Il primo degli editoriali di ieri del New York Times aveva questo titolo: "Aspettando i Democratici sull’Iraq". Il giornale è stato uno dei più fieri oppositori della dottrina Bush in Medio Oriente, ma ora chiede ai candidati e all’intero partito democratico di farsi venire un’idea su come affrontare la situazione irachena. Dire semplicemente di no a Bush non basta. Le minacce sono reali e gli sforzi per ricostruire l’Iraq sono necessari. Aver trasformato in un prestito, con l’appoggio dei senatori isolazionisti del partito repubblicano, la donazione di 20 miliardi di dollari richiesti da Bush per ricostruire l’Iraq è "un’idea terribile". Altra cosa. I candidati della sinistra americana devono spiegare che cosa intendono fare delle minacce nucleari iraniane e nordcoreane, come affronterebbero se fossero alla Casa Bianca quei paesi che ospitano gruppi terroristici e si adoperano per fabbricare armi di distruzione di massa. A queste domande ha dato una risposta indiretta David Brooks, opinionista del New York Times. Non c’è una sola sinistra parlamentare. Ci sono tre partiti Democratici a Capitol Hill: il buono, il brutto e il cattivo. Il primo, quello maggioritario, ha votato no al piano di ricostruzione dell’Iraq, con la motivazione che l’Amministrazione Bush è troppo corrotta e incompetente per farlo. In pratica è contro, per il semplice fatto che Bush è a favore. Se vincesse questa sinistra, Bremer dovrebbe fare le valigie, gli iracheni resterebbero senza assistenza e Saddam tornerebbe a torturare il suo popolo. Di questa sinistra americana fanno parte Nancy Pelosi, capogruppo alla Camera, Ted Kennedy e tre candidati alla Casa Bianca, Dennis Kuchnick, John Kerry e John Edwards. Sulle loro posizioni non ci sono neanche la Francia e la Germania e nemmeno il siriano Bashar al Assad, i quali all’Onu hanno votato sì al piano Bremer. Il secondo partito democratico è quello che s’è alleato con gli isolazionisti repubblicani per trasformare in prestito la donazione voluta da Bush. E’ formato da chi dopo aver visto torturare, stuprare e uccidere il popolo iracheno invece che aiutarlo gli fornisce una carta di credito invitandolo a spendere e poi a restituire il denaro in comode rate. Poi c’è il partito Democratico di Joe Lieberman, Joe Biden e Dick Gephardt, quello oggi minoritario. Costoro se devono prendere una decisione sull’Iraq si chiedono che cosa sia meglio per gli iracheni, e non quanto è schifoso Bush.
21 Ottobre 2003