Caro Christian, ma tu la sapevi questa storia di Rita Pavone e i Pink Floyd? L’ho letta su un weblog: pare che lei vada sostenendo, ma non ne ho conferma diretta, di essere stata citata in “San Tropez”, ma la questione è controversa: io non ci avevo fatto caso e sono andato a controllare. La maggior parte dei testi che si trovano in giro riportano un “later by phone” che solo con molto ardimento si potrebbe interpretare come “Rita Pavone”. Ho messo il cd e ho raccolto tutto il mio ardimento, ma non ce l’ho fatta: dice “later by phone”. Peccato.
Caro Luca, i Pink Floyd hanno fatto una cover di assantropé-lalunasidestaconté, e io non ne sapevo niente? A questo punto non sono più certo di aver capito bene il nuovo disco di Neil Young, il mio rocker psicopatico preferito. Credevo di aver sentito niliang citare in una delle canzoni di Greendale due colleghi di Rita Pavone, John Lennon e Bob Dylan. Ma ora mi viene il dubbio: magari dice “a melon” e “bomb Iran”? Senti, mi devi fare un favore: puoi togliere da questa pagina la tua foto da bambino? Non ne posso più di spiegare a tutti che, come dici tu, “solo con molto ardimento la si potrebbe interpretare” come una mia foto di trentacinque anni fa. Dài, lascia stare i bambini. Credo che lo dicessero anche i Pink Floyd: “Hey Rita, leave the kids pavone”
Caro Christian, ti verrei incontro, anche perché mi guardo allo specchio e mi sento vecchio vecchio. Ma stamattina mi sono svegliato e allo specchio mi sembravo anche più scuro di pelle. Considerato che non vado al mare ormai da un paio di mesi (e qul giorno lì, pioveva), credo che si tratti dell’immedesimazione nelle radici del soul. Non sento altro, da giorni. Da quando un blogger milanese mi ha portato a vedere “Only the strong survive”, un documentario fantastico sugli artisti della Stax. Poi, siccome le cose simili succedono sempre tutte assieme, sono stato in un rifugio di montagna dove il cameriere sentiva delle compilations piene di Isaac Hayes e Curtis Mayfield. Poi, siccome le cose simili succedono sempre tutte insieme, ho visto Ali – quello con Will Smith, non l’avevo ancora visto – e all’inizio c’è un concerto di Sam Cooke. Non sento altro, da giorni, con un’unica deroga: la versione soul dal vivo di “Eden” di Paolo Conte. C’è del soul un po’ in tutti noi, fratello: appena trovo una mia foto da nero, la metto.
Caro Luca, bravo. Vallo a raccontare a Coleman Silk che ti sentivi più scuro di pelle stamattina. Coleman Silk è il protagonista della Macchia Umana, il film con Anthony Hopkins e Nicole Kidman tratto dal libro di Philip Roth. Silk è un rispettato prof americano che va nei casini perché una sua battuta in classe viene interpretata come razzista. A quel punto lo scaricano, ma chi lo licenzia non sa che Silk tutte le mattine si alza, si guarda allo specchio e sa di essere nelle radici del soul fino al collo. Vabbè, non te lo posso raccontare tutto. Così come per intero non sono mai riuscito ad ascoltare un disco soul. Il soul è una musica fantastica per 30 secondi, poi è insopportabile. Infatti la usano solo per le pubblicità dei jeans e dei cornetti Algida, se ci pensi, e mai per le telepromozioni dell’arbitro Cesari.
Caro Christian, se Max non ti taglia quest’ultima, davvero in Italia c’è la libertà di stampa. Parliamo d’altro: perché non mi avvisate mai delle cose belle della vita? Perché ho dovuto scoprire da solo i piani di Castelluccio, il posto più bello del mondo (se la batte con Boccadarno)? Perché ho dovuto scoprire da solo i Contenuti speciali dei DVD? Che sono fantastici, ti fanno rivalutare qualsiasi stronzata di film tu abbia appena visto, persino La febbre del sabato sera. Lo sapevi che il povero John Travolta (che allora era già famosissimo in America, ma solo perché faceva Vinnie Barbarino in quel telefilm meraviglioso del professor Kotter) aveva una fidanzata bella e bionda con il doppio dei suoi anni, che morì di cancro durante le riprese del film? Mi sono intenerito e per un paio di giorni ho anche cancellato la cosa che lui è dianetico, il cielo lo perdoni. Poi ho imparato come hanno girato la scena iniziale di Viale del tramonto, quella della piscina, ho scoperto che Qualcuno volò sul nido del cuculo è stato voluto da Michael Douglas, e mi ha fatto persino simpatia Eminem, nel dietro le quinte di 8th mile. Mi bevo qualsiasi fesseria, già.
Caro Luca, con i contenuti speciali dei dvd però a volte esagerano. Hai notato che nel dvd di C’era una volta in America non c’è più Robert De Niro? Cioè, lui c’è sempre. Non c’è la sua voce, quella che gli dava Ferruccio Amendola. Pare che nel passaggio dall’analogico al digitale si sia perso il doppiaggio originale, per cui sono stati costretti a rifarlo. Ovviamente senza Ferruccio Amendola, che non c’è più. Insomma è un altro film, ma poteva capitare di peggio. Pensa se avessero scelto Claudio Amendola per sostituire suo padre: te lo immagini De Niro che manna tutti a morì ammazzati? Io guardo poco i dvd, fatta eccezione per i primi 34 minuti di Eyes Wide Shut e per il pezzo di Moulin Rouge dove Ewan McGregor canta “Don’t leave me this way” a Nicole Kidman. Lei non lo lascia, come sai. Però nella vita è stata lasciata da Tom Cruise, dianetico come Travolta. Ma quella canzone dei Pink Floyd non è che diceva “Hey Tom, leave Kidman alone”?.