La
prima pagina di Repubblica (Rep.) di ieri, 1 ottobre, si è
aperta con "Pensioni, sciopero generale". A Red. Corr.
non frega niente che Rep. pur di andare contro il Cav. abbia
sposato le ragioni del sindacato, stoppato ogni ipotesi di partito
riformista, rinnegato le proprie idee sulla previdenza, dimenticato
i "ce lo chiede l’Europa" e sconfessato il capo designato
della riscossa prossima ventura.
A Red. Corr. interessa soltanto l’esordio di maestro Francesco
Merlo sulle colonne republicones. L’articolo è di spalla
sinistra. Con grande evidenza, come spetta ai fuoriclasse. Già
dal titolo Red. Corr. ha capito di aver sbagliato a ironizzare
fin qui su don Francesco: "Se la sinistra scopre che il
ponte è di sinistra". Perfetto. E’ Francesco Merlo
allo stato puro, e non un clone fabbricato in laboratorio da
quei burloni dei vertici di Rep. Non è Khaled Fouad Merlo,
è proprio Francesco Merlo nostro. Pedagogo con la sinistra,
alla quale spiega che l’orrido, vergognoso e mafioso Ponte "andrebbe
comunque costruito, senza arroganza verso le ragioni dei ragionieri"
(qui bacchetta Michele Serra, il Teorico della Difesa della Razza
e della Differenza Antropologica tra l’Uomo di Sinistra e il
Resto del Mondo).
Ci vuole "un filo d’ironia, visto che nessuno ha fatto i
conteggi alla Torre Eiffel o alla Statua della Libertà
ma tutti capiscono che senza Torre e senza Statua a Parigi e
a New York ci sentiremmo persi". Come un po’ i corrierones
senza Merlo.
"Il Ponte, insomma, è bello, ed è sempre e
comunque sviluppo, è progresso, è darsi la mano,
è il binario per il pendolino e per l’Eurostar che si
sono fermati a Eboli, è l’adeguamento delle autostrade
al flusso di automobili e di camion. Il Ponte sconvolge l’arretratezza
del sistema viario perché accelera e parifica. E anche
con i bilanci in rosso, il Ponte sarebbe comunque ricchezza,
risorse, opportunità straordinarie, nuovi posti di lavoro.
Alla fine insomma questo Ponte sullo Stretto è l’opera
più bella e più avanzata che l’Italia possa realizzare,
è un risarcimento al nostro Sud, ed è deve
essere un’operazione laico simbolica keynesiana, la fine
di un handicap, la fusione di Messina e Reggio nella Città
dello Stretto, come una nuova Costantinopoli. Perciò il
Ponte è di sinistra, anzi è quanto più di
sinistra si possa fare (non dire, ma fare) oggi in Italia".
Perfetto. In due parole: le mani del Cav. su Rep.
Che importa, quindi, segnalare che il corrispondente sleeper
da Londra, Enrico Franceschini, si è finalmente svegliato
e si è accorto, dopo decine di articoli che dicevano il
contrario, che Blair ha trionfato al suo congresso? Per la verità
va notato che sleeper si è svegliato tardi anche ieri,
perché ha scritto che Blair ha ricevuto grandi applausi
alla fine del discorso, ma non si è accorto dei cinque
minuti di standing ovation precedenti l’intervento. Ma, in fondo,
che ci frega? Pensate che Red. Corr. si faccia rovinare l’esordio
di Merlo dal solito Michele Serra che ancora si bea di quando
"il nostro attivissimo premier" fu colto dalla "cacarella"?
O, magari, da quel titolo "Casa Bianca sotto inchiesta",
quando la verità è "Casa Bianca apre inchiesta"?
Certo c’è il buco preso dal Corriere, che in prima pagina
ha la notizia di Prodi che avrebbe deciso di non candidarsi alle
europee, mentre su Rep. si legge che prenderà la "decisione
al momento opportuno". Poco male, non ce ne frega niente,
c’è il grande Francesco sul Ponte.
Chissà cosa ne pensano i republicones della redazione
di Palermo. Già, che cosa pensano del loro corregionale
che, come il Cav, li vuole agganciare alle Calabrie?
C’è da andare a leggere le pagine di Palermo su Internet.
Prima pagina della cronaca di Palermo, di ieri, stesso giorno
dell’esordio di Francesco Merlo. Si parla del Ponte, evviva.
L’articolo è di spalla sinistra. Con grande evidenza,
come dovrebbe spettare solo ai fuoriclasse. Occhiello: "Lo
studio". Titolo: "Il grande ponte bocciato in economia".
Delle due l’una: o il Merlo in prima pagina è Khaled Fouad
Merlo o tra la redazione romana e quella palermitana urge costruire
un bel ponte. (continua)
2 Ottobre 2003