Egregio direttore generale della Rai, dottor Flavio Cattaneo, non c’è bisogno di scomodare Jonathan Swift per avanzarle una "modesta proposta". E’ sufficiente raccontarle che i suoi omologhi britannici della Bbc, della "prestigiosa" Bbc, l’altro giorno hanno nominato una specie di "poliziotto del Medio Oriente", almeno così è stato definito da quei birichini del Daily Telegraph, per controllare che i servizi televisivi e radiofonici trasmessi sulle proprie reti non abbiano un carattere anti israeliano. C’è che la Bbc è accusata di avere un "pro-arab bias", un pregiudizio filoarabo, ogni qualvolta racconta i fatti e commenta le notizie provenienti da quell’area. La Bbc in questi mesi si è dovuta difendere da chi la definisce Baghdad Broadcast Corporation a causa del modo in cui ha raccontato il conflitto iracheno. I vertici della Bbc, gentile dottor Cattaneo, negano di aver scelto un controllore per ovviare a una "copertura sbagliata" sul Medio Oriente, come afferma esplicitamente il governo israeliano, ma al contrario sostengono che è la dimostrazione di quanto la Beeb sia sensibile alle critiche. E’ una buona mossa, gentile Cattaneo. La Rai ha un problema simile, infatti, certo non superato dal rientro in Italia di Riccardo Cristiano, l’autore di una pericolosa delazione contro i colleghi di Mediaset, e dal trasferimento a Pechino di Paolo Longo, l’ex corrispondente da Gerusalemme le cui cronache erano decisamente filopalestinesi. In realtà è quasi tutta l’informazione del servizio pubblico ad avere un pregiudizio anti israeliano e anti americano, da sempre peraltro. Ieri sera è ricominciata Ballarò, la trasmissione che l’anno scorso si segnalò per reportage e "corsivi" dove si diceva che gli americani, alleati con i sionisti, stavano per attuare un genocidio nucleare contro il popolo iracheno. Ma non ci sono soltanto i tg e i talk show, ci sono anche Televideo e la ridotta di Rainews 24, il canale satellitare dove si fa fatica a chiamare terroristi gli assassini e dove si riconducono all’America tutte le colpe di questo mondo.
Gentile direttore generale, non è un proposta di censura, neppure modesta, tantomeno preventiva. Ciascuno è libero di pensarla come crede e di poter esprimere le proprie idee, ma lei è obbligato a controllare che alla tv di Stato non si dicano cose parecchio distanti dal vero. Faccia sua la scelta della Bbc, troverà sicuramente un giornalista che accetti il ruolo di "poliziotto del Medio Oriente" per la Rai e che, per questo, rinunci definitivamente alla speranza di diventare Cavaliere della Repubblica.
12 Novembre 2003