttore di Hollywood ha qualche dubbio sul libro di
memorie che Jayson Blair vorrebbe far diventre un film.
(fiction, fa ridere)
29 maggio
I
democratici visti da Slate
Sono molto simili ai democratici
visti dal Foglio
29 maggio
Il
direttore generale di Al Jazeera era a libro paga di Saddam
29 maggio
Abbiamo perso e giocato male
Almeno ha vinto Pippo,
unico giocatore neocon.
28 maggio
Caro
Luca, ero a cena con Salman Rushdie e la velina di Fabrizio Frizzi…
Renosubject.
Max, giugno
La
dottrina Rumsfeld
Il Foglio, 26 maggio
Si
dimette il Pulitzer sospeso dal New York Times
Io l’avevo
detto che era un casino.
26 maggio
Il texano
mica male
Riconoscimenti liberal all’azione di Bush in Medio Oriente:
“E’ come Clinton”.
Il Foglio, 26 maggio
Vicini
di casa
Lungo e confuso articolo della New York Review of book sui
neocons. Saranno anche ex di sinistra, avranno anche lavorato per il
candidato Scoop Jackson, saranno anche ebrei ma la vera ragione che
unisce Perle, Wolfowitz e Woolsey abitano nello stesso quartiere Chevy
Chase, in Maryland.
26 maggio
Italiano all’estero
Uno si collega a Internet per sapere chi ha vinto le
amministrative e scopre che l’Ulivo ha conquistato la provincia di Roma
e il Polo si è confermato in Sicilia. Semplicissimo, per una
volta. E invece no.
Quelli dell’Ulivo dicono di aver vinto in modo mostruoso, un tal Marco
Rizzo sostiene che abbia perso George Bush (dove? A Caltanissetta
Beach?), Scajola dice al Tg1 che non è vero niente
perché il Polo ha vinto in 7 province su 12. E allora
Fassino dice che il Tg1 è degno del suo ex compagno
Ceausescu (però non ha detto che Ceausescu era un suo ex
compagno, e ora sta cosa di Ceausescu che già
tirò fuori il tizio del puffone al tribunale di Milano
diventa comica assai). Insomma vorrei capire se in Italia
c’è Ceausescu o 7 a 5 per il Polo. Dai siti di Rep. non si
capisce, quelli del Nuovo sono incasinati e ripetono due volte il dato
di Trapani, sul sito del Corriere non metto piede. Facendo una media
ponderata, forse, ha ragione Scajola: il Polo ha vinto o è
arrivato primo in sette province su 12. E se non sono sette, sono sei.
Ceausescu pare sempre dalla stessa parte.
26 maggio
Infine
il Neo-York Times
“Mr. Bush’s dream of a transformed Middle East is not going
anywhere as long as the Arab world is obsessed with the plight of the
Palestinians. The Mr. Bush of two years ago was not ready, for reasons
of both policy and politics, to make any strong moves. But now
conditions have changed and he has a grand vision, larger and more
risky than any dreamed by his predecessors. We hope he is willing to
follow it through”.
Primo editoriale non firmato, la linea ufficiale del giornale.
25 maggio
Sospeso
un altro giornalista del New York Times
E’ un pezzo grosso, vincitore di Pulitzer, altro grande
protetto del direttore Howell Raines. Si chiama Rick Bragg. Qui la sua storia
di giornalista che usa i negri (nel gergo giornalistico sono i ragazzi
giovani e sottopagati che fanno il lavoro per lui). Al Times la
situazione sta fuggendo di mano al direttore.
Su Bragg Camillo aveva scritto ieri, linkando la correzione
del New York Times.
Ancora nessuna smentita, invece, sul caso Maureen Dowd.
25 maggio
Sergio
Romano
L’ambasciatore Romano è uno dei migliori analisti
italiani, nonostante Camillo non condivida molte delle sue posizioni,
ma l’editoriale di oggi in prima pagina sul Corriere è
palesemente senza alcun senso logico.
Inizia così:
“Colin Powell, segretario di Stato americano, riconosce le
particolari esigenze e preoccupazioni di Israele. Ariel Sharon, primo
ministro israeliano, dichiara di accettare la «mappa
stradale»“.
Bene, no? No. Secondo Romano, queste due dichiarazioni:
“Sono il frutto di un baratto diplomatico provocato dal
fallimento della visita di Powell a Gerusalemme negli scorsi giorni”.
Fallimento? de che? Powell forse era andato a Gerusalemme per NON fare
accettare la Road Map a Sharon? E’ così? Boh. Spiega Romano:
“Dopo avere constatato la reticenza di Sharon, il segretario
di Stato ha probabilmente fatto appello alla Casa Bianca e ha
finalmente conquistato, con la comprensiva dichiarazione di ieri,
ciò che non era riuscito a ottenere, personalmente, durante
la sua visita israeliana”.
