Camillo di Christian RoccaRedazionalmente Corretto del 31 maggio 2003

Rep.,
come molti altri giornali, ieri aveva la notizia che Paul Wolfowitz
avrebbe detto a Vanity Fair che le armi di distruzione di massa
di Saddam erano un pretesto. E’ così? Pare di no. Ieri
Wolfowitz ha fornito sul sito del Pentagono la trascrizione integrale
del lunghissimo colloquio con Vanity Fair. (http://dod.mil/transcripts/2003/tr20030509-depsecdef0223.html):
"La verità è che per ragioni che hanno molto
a che fare con i funzionari del governo americano abbiamo stabilito
un punto sul quale tutti potessero essere d’accordo, ed era la
questione delle armi di distruzione di massa come questione centrale,
ma c’erano sempre tre fondamentali preoccupazioni. Una è
quella delle armi di distruzione di massa, la seconda è
il sostegno al terrorismo, la terza il modo criminale con cui
veniva trattato il popolo iracheno. Per la verità credo
si possa dire che ce n’è una quarta di straordinaria importanza,
ed è la connessione tra le prime due preoccupazioni".
Ancora: "Il collegamento al terrorismo è l’argomento
sul quale c’era il maggior dissenso tra i funzionari", ma
"penso che ora tutti concordino con il fatto che abbiamo
ucciso cento membri di al Qaida nel Nord Iraq e che a Baghdad
abbiamo arrestato l’uomo di al Qaida che era collegato con quel
Zarqawi di cui Powell ha parlato nel suo discorso alle Nazioni
Unite".

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