Camillo di Christian RoccaRE: NO SUBJECT di Christian Rocca & Luca Sofri

 Caro Christian, un accidente del destino ha fatto atterrare sugli scaffali del mio bagno alcuni prodotti di cosmesi maschile. Li chiamo così perché non ho ancora capito bene a cosa servano. Siccome nella vita non mi voglio precludere nessuna esperienza e sono un uomo assetato di conoscenza, ho deciso di intraprendere anche questa avventura. Leggo le istruzioni e le seguo diligentemente: “applico il prodotto sul viso inumidito con acqua tipeida”, “massaggio dolcemente” e cose così. Tutto dopo aver impiegato una decina di minuti a decifrare la differenza tra un coso e l’altro, cercando di tradurre da un francese sognante e privo di senso. Non escludo di essermi lavato i denti con un dopobarba. Per ora non ho ancora raggiunto né il Nirvana né una qualche comprensione del fenomeno. MI guardo allo specchio e cerco di sentirmi come Carlo Rossella. Forse dovrei chiedere a lui.

Caro Luca, già che ci sei fatti spiegare dal direttore di Panorama che il francese non si porta più, neanche sui prodotti di cosmesi maschile. Fidati, io uso il Liquid body cleanser di Kiehl’s che è americano, l’after shave balm e l’anti-perspirant di Aveda che sono di Minneapolis, e il profumo Penhaligon’s che è inglese. Coalition of the peeling. Credimi: i francesi sono una boiata pazzesca. Non servono a niente, brioches a parte. Che cosa hanno di buono i francesi, oltre a Zidane? (Che poi non è francese, ma algerino). Che fanno di così importante e meraviglioso per tirarsela tanto? Il foie gras, d’accordo. E magari qualche rosso di Borgogna (ma quelli spagnoli hanno più corpo). E poi? Mi sai spiegare perché portano la camicia sbottonata sul petto? E come mai in tutti i film francesi c’è Daniel Auteil? Hai mai letto un libro francese successivo a Balzac? (Io sì: Emmanuelle). Ti sarà mica piaciuto quella sòla di Amelie, vero? Non crederai che i loro formaggi siano migliori, nevvero? O sei cascato anche tu nella trappola della musica da ascensori del Buddha Bar? A proposito, sono certo che mi aiuterai a rintracciare Eva Green, quella francesina del film di Bertolucci che mi ha fatto perdere la testa, neanche fosse Robespierre.

Caro Christian, l’anti-perspirant ti deve aver inibito il ricambio d’aria alle meningi. Bossi dice che Roma è marcia, Giorgio Bocca ce l’ha con “l’impero americano”, potreste vedervi tutti e tre al bar e far gran conversazioni. Magari vi mando anche Chuck Palahniuk, che ho conosciuto ieri, e invece ce l’ha con la televisione. Dice che lui non ne ha più una, perché preferisce fare le cose piuttosto che guardare gli altri farle. Invece che dirgli che anch’io preferisco scrivere romanzi piuttosto che leggere i suoi, gli ho risposto che intanto si perde le finali del baseball, e poi che per quanto si impegni, gli altri faranno sempre molte più cose di lui: meglio dar loro un’occhiata, ogni tanto.

Caro Luca, io per esempio guardo sempre L’isola dei Famosi dove tra me, Palahniuk e te, l’unico con qualche chance di ammissione alla seconda edizione sei tu. Andrea Palahniukkets, mi pare faccia già l’opinionista del programma, no? Io li adoro, comunque. I famosi imitano, senza rendersene conto, i concorrenti del Grande Fratello. Salvo e Lorenzo, gli originali, hanno fatto storia, stabilito un tono, fissato i paletti. Quando Maria Teresa Ruta va al confessionale parla come Maria Antonietta, mentre la mia preferita, cioè Susanna Torretta, ha come modello l’ineguagliabile figura di Marina La Rosa. Per la quale, ricordo di aver già perso la testa.

Caro Christian, sono stato alla prima di “The league of extraordinary gentlemen” a Londra, e ho quasi toccato Sean Connery. Mi sono fermato all’ultimo momento per la paura che cadesse per terra, non si sa mai. Il film comunque è divertente, una di quelle robe da ragazzini dove scoppia tutto continuamente e tutti si menano come fabbri dall’inizio alla fine. Ogni tanto fanno anche qualche battuta, e qui a differenza che in altri film tratti da fumetti che ho visto di recente, le battute non sono niente male. A un certo punto Alan Quatermain dice a Dorian Gray: “forse le sfugge il quadro, mister Gray”.

Caro Luca, in fondo Sean Connery è il Fabio Testi anglosassone. E’ perfetto per l’isola, non a caso fa quella pubblicità dove non lo riconosce nessuno. A memoria d’uomo, salvi gli 007, non c’è traccia di un suo film decente. Il suo vicino di casa di New York gli ha fatto causa perché scionconnery vuole rinnovare la palazzina e farlo partecipare alle spese. Quello non ci pensa nemmeno, anzi lo vuole in tribunale perché i lavori a casa di scion hanno fatto parecchi danni all’appartamento sottostante. Io sto con James Bond, Licenza edilizia.