Come “probabilmente ha fatto appello alla Casa Bianca”? E a chi doveva
fare appello, al Cremlino? a Dagospia?
E, poi, scusate: se ha ottenuto il giorno dopo quello che non aveva
ottenuto il giorno prima, trattasi di fallimento o piuttosto di
successo?
Scrive ancora l’ex ambasciatore:
“George W. Bush vuole certamente la pace. Ma è
circondato da consiglieri che non cessano di ricordargli
l’utilità di Israele nelle sfide che gli Stati Uniti
dovranno probabilmente affrontare in Medio Oriente”.
Bush vuole la pace, però c’è qualcuno
che gli ricorda “l’utilità” di Israele. Quale sia il senso
di questa frase è oscuro. Chi ricorda “l’utilità”
di Israele è per la guerra? Chi è per la pace
deve pensare che Israele sia inutile? Esistono altre nazioni, oltre
allo Stato ebraico, sulle quali ci si interroga sulle prime pagine dei
giornali se siano utili o inutili? Il Belgio, per esempio, è
utile? E la Nuova Zelanda? A che serve la Nuova Zelanda? No, solo
Israele.
“E quand’anche prestasse meno attenzione ai suoi consiglieri
neoconservatori”
E ti pareva.
“il presidente terrebbe conto dei due gruppi che gli saranno
particolarmente utili per il rinnovo del mandato presidenziale nel
2004: la lobby ebraica e quella di una destra cristiana “
Qualcuno prima o poi spiegherà che la “lobby ebraica” vota
prevalentemente per i Democratici?
24 maggio
I
Democratici
Chi sono i 9 candidati anti Bush, cosa vogliono e come cercano
di guadagnarsi la candidatura.
Con i consigli di Donna Brazile,
ex manager della campagna di Al Gore, che l’altro giorno aveva
partecipato a questo
convegno dei socialdemocratici americani, i compagni di D’Alema
nell’Internazionale socialista e seguaci di Wolfowitz per le cose che contano.
Il Foglio, 24 maggio
Caso
sospetto di blairismo a Rep.
Redazionalmente Corretto, 24 maggio
Gotham
City
Il Foglio, 24 maggio
Maureen
Dowd imbroglicchia (anche dopo il caso Blair)
Sul New York Times, la sopravvalutata reginetta radical chic
di Washington, ha attribuito
a Bush una frase ,”Al Qaida non è più un
problema”, pronunciata prima della nuova ondata di attentati a Riad e
Casablanca, per dimostrare che è un presidente incapace.
Solo che Bush non ha detto questo, ma questo:
“I più importanti militanti di Al Qaida sono o in galera o
morti. In entrambi i casi non costituiscono più un
problema”. Quelli che non costituiscono più un problema sono
i militanti di Al Qaida in galera o morti, non Al Qaida (del resto Bush
vuole fare la guerra infinita, no?)
Sono passati 10 giorni e la reginetta che piace molto alle dame snob
del giornalismo italiano non ha corretto la sua affermazione che nel
frattempo viene ripetuta in tutti i talk show e in cento giornali in
giro per il paese. Né, del resto, il New York Times si
è scusato. Vedremo domenica, ma il New York Times per i
canoni americani sta facendo un’altra gigantesca figuraccia.
24 maggio
Un
altro piccolo caso Blair al NYT
Andrew Sullivan
fa notare che oggi sul NYT c’è questa nota del direttore:
“An article last June 15 described the lives and attitudes of oystermen
on the Florida Gulf Coast who faced threats to their livelihood from
overuse of water farther north. It carried the byline of Rick Bragg,
and the dateline indicated that the reporting was done in Apalachicola.
In response to a reader’s recent letter questioning where the reporting
took place, The Times has reviewed the article. It found that while Mr.
Bragg indeed visited Apalachicola briefly and wrote the article, the
interviewing and reporting on the scene were done by a freelance
journalist, J. Wes Yoder. The article should have carried Mr. Yoder’s
byline with Mr. Bragg’s”.
24 maggio
Il
punto
Difficile trovare un’analisi della situazione in Medio Oriente
e in Occidente migliore di questa. Del resto Victor Davis Hanson,
l’autore, è uno degli storici più brillanti del
mondo.
24 maggio
Andrea’s
Version
Commenta la notizia della rivolta della sinistra francese
contro la legge liberticida sui pentiti ispirata al modello italiano.
