Milano. Ottima notizia, anzi ottime "blews" (blog-news). La Repubblica (Rep.) ha aperto sul suo sito Internet i primi blog curati dai suoi giornalisti. I lettori del Foglio sanno già cos’è un blog (o weblog): è una via di mezzo tra un giornale scritto da un solo autore e un diario pubblico che contiene pensieri, commenti del tenutario e segnalazioni di articoli scovati sui giornali internazionali o su altri siti. Il fenomeno è nato due anni fa in America, e a poco a poco è arrivato fin qui.
Il Foglio è stato il primo giornale, più di un anno fa, a ospitare sul suo sito due blog: Wittgenstein di Luca Sofri (ilfoglio.it/wittgenstein) e Camillo di Christian Rocca (ilfoglio.it/camillo). Poi sono arrivati altri, penultimo l’Espresso con 8 sonnacchiosi blog, e ieri è stata Repubblica a rinvigorire il filone inaugurato dal Foglio. Luca Sofri, con una scherzosa dichiarazione simil sindacato dei giornalisti, saluta così i suoi nuovi colleghi internettiani: "C’è da rallegrarsi, perché ogni volta che si apre un nuovo blog si aggiunge una nuova voce di libertà ed è una buona notizia per il pluralismo dell’informazione".
Sono cinque i giornalisti di Rep. che hanno detto di sì alla richiesta dell’editore. Ma ne dovrebbero arrivare altri. Ci sono trattative in corso per convincere Concita De Gregorio, ma non ci potrà essere Magdi Allam, ora al Corriere, nonostante la direzione avesse subito pensato a lui quando decise di partire con l’iniziativa. Ernesto Assante, attento commentatore musicale, con il suo MediaTrek si occuperà di "dischi, libri, videogiochi, film, televisione, radio, Internet, telefonini, computer, dvd, cd-rom, sms, Umts". L’inviato Leonardo Coen, appena rientrato da Israele, con il suo Blog Trotter ha già iniziato a raccontare, col tipico taglio di Rep., il conflitto mediorientale. La colpa è sempre degli israeliani, ma Coen annuncia sul blog che parlerà anche d’altro, dei suoi viaggi per lavoro e non solo: "Sono soltanto uno che viaggia nelle periferie dell’anima e del mondo".
Il terzo weblog è di Maurizio Crosetti, il migliore cronista sportivo italiano se solo limitasse un po’ il suo tipico moralismo piemontese. Il suo Rimbalzi parlerà di calcio, ma non solo. Pulp Fiction è il blog di Antonio Dipollina, ex critico televisivo di Rep. Dal primo invio non si capisce bene, ma dovrebbe parlare di televisione.
Infine Estremo Occidente di Federico Rampini, l’unico che ha già iniziato a pieno ritmo a "postare", come si dice in gergo, commenti e segnalazioni di articoli. Al contrario dei suoi colleghi, non ha scritto nessun post "ai lettori" per spiegare il suo blog. E’ andato al sodo e ha subito segnalato tre cose: il sito di MoveOn, l’organizzazione americana più antiamericana che ci sia, un editoriale del Los Angeles Times critico con Bush, e un suo pensiero critico nei confronti dei sussidi pubblici all’agricoltura europea. Il blog di Rampini parla d’America, anzi delle contraddizioni americane, e sarà certamente molto cliccato da chi vorrà conoscere i mali della società occidentale.
La prima giornata è stata un successo, a giudicare dal numero di commenti che i lettori hanno lasciato sotto a ciascuno dei "post" dei giornalisti di Rep. Quasi duecento persone hanno risposto a Rampini, elogiandolo e alcuni criticandolo (uno gli ha scritto 56 volte "comunisti"); ottanta a Dipollina, una cinquantina ciascuno per Assante, Crosetti e Coen. Maurizio Crosetti all’inizio era perplesso, perché non ha una grande confidenza con le nuove tecnologie: "Non sono un fanatico di Internet ma neanche un vecchio trombone, per cui ho accettato la proposta, non fosse altro che per la curiosità". Crosetti sa che c’è il rischio che il blog venga usato "per parlarsi addosso", ma ora ha il problema opposto: non sa cosa, come e se rispondere a ciascuno dei suoi nuovi lettori. I blogger del Foglio non hanno il problema, nonostante il migliaio di persone che legge entrambi i siti. Sui loro blog non è possibile lasciare commenti, così nessuno potrà dargli di comunista.
11 Settembre 2003