Camillo di Christian RoccaRedazionalmente Corretto del 17 ottobre 2003

La
prima pagina dell’organo dei Radical In, cioè la Repubblica
(Rep.) di ieri, 16 ottobre, si apriva con "Gaza, bomba contro
gli americani: tre morti". Il commento è di Vittorio-Gatto-Copione-Zucconi
(Zuccopycat) ma senza i consueti calembour. Il ragionamento è
un po’ contraddittorio. Prima ha scritto che "Yasser Arafat
sa bene di dovere la propria vita e la propria sopravvivenza
soltanto al veto neppure tanto segreto posto da Washington alla
sua esecuzione da parte israeliana". Qualche riga dopo ha
ribaltato: "La perdita di credibilità americana determinata
dall’appiattimento di questa presidenza sulle scelte del governo
Sharon". Va dato però atto a Zuccopycat di aver previsto
con un giorno d’anticipo che "il Consiglio di Sicurezza
Onu vota finalmente una risoluzione che restituisce almeno una
mano di vernice internazionalista e di legittimità all’occupazione
americana, senza veti francesi".
Le cronache sulla strage compiuta dai palestinesi sono buone,
non danno la colpa alle vittime. Bravo e puntuale come sempre
Alberto Flores D’Arcais, ma anche Alberto Stabile che arriva
a definire "patetico" Arafat. Inaudito: "Ha rifatto
il verso ai dittatori che siedono su un trono traballante ordinando
‘un’inchiesta sull’incidente’ che, a parte tutte le doppiezze
che gli attribuisce il governo Sharon, non avrebbe i mezzi per
condurre". Parole mai lette su Rep.
Il titolo principale è: "Immigrati, la ritirata di
Bossi". Messa così sembra che Bossi abbia tolto il
veto e dato il via libera al provvedimento che consentirà
agli stranieri residenti in Italia di votare alle amministrative.
Invece non è così. La "ritirata" del
titolo si riferisce a una minaccia di crisi di governo durata
qualche ora. I lettori di ieri ovviamente non potevano saperne
nulla. Il titolo corretto sarebbe stato: "Bossi minaccia
la crisi, poi rientra".
Il commento è di uno dei tre republicones addetti alle
questioni delicate, Massimo Giannini (gli altri due sono Davanpour
qualora si parli di sbirrerie o un Ramp! qualsiasi per gli affari
esteri). Giannini non riconosce al Cav. la dote di leadership
espressa l’altro ieri, cioè non gli può dare atto
di aver fatto rientrare la minaccia di Bossi. E allora: "Di
fronte a questi imbarazzati e autoassolutori esercizi d’equilibrismo,
per l’opinione pubblica incomprensibili come arzigogoli bizantini,
diventa inutile domandarsi chi ha vinto e chi ha perso nel ‘borsino’
politico della giornata". "Inutile domandarsi chi ha
vinto e chi ha perso". In effetti, perché domandarselo
se qualche riga più in là Giannini ha la risposta
pronta: "Nel complesso, hanno perso tutti". Bravo.
Dunque: la notizia è che per qualche ora c’è stata
una minaccia di crisi bossiana, poi rientrata. Per Giannini questo
vuol dire che "il governo tira a campare. Il suo orizzonte
si chiude: non è più il 2006, ma diventa il giorno
per giorno. Il semestre europeo lo tiene in vita quasi artificialmente.
Ma intanto si dissangua. Si esaurisce. Per consunzione programmatica
e per sfinimento politico". E se la crisi non fosse rientrata
che cosa avrebbe scritto Giannini? Probabilmente le stesse cose,
visto che le scrive da mesi a cadenza bisettimanale. L’articolo
di ieri contiene però una novità, un invito a Pierferdi
Casini a fare il bravino, ché se lo facesse i republicones
potrebbero sdoganarlo: "Con il rilancio della questione
morale il presidente della Camera rafforza il suo profilo d’uomo
delle istituzioni, che potrebbe persino proiettarlo ai vertici
della Repubblica, più che alla guida d’uno schieramento
politico". Persino. Ma solo se passa l’esamino di Giannini:
"Necessiterà d’altre prove del fuoco a livello personale".
A quel punto, conquistato Casini alla causa, potrebbe essere
"proiettato" ai vertici eccetera.
Infine continua il caso di Claudio Tito, l’uomo che capta virgolettati
ai potenti neanche fossero telefonate di Tabucchi al Monde. Ieri
Tito ha riferito, tra virgolette, le frasi esatte che il Cav.
avrebbe detto al telofono a Bossi e quelle tra Cav. e Fini. E
anche il labiale di una incazzatura di Letta con Bonaiuti. Tito
ha parlato con il Cav.? Con Bossi? Fini ha cantato? La gola profonda
è Bonaiuti? Con chi ha parlato Tito? Con Lupis Macedonio
eccetera? (continua)

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