24 maggio
L’apparenza
Dalle prime battute di un articolo del Riformista, noto per
alcune noncuranze e corsivi campati in aria, potrebbe essere sera o il
diluvio. Lo scenario sembra, per altri motivi, a portata di mano,
diciamo il doppio del gioco. Per nome il loro paroliere fa Mogol, ma
allontanando e mettendo insieme specchi opposti, quello del Foglio non
è Paolo Conte, nonostante tutte le pompe. Cosa
succederà alla ragazza? Il rinoceronte, pardon l’elefante,
mica Hegel a Tubinga, con la sua sposa occidentale, timida molto
audace, e tutti quei sacchi della posta, ha deciso per Conte. Mi
riposa, in effetti. Ma in stanze come questa, almeno l’inizio, con la
bellezza riunita e l’estetica e la moda nel respiro e la voce del viso,
lo racconterei. E a Polito direi: Tu non ti pungi più, la
metro eccetera… ma almeno fatti un pianto, madre pennuta. E’ vero che
il nostro Dongiovanni ha confessato il doppio del gioco (che vita ha
fatto! con equivoci amici) ma ci sono le cose che pensano, almeno
così gli dei sarebbero. Cosa farà di nuovo?
Niente, vi lascerà Mogol e si terrà quel gran
genio del mio amico Pasquale Panella.
(Nota bene: le parole di questo testo, comprese “tutte le pompe”, sono
tratte da tutti i titoli dei meravigliosi brani che Pasquale Panella ha
scritto per Lucio Battisti. Tutti tranne”quel gran genio del mio amico”
che è di Mogol, il paroliere di destra di Battisti e Polito).
23 maggio
10 motivi per non andare a vedere Matrix
10) Al cinema c’è una coda folle e i primi 5 minuti
sono i meno belli dell
9) Keanu Reeves (Neo) è vestito da Don Abbondio
8) Al primo combattimento ti sembra di averlo già visto.
7) C’è la più brutta scena di sesso della storia
della cinematografia mondiale
6) A Neo non gli tira
5) Se siete pacifisti noterete con disgusto che Morpheus parla come
George W. Bush sulla Lincoln.
4) Neo forse è un Neocon
3) Trinity muore ma Neo a un certo punto le tocca il seno sinistro, ma
da dentro, cioè mette una mano dentro il corpo della ragazza
morta e le palpa il cuore e lei poi risorge.
2) Più che Matrix 2 sembra Superman 4.
1) Il film non finisce, e questo si sapeva. Ma non finisce davvero. Non
è un film a se stante. Cioè si interrompe come un
episodio di una telenovela brasiliana.
22 maggio
LeBron
James
Il nuovo Michael Jordan, 18 anni, ha firmato un contratto da
90 milioni di dollari con la Nike. Il mese prossimo sarà
scelto da una squadra Nba, direttamente dall’High School.
22 maggio
L’antimilitarista
Rumsfeld
Meno truppe, più civili, più
flessibilità, più agilità.
Il nuovo esercito secondo Rummy.
22 maggio
Yankee
pay cash
Gli aiuti all’Iraq e alle organizzazioni internazionali di
quegli arroganti unilateralisti degli americani.
I soldi stanziati, e quelli già consegnati, per gli aiuti e
la ricostruzione dell’Iraq.
Il Foglio, 22 maggio
Completezza
d’informazione
Lettera ai compagni del collettivo del Foglio
Il Foglio, 22 maggio
Recensire
i blog dell’Espresso
Sei giornalisti dell’Espresso aprono un blog a testa. Ancora
sono poveretti di contenuti e molto fighetti e con rari link
all’interno dei post. Ma si faranno. Auguri.
In uno si parla male di Guia
Soncini, e in un altro, il migliore, i primi lettori accusano
il bravo Wlodek
Goldkorn di cincischiare troppo sui temi che affronta spesso
Camillo. Wlodek è colpevole, anche perché il suo
ultimo post (questo: 22 maggio 2003 Ebrei si nasce irlandesi
si diventa. L’identita’ ? E’ sempre inventata. Sul
Los Angeles Times del 18 maggio,æ Gregory Rodriguez della New
America Foundation racconta la storia di John Kerry, uno dei candidati
democratici alla Casa Bianca, l’anno prossimo. Kerry, erede ideale dei
Kennedy, originario del Massachusetts si e’ sempre vantato delle sue
radici irlandesi, come quelle dei Kennedy, appunto. Pure il suo cognome
e’ irlandese. Un giorno il quotidiano Boston Globe scopre che in
realta’ Kerry ha una ascendenza ebraica), Camillo lo aveva
già pubblicato il 4 di febbraio (Ebreo a Boston?
