Camillo di Christian RoccaBocca Bocca alalà, anno 1983

"Che dire in conclusione dell’uomo? Direi parte a suo merito parte come riconoscimento della sua relativa fortuna che pur essendo vissuto nell’età del totalitarismo più feroce, della irruzione dell’irrazionale nella storia, in quella sorta di delirio antidemocratico che colse uomini di tutte le condizioni e di tutte le culture [] seppe e poté conservare una misura umana, una misura ‘dittatoriale’ nel senso letterale della parola, cioè di chi passa, finisce e ancora consente ritorni alla normalità. [] Neanche la Germania di Hitler era una nazione incivile, anche in Germania c’erano forti poteri costituiti, ma la furia totalitaria di Hitler condusse tutti alle più ignobili efferatezze. Mussolini va giudicato come un dittatore non molto diverso dagli altri che si sono succeduti nelle società borghesi dell’Occidente; non come uno dei capi totalitari che hanno cercato e sono in parte riusciti a imbarbarire il mondo. Di questo possiamo rendergli atto e in tal modo rendere un omaggio al popolo italiano che lo ha aiutato a restare nella misura umana". Il patriota Giorgio Bocca strascrivendo su Storia Illustrata, marzo 1983.
"Non ho rivalutato Mussolini, ho reagito da patriota, non ho accettato la sua comparazione con la dittatura di Saddam". Silvio Berlusconi, straparlando, settembre 2003.

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