Camillo di Christian RoccaQUALE SVOLTA?

Serve una svolta, si deve cambiare strada, il caos iracheno è il frutto di una sequela di errori, noi siamo pronti, ci vuole l’Onu. Sono queste le proposte sull’Iraq della sinistra politica e giornalistica considerata più responsabile e più moderna. Apprezzabile lo sforzo, ma sono parole che suonano vuote e prive di senso. Partiamo dalla fine: dall’Onu. L’Onu c’è già in Iraq, sono state approvate due risoluzioni, l’ultima il mese scorso, e la cosiddetta legittimità internazionale, mai invocata per le guerre dell’Ulivo mondiale, è stata ristabilita col voto unanime del Consiglio di sicurezza, comprese Francia e Siria. Sostenere che la svolta in Iraq debba passare per l’Onu vuol dire proporre una cosa già fatta, oltre che svuotata di efficacia dagli stessi paesi e dalle stesse persone che oggi ne invocano l’urgenza.
I terroristi di al Qaida e di Saddam hanno peraltro già attaccato l’Onu, facendo saltare in aria il quartier generale e uccidendo il capo della missione e venti suoi funzionari. Ai terroristi di Osama e dell’ex regime non frega niente della legittimità internazionale, dell’egida delle Nazioni Unite, del rinnovato impegno dell’Europa, degli editoriali corrucciati e tantomeno dei fremiti del Correntone. Queste sono squadracce nazifasciste che hanno sparato sulla Croce Rossa, che hanno massacrato chi aiuta l’Iraq, che sono devote alla morte, che vogliono ristabilire la barbarie, che si battono per tornare a torturare gli iracheni e che in realtà non hanno mai smesso di farlo. Ogni settimana, accanto ai militari occidentali e ai funzionari Onu e alle crocerossine, muoiono decine di iracheni. Uomini, donne, bambini, poliziotti. A Nassiryah sono caduti nove civili iracheni, gente che voleva ricostruire il paese e che lo stava facendo con gli italiani. Quei terroristi non erano di Nassiryah, forse nemmeno iracheni. Non c’entrano né la resistenza all’invasore né gli errori americani, come fa intendere chi invoca svolte che non si trovano anche perché l’unica svolta possibile è il ritiro e la riconsegna dei 22 milioni di iracheni ai torturatori. Non è una guerra di iracheni contro americani, è la guerra di terroristi e fascisti contro liberatori e liberati. E’ l’ultima carezza di Saddam al suo popolo.

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