Ora che in Iraq è stata esportata la libertà sono arrivati anche i primi due importanti istituti di ricerca, la Zogby International e la Gallup. I sondaggisti americani hanno condotto separatamente, ma nello stesso periodo, le prime due indagini scientifiche per conoscere le opinioni degli iracheni. La Gallup ha concentrato lo sforzo su Baghdad, dove i due terzi di un campione di 1.178 abitanti sostengono che la rimozione del dittatore sia valsa la pena di questi mesi. Il 67 per cento crede che, nonostante i problemi, entro cinque anni le loro vite miglioreranno rispetto a prima della guerra. A Baghdad, una delle tre città dove resistono ancora i camerati del rais, preferiscono Jacques Chirac (42 per cento) a Bush (29) e Blair (20). Mentre l’immagine di Paul Bremer è positiva (47 per cento contro 22) e la sua azione da governatore in netto miglioramento rispetto ai mesi precedenti. Anche il governo provvisorio piace ai cittadini di Baghdad (40 per cento).
Ma la ricerca più interessante e completa è quella di Zogby International per conto dell’American Enterprise. E’ stata condotta in quattro diverse città Bassora (al Sud, sciita), Mosul (al Nord, un mix di curdi, turcomanni e assiri), Kirkuk (al Nord, curda) e Ramadi (nel triangolo saddamita e sunnita). Il risultato è sconvolgente. Gli iracheni sono ampiamente ottimisti sul loro futuro. Nel dettaglio: il 70 per cento si aspetta una vita migliore sia per sé sia per il proprio paese. Alla domanda su quale modello il nuovo governo iracheno dovrebbe seguire, oltre il 23 per cento degli iracheni sceglie quello statunitense, più di Siria, Iran ed Egitto messi insieme. La seconda scelta, col 17 per cento, è il modello saudita. Il sessanta per cento degli iracheni si oppone alla creazione di un governo islamico, con il campione sciita, in teoria il più fondamentalista, ancora più fortemente contrario (66 per cento). Secondo questa ricerca l’Iraq è ampiamente laico. Il 43 per cento degli iracheni non va a pregare in moschea, l’11 per cento ci va un giorno la settimana e il 31 per cento quattro volte. Quando i ricercatori hanno chiesto se i capi del partito Baath colpevoli di crimini dovessero essere puniti oppure perdonati, il 74 per cento degli iracheni ha risposto di preferire la punizione dei gerarchi di Saddam. Sull’occupazione militare: il 31,6 per cento vorrebbe che gli americani lascino il paese in 6 mesi, il 34 per cento in un anno, il 25 per cento in due anni.
25 Settembre 2003