Naaah, meglio irlandese – Altra disavventura per John Kerry,
il candidato-farsa alla presidenza degli Stati Uniti che piace soltanto
a Luca Sofri. I giornali scoprono che suo nonno era ebreo, lui dice di
averlo scoperto 15 anni fa ma continua a farsi passare per cattolico e
irlandese. Una sua portavoce dice che Kerry ha sempre corretto le
persone che lo hanno definito di origine irlandese, ma capisce
perché la gente ha questa impressione: “Si chiama Kerry,
rappresenta il Massachusetts e partecipa alle parate in onore di San
Patrizio come nessun altro politico dello Stato”. Appunto.(4 febbraio).
22 maggio
The
Ketchup Money
By the way, ieri sono stato alla presentazione della
candidatura di John Kerry di fronte a un pubblico di giovani carini e
democratici manhattanites. Festa fantastica, in un disco club, si
beveva al bar. Era più un party che un party (colto la
battuta?). C’era gente che cercava di cuccare invece che con le solite
tecniche da bagnino di riviera con frasi del tipo: “Hai letto l’health
care plan di Gephardt”?; “Sei preoccupata per il deficit nazionale?”,
eccetera. I ragazzi black si sentivano in dovere di presentarsi a tutte
le ragazze black del locale, forse per affinità di sangue.
Comunque poi ha parlato Kerry. All’inizio ha fatto molte battute e la
ragazza accanto a me ha detto: “Crede di essere un comico”. Quando
è passato alle cose serie è stato un disastro.
Una ragazza, più o meno, ha detto che Kerry è
l’unico che ha qualche possibilità, ma è il
peggiore. Io confermo che è un candidato farsa, non ha una
proposta che sia una e non prende posizione su niente per non
scontentare nessuno. Ripete ogni tre parole di essere stato un eroe in
Vietnam ma i ragazzi liberal di Manhattan non apprezzano (sono figli
dei figli dei fiori). Kerry di suo ha che è molto ricco,
grazie alla moglie monopolista (battuta) del florido mercato del
ketchup (è proprietaria della Heinz).
Quando Kerry ha detto che Bush è pieno di soldi e sta qui la
differenza tra i repubblicani e i democratici, dal pubblico si
è alzata una voce:
“Use the Ketchup Money”.
22 maggio
Socialdemocratici,
praticamente neocon
I compagni americani di Massimo D’Alema.
Qui il documento
dei Social Democrats.
Il Foglio, 21 maggio
L’efficacia
di Christopher Hitchens
Il giornalista di iper sinistra che ha definito
islamico-fascisti i terroristi di Al Qaida spiega con efficacia che chi
sostiene che gli attentati a Riad, Casablanca e Israele abbiano
dimostrato l’errore di Bush (in Italia il 99 per cento degli
editorialisti) non sanno di che cosa stanno parlando.
Il 3 giugno, comunque, esce il suo nuovo libro: A Long Short
War: The Postponed Liberation of Iraq.
21 maggio
I
neoconservative non esistono
Per questo Camillo sta con loro.
20 maggio
La felicità del proletariato (americano)
“Il motivo per cui i sindacati americani non sono
così presenti nella società è che i
lavoratori sono felici. Come sindacalisti odiamo questa cosa: bussare
alla porta di qualcuno e, uh oh, sono felici”
Richard Besinger, ex direttore organizzativo dell’Afl-Cio.
Dichiarazione riportata dal New York Sun del 19 maggio
(non on line)
20 maggio
Not
a perfect day
Un’altra inenarrabile e cafona intervista di Lou Reed.
Qui fece a pezzi
un giornalista tedesco.
20 maggio
I sauditi
Il Foglio, 20 maggio
Amici
Ex. Hitchens & Blumenthal
20 maggio
Sondaggi
C’è chi sostiene che ora Bush possa vincere in 50
stati su 50.
Battute dei Late shows sui candidati democratici:
“The candidates are getting ready for the 2004 election. So far, the
front-runners for the Democratic nomination are Dick Gephardt, Sen.
John Kerry, former Gov. Howard Dean and Sen. Joe Lieberman — or, as
Bush calls them, Ace of Spades, Two of Clubs, King of Diamonds…” — Jay
Leno “Are you ready for some exciting news? Dick Gephardt is
running for president — all right, settle down. Gephardt ran once
before for president in 1988, but he was no match for the irresistible
charm and charisma of Michael Dukakis.” — David Letterman
“Florida Sen. Bob Graham announced that he is running for president
despite the fact that he went through a double-bypass earlier this
year. Political experts don’t give Graham much chance, because his
campaign slogan is ‘I’m a little healthier than Dick Cheney.'” — Conan
O’Brien
19 maggio
Impronte
Dal primo gennaio 2004 negli aeroporti americani agli
stranieri verranno (forse) prese le impronte digitali per ragioni di
sicurezza. (grazie a MK)
19 maggio
Attentati
Dopo Riad e Casablanca, anche due kamikaze in Israele subito
prima e subito dopo i primi colloqui tra Israele e Palestina. Sui primi
due (grazie al blog 1972)
c’è questa ottima analisi dell’Economist. Magdi Allam, su
Repubblica, sostiene che le due azioni siano il colpo di coda di un’Al
Qaida in difficoltà. (Il Corriere, Barbara Spinelli, Eugenio
Scalfari e tutti gli altri sostengono il contrario). Le due stragi in
Israele e la loro tempistica dimostrano invece che i terroristi non
lottano (massacrano) per la pace e per la propria terra, ma per la
guerra a Israele.
