Camillo di Christian RoccaRedazionalmente Corretto del 24 settembre 2003

La
prima pagina di Repubblica (Rep.) di ieri, 23 settembre, si è
aperta allo stesso modo del Corriere: "Vieterò le
partite a rischio". Si comincia a sentire l’effetto di Khaled
F. Merlo. Bene. Ottimo l’editoriale di Giovanni Valentini, dal
titolo "La crociata antispinello". Una requisitoria
contro l’azione del governo ben argomentata e senza spocchia
antropologica. Bene, di nuovo. Complimenti, poi, per la notizia
sui magistrati palermitani, giunta dopo le 11. Bene bene, ancora.
Nonostante un titolo un po’ così: "Pm di Palermo:
tradito Falcone". Il Pietro Grasso che scrisse la sentenza
del maxiprocesso sarebbe un traditore di Falcone.
Poco male, ieri il numero di Rep. era perfetto. Figuratevi che
c’era anche la notizia, sia pure molto in breve, che a Bruxelles
esiste una simil commissione-telekomserbia su Eurostat che sta
facendo vedere i sorci verdi a Romano Prodi. Ottimo, davvero.
Ma mai come l’editoriale dell’umoralista di Rep., Michele Serra
ovvero il teorico della Difesa della Razza e della Differenza
Antropologica tra l’uomo di sinistra e il resto del mondo. Eccolo:
"Si vedono pochi e ansanti poliziotti, qualcuno non giovane,
qualcuno non agile, braccati e bastonati da ventenni con l’odio
dei linciatori, con la vigliaccheria frignona di chi, qualunque
cosa faccia e dica, già si prepara a nasconderla dietro
la sciarpa, dentro gli schifosi alibi del branco". Finalmente.
Fantastico. Parla delle cariche contro la polizia a Genova? No,
scrive di Avellino. Ma che importa? Sostituiamo Avellino con
Genova, stadio con città e ultrà con black bloc
e viene fuori un editoriale che sembra scritto da Filippo Ascierto:
"Le immagini degli incidenti di Genova sono di eccezionale
ripugnanza. Il collasso del povero vicequestore, l’idea di un
salariato di Stato che stramazza e rischia la pelle… da quattro
cialtroni, non consente neanche di scomodare Pasolini e la sua
celebre e discussa poesia su Valle Giulia, in polemica difesa
dei questurini figli del popolo". Bravo Serra, e qui si
comincia a pensare che Michele sia stato sostituito da Akille
Fouad Serra, prefetto in Roma: "C’è molto di meno,
e molto di peggio, c’è l’insignificanza morale, storica,
umana di chi colpisce la legge, la irride, la sputa nel nome
di nient’altro che non sia il suo diletto festivo: è sabato,
è domenica, si svaligiano gli autogrill, si sfasciano
i treni, si devastano le città… i black bloc si lanciavano
dai carruggi e rimbalzavano per la città come palline
da flipper, senza obiettivo logico, senza movente. Sono i soli
e indubitabili assassini del loro compagno, precipitato da una
tettoia per emulazione degli altri ossessi, morto di adrenalina
e di stupidità, povero figliolo accecato e assordato da
un sabato infame". E, ancora, il finale: "Il poliziotto
è odiato in quanto sbirro, ultimo argine fisico allo strapotere
del gruppo. Il poliziotto è colui che cerca (spesso inutilmente)
di mantenere lo città dentro lo Stato, dentro l’Italia,
dentro le regole pubbliche, le leggi della collettività.
Se quelle leggi valessero, finirebbe la ragione stessa dello
spirito black bloc, che è la conquista di un’extraterritorialità
di fatto, di un’impunità assoluta". L’app. Gasparri
non avrebbe scritto meglio.
Puntuale la disinformazione su Blair. Ieri: "Iraqgate, il
ministro confessa: Consegnai Kelly alla Bbc". Non è
vero, oltre il fatto che non vuol dire niente (la Bbc aveva già
Kelly, no?). Il ministro non ha confessato nulla, è stato
Alastair Campbell a raccontare di essere stato favorevole a far
circolare il nome pubblicamente (non alla Bbc) perché
avrebbe smentito e quindi "fottuto" di giornalista
della Bbc.
Un imbarazzato editoriale di Guido Rampoldi (Ramp!) spiega che
Rep. non ha insabbiato nulla su Telekom Serbia. Si sentono ancora
i graffi sui vetri, ma va salutato lo sforzo. Che cosa è
successo, dunque? Risposta: è l’ennesimo complotto dei
neocon. Saremmo stati noi del Foglio, in quanto neocon, a non
aver ripreso l’articolo di Rep. del 1997 che annunciava l’imbroglio.
(Lo abbiamo fatto nel 2003, e non nel 1997). E’ colpa di un "tizio"
che tutti i giorni "manganella" Rep. se ora a Rep.
si sono dimenticati di Telekom Serbia e tutti sospettano che
l’autore dello scoop sia stato il Ramp! bravo, cioè Rampini.
(continua)

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