18 maggio
Soncini
d’America: Nora Ephron
Anche la regista e scrittrice newyorchese soncineggia e
racconta di quando fece la stagista per JFK e JFK non se la
filò.
18 maggio
Ma
non era la guerra di Bush?
I candidati democratici sostengono che “Mr. Bush had failed to
protect the nation adequately against further terrorist attacks”.
18 maggio
I tagli del
comandante
Imparando dagli errori del papà.
17 maggio
You’ve
got jail. Sondaggio Cirami
Gotham City
Il Foglio, 17 maggio
Bill
Keller sul New York Times spiega che la religiosità di Bush
è un suo fatto personale e non una cosa così
pericolosa come si pensa in Europa, “nelle Università, sul
web, ad Hollywood e nell’isola di Manhattan”
17 maggio
Is
he really going out?
Joe Jackson, neo editorialista del New York Times, dice che
lascia New York a causa del divieto di fumo nei locali.
17 maggio
Il
referendum ci fu: l’11 giugno 1995
Redazionalmente Corretto
17 maggio
Non si
tratta con gli ayatollah
I neocon sulle trattative americano-iraniane.
16 maggio
Il
costituzionalista ragazzino
Aiuterà gli iracheni a scrivere una Carta
democratica.
16 maggio
Videocassette
16 maggio
Non
è successo niente/3
Un paio di giorni fa ho scambiato un paio di mail con Andrew Sullivan,
ma giuro che non c’entro niente con questo suo post:
“It seems that the $1 billion looted money for Saddam and his family
has been recovered. One reason I’m not too gloomy about Iraq is that so
many of the worst stories – the looting of the museum, the $1 billion
theft – turn out to be much less worrying in retrospect”.
16 maggio
Infine
Ho provato la Coca Cola alla vaniglia. Non ha alcun senso.
16 maggio
Il
Politburo di Howell Raines
Cronaca (scritta dal grande Howard Kurtz sulla Washington
Post) dell’animata assemblea del New York Times dopo il caso Blair.
Si notano due cose: la gestione Raines è quasi tirannica e
alla redazione partecipa attivamente l’editore (pensate cosa direbbe da
noi Serventi Longhi).
Altri articoli. Secondo
American Prowler, greve, “se il direttore Howell Raines fosse
alla Enron, il uso nome sarebbe Kenneth Lay”. Secondo quella simpatica
matta di Ann
Coulter, Blair l’imbroglione ora è pronto per
avere un rubrica accanto a Maureen Dowd e Paul Krugman.
16 maggio
Licenziato
il critico jazz razzista.
Sosteneva che i bianchi non dovessero scrivere di jazz.
Tiè.
16 maggio
Maggie
“For years, many governments played down the threats of
Islamic revolution, turned a blind eye to international terrorism and
accepted the development of weaponry of mass destruction. Indeed, some
politicians were happy to go further, collaborating with the
self-proclaimed enemies of the West for their own short-term gain – but
enough about the French. So deep had the rot set in that the UN
security council itself was paralysed.
Our own Prime Minister was staunch and our forces were superb. But,
above, all, it is President Bush who deserves the credit for victory”.
Margaret Thatcher.
16 maggio
Andrew
Sullivan su Sidney Blumenthal
Devastante critica di Sullivan (sul New York Observer) al
libro di Sid Blumenthal sul suo ex boss Clinton. Devastante, davvero. E
Sullivan dice di essere molto amico di Blumenthal.
16 maggio
L’undici
settembre del politicamente corretto?
Il caso Jayson Blair al New York Times.
Il Foglio, 15 maggio
Dietrologie
(altri articoli che accusano il New York Times più
che Blair: per le teorie della cospirazione che piacciono a destra e
sinistra (i neocon sembrano fatti apposta per loro).
15 maggio
Non
è successo niente/2
Anche i tesori della Iraqi National Library erano stati messi
in salvo “contrary to widespread belief”. Articolo del Boston Globe
(non esattamente il mio neocon), segnalato da buroggu
(grazie).
15 maggio
La
movida.
14 maggio
Clinton
visto da vicino
E’ diverso da Bush, ma gli consiglia soltanto un po’ di
internazionalismo.
Il Foglio, 14 maggio
Ed,
ops, Monica
Alè, Monica Lewinsky editorialista del Los Angeles
Times
13 maggio
Il
signor Jones e Rep.
Clamorosa topica di Rep. Oggi in prima pagina pubblica un
articolo di Tobias Jones, definito “giornalista del Financial Times”,
che spiega ai republicones perché l’Economist e il Financial
Times hanno ragione a criticare sempre il Cav. Ieri, però,
il Financial Times aveva pubblicato una lunga analisi che sostiene le
stesse identiche e scabrose tesi del Cav. sulla magistratura
politicizzata, sul sistema giudiziario non garantista, sul forcaiolismo
di Mani Pulite e sulla partecipazione dei comunisti al sistema delle
tangenti.
What a wonderful world.
13 maggio
I liberal che
detestano Bush ma che non hanno un’idea alternativa
Nove ore di dibattito alla New York University, grandi
insulti, poche idee.
Il Foglio, 13 maggio
Se
si svegliasse, sarebbe mica male.
Joe Liberman secondo il Wall Street Journal
13 maggio
Luca
Sofri, “un soggetto con questo genere di complesso
d’inferiorità”
Questa, in effetti, mancava
13 maggio
A
cena con Clinton
E altri 500 invitati (con Nicole è stato
più bello).
La dimostrazione che gli americani sono superiori è questa:
il gruppo che alliettava la serata dei vecchi ricconi era il trio di Vijay Iyer,
il più straordinario giovane talento di free jazz del
momento.
12 maggio
Liberal
assaliti dalla realtà
Ottimo articolo di Marco De Martino (Panorama) sui
neoconservatori.
12 maggio
Liberato
il blogger iraniano
Sina è uscito dal carcere dopo 22 giorni di
reclusione. Ancora non si sa se il regime lo ha costretto a pentirsi.
ne parlammo qui.
12 maggio
Azz,
ho sbagliato
Il National Magazine Award non lo ha vinto Foreign Affair, ma
Foreign Policy.
12 maggio
C’è
un personaggio senza dignità di cognome (si
firma solo Leonardo) che si diverte a recensire Camillo (blog senza
dignità di cognome anch’esso, in effetti). Io
ne sono ovviamente felice (davvero).
Sostiene però di avermi beccato in errore una volta
su Guantanamo, ma non era vero come
gli ho spiegato io e il Corriere della Sera e la Stampa
(senza dimenticare l’originale articolo del Boston Globe che diceva
come alcuni ex prigionieri di Guantanamo raccontassero di essere stati
trattati molto bene e di non aver subito torture).
Ora dice che 1) avrei usato il verbo “slurp” in un articolo satirico,
non sapendo che in inglese non vuol dire affatto “leccare” (ma se
finanche Leonardo ha capito cosa volessi dire, io mi sento
più sereno); 2) che per difendere i neoconservative
sosterrei che al museo di Baghdad non è successo niente (la
logica qui francamente sfugge); 3) che l’articolo del New York Times
dal titolo “Most Iraqi Treasures Are Said to Be Kept Safe” non voglia
dire che il mostruoso saccheggio di cui si è straparlato per
settimane non c’è stato.
Gli suggerirei, peraltro, di leggersi Repubblica del 7 maggio. Titolo:
“Così gli iracheni hanno salvato i tesori del museo di
Bagdad”. Occhiello: “Pochi giorni prima dell’ attacco, statuette,
gioielli e vasi pregiati erano stati trasferiti nei caveau della Banca
centrale”. Avranno voluto slurpare anche loro i neoconservative?
12 maggio
Come
costruire un candidato di sinistra.
Strepitoso articolo di Joe Klein su Time. Vale anche per
l’Italia.
12 maggio
Ancora
su Leo Strauss
La sinistra americana da qualche tempo sostiene che Leo
Strauss influenzi i neoconservative. Ma chi era Leo Strauss, un feroce
oppositore della tirannia o usava l’opposizione alla dittatura come
scusa per l’abuso del potere?
In Italia c’è uno titolato a rispondere al quesito, prima o
poi lo farà.
12 maggio
Soddisfazioni
L’articolo di apertura del NYT magazine è un
commento sulle Dixie Chiks con la stessa identica tesi contenuta in
questo articolo pubblicato
sul numero di Capital uscito due settimane fa.
12 maggio
Robert
Kagan al Corriere
“I
neoconservative nascono dal partito democratico e in maggioranza oggi
sono repubblicani. Io mi considero un liberal moderato sulle questioni
di politica interna mentre nella politica estera credo in un ruolo
degli Usa che deve favorire un ordine globale liberale, fondato su
sicurezza e principi. Nella tradizione di Truman e Kennedy ma anche di
Theodore Roosevelt e Wilson. Niente di nuovo”.
Chiaro, no?
11 maggio
Lo
spiega diffusamente l’esperto
La Stampa:
“Crede sia possibile introdurre dall’esterno la
democrazia, magari con la forza?”.
Samuel Huntington: «Assolutamente no».
11 maggio
Gay
repubblicani
Sui blog italiani
si è aperto uno sconclusionato
dibattito in seguito alle pessime dichiarazioni del senatore
repubblicano Rick Santorum (criticate
qui e sul Foglio) contro gli atti sessuali tra gli
omosessuali. Secondo alcuni blogger è impossibile definirsi
gay e repubblicani. Per costoro ci sono 5 notizie: 1) un gruppo di 200
gay repubblicani (esistono, quindi) si sono incontrati
a Washington con tre senior White House officials; 2)
nell’Amministrazione Bush c’è almeno un openly gay; 3) i gay
repubblicani hanno pure un’associazione
riconosciuta dal partito e che nei giorni scorsi si
è riunita a congresso;
4) la Log Cabin Republicans si è costituita (più
o meno) parte
civile davanti alla Corte Suprema contro le antiche leggi
anti sodomia che il Texas ha ripreso ad applicare. 5) un milione di gay
e lesbiche nel 2000 ha votato
per Bush.
11 maggio
Fit to slurp Prodi, unfit to lead l’Espresso
Redazionalmente Corretto.
Il Foglio, 10 maggio
La
secessione di New York e Mona Lisa Live
Gotham City.
Il Foglio, 10 maggio
The
Eyeranian su Camillo
Un blog iraniano riprende l’articolo del Foglio sul
giornalista/blogger arrestato a Teheran e tenta con il traduttore
automatico una traduzione dall’italiano.
10 maggio
Cari
amici dell’Economist
10 maggio
Due
cosette a Claudio Martelli
da parte dell’Elefantino
10 maggio
Vince
The
Nation perde Hitchens
I National
Magazine Awards, gli Oscar del giornalismo (non quotidiano) premiano i
commenti di un’editorialista della rivista leftist e bocciano il
pluricandidato Hitchens che aveva lasciato The Nation a causa
della linea politica, rivelatasi perdente sul campo e vincente agli
Awards. Ha perso anche l’articolo più lungo della storia del
giornalismo: l’inchiesta in tre puntate di William
Langewiesche,”American Ground: Unbuilding The World Trade Center”.
Troppo lungo per essere letto.
Altri vincitori: Foreign Policy, The Atlantic Momthly (2), New Yorker
(2), Vanity Fair e Slate.
Qui i vincitori dell’anno
scorso.
10 maggio
Lettere a Camillo
“Il mondo
sarà sempre il posto che si ritrova, finché ci
bazzica gente come te. prrrrrrr (puzzolente!). Tassinari.matteo”.
10 maggio
Le Nazioni Unite a Ground Zero
Proposta di
Christopher Hitchens su Vanity Fair (numero di giugno): la nuova sede
dell’Onu al posto di una delle Torri gemelle, costruiremmo non solo un
nuovo grattacielo ma anche una nuova organizzazione delle nazioni unite.
10 maggio
C’ero
io
Sabato scorso ho
pranzato alla Mercer Kitchen, al tavolo di fianco c’era Nicole Kidman. I
giornali sostengono che con lei ci fosse Jude Law. Smentisco.
C’ero io, anche se alla sua sinistra (Simone, Maria e Anneke come
testimoni). Di fronte a lei c’era un altro. Ne sono certo, anche se non
ho mai guardato in quella direzione.
PS
Confermo che i due siano arrivati separatamente, smentisco che lui sia
andato via dieci minuti dopo di lei.
10 maggio
Karl
Rove ha parlato
Il gioco si fa duro
Il Foglio, 9 maggio
I neocon
per il regime change a Teheran
E Bush bacchetta l’Iran
Il Foglio, 9 maggio
Non
è successo niente
A Baghdad non
hanno saccheggiato le opere d’arte.
Grazie a 1972.
9 maggio
Gli
ayatollah si
modernizzano, ora arrestano i blogger
Il Foglio, 8 maggio
I
neoconservative sono liberali di sinistra
Lo spiega
l’Herald Tribun in una storia (breve) dei neocon e di un termine nato a
sinistra per accusare la sinistra non sessantottina. Avete presente
quando in Italia dicevano che i radicali erano fascisti?
(grazie al sempre attento old liberal paferrobyday)
8 maggio
Gli
sgarbi francesi
Il Foglio, 8 maggio
Avanti
prego
La destra religiosa pensa di uscire dalla coalizione
repubblicana, perché Bush e il suo partito non hanno difeso
le dichiarazioni
anti gay di Rick Santorum. In Italia qualcuno
ha sostenuto che non aveva senso attaccare Santorum (vabbé,
sono gli stessi che dicevano che non aveva senso attaccare Saddam, i
Talebani e Milosevic. Sono quelli che non ne hanno mai azzecata una.
Però si impegnano).
8 maggio
Così
parlò Carlo De Benedetti
Uguale uguale al Cav.
7 maggio
I
fallimenti di Prodi
7 maggio
Blogger
arrestato in Iran
Qui la petizione
per la sua liberazione.
7 maggio
Vizietti
Il social conservative col debole per il gioco d’azzardo e la regina di
Giordania col gusto dell’antisemitismo.
Il Foglio, 7 maggio
Siamo
imperialisti, e allora?
Max Boot su Usa Today
7 maggio
Cacciato
Galloway
dal partito laburista.
7 maggio
La
Francia ha aiutato qualche iracheno a scappare
Lo scrive Bill Gertz sul Washington Times.
7 maggio
Pare
che maggio sia il mese della masturbazione
Ma non si capisce perché.
7 maggio
He
delivers
Bush mantiene le promesse
Il Foglio, 6 maggio
In difesa
della Dixie Chicks
del loro disco pacifista e delle loro dichiarazioni pacifiste.
Capital, maggio
I
candidati democratici
Ottima recensione del dibattito televisivo di Howard Kurtz.
Gli unici che hanno qualche idea sono Liebermam e Gephardt. Anche
Howard Dean ne ha qualcuna, seppure improbabile. Carol Moseley Braun
è simpatica.
6 maggio
Leo-con
Anche il New York Times si accorge dei neoconservatori e dice,
come già scrissero Policy Review e Le Monde, che sono
allievi di Leo Strauss, oltre che di sinistra e idealisti che vogliono
cambiare il mondo.
5 maggio
Ancora
sul libro di Berman
La sinistra americana un po’ in difficoltà di
fronte alle tesi di un intellettuale di sinistra come Paul Berman,
Terror and liberalism, la cui tesi è: il fondamentalismo islamico
è il nuovo fascismo, se siamo di sinistra dobbiamo
combatterlo. Il Washington Monthly, mensile molto di
sinistra, gli dà ragione ma all’ultima riga dic che non si
può fare. (Solo che Bush lo sta facendo).
5 maggio
Oggi
è il 5 maggio
5 maggio
Enjoy
Nazi-Cola
Non una grande idea.
4 maggio
Pentagono
contro State Department
Il Foglio, 3 maggio
Pare che
funzioni/2
Il rapporto del Dipartimento di Stato sul terrorismo
internazionale.
Il Foglio, 3 maggio
Red. Corr.
Edizione settimanale.
Il Foglio, 3 maggio
Il punto
Our commitment to liberty is America’s tradition, declared at
our founding, affirmed in Franklin Roosevelt’s Four Freedoms, asserted
in the Truman Doctrine and in Ronald Reagan’s challenge to an evil
empire. We are committed to freedom in Afghanistan, Iraq and in a
peaceful Palestine. The advance of freedom is the surest strategy to
undermine the appeal of terror in the world. Where freedom takes hold,
hatred gives way to hope. When freedom takes hold, men and women turn
to the peaceful pursuit of a better life. American values and American
interests lead in the same direction. We stand for human liberty.
Ai neocon
il discorso di Bush (The Lincoln speech) è
piaciuto tantissimo:
Michael
Ledeen
William
Kristol
2 maggio
Il
gattocopione del New York Times si è dimesso
Aveva copiato, senza dirlo, parte di una storia da un giornale
del Texas. Ne aveva parlato Paferrobyday
(lo scrivo sennò poi qualcuno mi accusa di aver copiato e
poi mi devo dimettere)
2 maggio
Flop
di Tina Brown
Il nuovo programma di Tina su Msnbc è stato un
fallimento: pare (fonte Drudge) che abbia fatto solo lo 0,1 di share
(65 mila famiglie). Alessandra
Stanley sul NYT lo ha massacrato.
2 maggio
Pare
che funzioni
Quest’anno, rispetto all’anno scorso, secondo il
Dipartimento di Stato c’è stato un numero di attentati
terroristici inferiore del 44 per cento.
2 maggio
La
Road Map
Il progetto di pacificazione della Palestina di cui
tutti parlano e che ieri è stato reso noto dal Dipartimento
di Stato e poi pubblicato dal NYT, sul Foglio è apparso il
giorno prima.
2 maggio
Stiamo
rifacendo gli errori del 1991
C’è da
combattere (politicamente) per liberare Siria e Iran dai signori del
terrore.
1 maggio