E’ difficile chiudere l’anno con un articolo migliore di questo scritto oggi da Maurizio Molinari sulla Stampa (aspettando Hidalgo)
31 dicembre
Massimo Giannini può e, se vuole, deve evitare di raccontare bugie
Che Rep. non sia la Bibbia lo sappiamo da tempo, ma che scriva balle così clamorose, spacciandole per verità inoppugnabili, stupisce ogni giorno di più. Oggi l’addetto alle questioni delicate, Mass. Giannini appunto, ha scritto che Ciampi non può dare la Grazia a Sofri di sua sponte nonostante l’articolo 87 dica il contrario. Secondo Giannini la Costituzione “prevede genericamente che il Capo dello Stato «può concedere grazia e commutare pene»”. Ma, aggiunge il republicones, “il codice penale integra questa norma primaria, disponendo che la grazia è un atto «proposto e controfirmato dal ministro della Giustizia»”. Conclude Giannini, che non cita l’articolo: “Se questa è l´attuale cornice giuridica, per la grazia a Sofri occorre una duplice iniziativa del ministro Castelli. E´ lui che, in prima istanza, deve sottoporre la richiesta al Quirinale, ed è lui che in un secondo momento deve controfirmarla”.
Trattasi di balla.
Giannini, che peraltro non ha letto sul suo stesso giornale il costituzionalista Andrea Manzella, non sa che nel 1989 il codice di procedura penale è stato modificato.
E l’articolo 681, comma IV, recita:“La grazia può essere concessa anche in assenza di domanda o proposta”.
Ripetiamo: la grazia può essere concessa anche in assenza di domanda o proposta.
Quindi quella raccontata da Giannini NON è L’ATTUALE CORNICE GIURIDICA. Il Ministro non deve necessariamente sottoporre la richiesta al Quirinale.
Che Giannini non sappia di cosa sta parlando si evince da quest’altro passaggio: “Non è un caso che la definizione amministrativa e funzionale del Guardasigilli sia sempre stata quella di «ministro di Grazia e Giustizia“.
Altra balla.
Da quando è cambiato il codice, cioè quando è stato inserito quel comma IV di cui Giannini non sa niente, il Ministero non si chiama più di Grazia e Giustizia. Ma solo di Giustizia. Senza Grazia. Non è un caso, direbbe Giannini.
Va aggiunto, peraltro, che già nel 1965, quando vigeva ancora il codice fascista invocato ancora oggi da Giannini, il presidente Saragat, con il d.p.r. del 26/3/1965 in favore di un cittadino iugoslavo condannato all’ergastolo, concesse la grazia motu proprio senza aspettare alcuna proposta del ministro che, come ha spiegato Manzella proprio su Rep. il 28 dicembre, NON PUò ESSERE competente per mille motivi. Uno tra tanti: l’esecutivo non può avere potere di sovvertire o modificare sentenze dell’ordine giudiziario.
Riepilogo:
L’articolo 87 della Costituzione dice che il Presidente
“può concedere grazia”;
l’articolo 89 della Cost. dice che
“nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti”;
l’articolo 681 del codice di procedura penale spiega che la Grazia può essere
“concessa anche in assenza di proposta”;
quindi, in questo caso, non esiste la figura del “ministro proponente”.
31 dicembre
Christopher Hitchens, ecco perché la sinistra ha tradito la sinistra
31 dicembre
Michael Ledeen, ecco perché la sinistra ha tradito la sinistra
31 dicembre
Matteo Pericoli sul New York Times
31 dicembre
Red. Corr. di fine anno
Il Foglio, 31 dicembre
Andrew Sullivan di fine anno
Il Foglio, 31 dicembre
Altro disco dell’anno
Mi ero dimenticato di Petra Haden-Bill Frisell. La versione di I Believe di Stevie Wonder è fantastica.
31 dicembre
Un altro Democratico che voterà per Bush
30 dicembre
Sul cao Kelly, qualche testa potrebbe rotolare (ammette uno dei direttori della Bbc)
Dal Guardian.
30 dicembre
Caro Luca, i lucasofri del tempo bocciarono Buio a Mezzogiorno
Max, gennaio 2004
Secondo Serra, Osama “rischia di farcelo sembrare difendibile, l’Occidente”. Rischia.
Il Foglio, 30 dicembre
I dischi rock dell’anno
Neil Young – Greendale
Nick Cave – Nocturama
Petra Haden-Bill Frisell
The Delgados – Hate
Lou Reed – The Raven
Massive Attack – 100th window
David Byrne- Lead Us Not Into Temptation
Tom McRae – Just Like Blood
Elisa – Lotus
30 dicembre
Il referendum di Musica Jazz
I risultati di quest’anno non mi convincono (considerare Jason Moran un emergente fa abbastanza ridere). Ecco chi ha vinto:
“Musicisti dell’anno sono stati eletti due pianisti-compositori: Enrico Pieranunzi fra gli italiani e Uri Caine in campo internazionale; come migliori dischi sono stati votati rispettivamente «Fugace» del clarinettista e sassofonista bergamasco Gianluigi Trovesi e «Alegría» di Wayne Shorter; ai vertici quali migliori formazioni sono due trii già più volte vittoriosi nelle precedenti edizioni, Doctor 3 in casa nostra e quello Keith Jarrett, Peacock e DeJohnette in assoluto. Sono stati indicati dalla vasta giuria anche i migliori nuovi talenti: rispettivamente il sassofonista friulano Francesco Bearzatti e il pianista afroamericano Jason Moran. Infine una parità per quanto riguarda la miglior riedizione apparsa nell’anno: ex aequo «A Love Supreme – Deluxe Edition» di John Coltrane e «Streams Of Consciousness» del duo Abdullah Ibrahim – Max Roach”.
Ecco come ho votato io:
DISCO DELL’ANNO Italiano
SLANG di SIMONE GUIDUCCI)
COLOURS di NICO MORELLI-MAURO NEGRI
DUE COLORI di ANTONIO ZAMBRINI
MUSICISTA DELL’ANNO Italiano
ENRICO RAVA
NICO MORELLI
PIERO ODORICI
FORMAZIONE DELL’ANNO
OTTETTO TROVESI
DOCTOR 3
MAX DALOE QUARTET
MIGLIOR NUOVO TALENTO
LUIGI MARTINALE
MICHELE FRANZINI
VITO DIMODUGNO
DISCO DELL’ANNO Internazionale
CHANGING PLACES di TORD GUSTAVSEN TRIO
AKROASIS di VASSILIS TSABROPOULOS
THESE ARE THE VISTAS di THE BAD PLUS)
MUSICISTA DELL’ANNO
STEVE BERNSTEIN
GREG OSBY
PAT METHENY
FORMAZIONE DELL’ANNO
DAVE HOLLAND QUINTET
MILLENIAL TERRITORY ORCHESTRA DI STEVE BERNSTEIN
THE BAD PLUS
MIGLIOR NUOVO TALENTO
TORD GUSTAVSEN
ETHAN IVERSON
DAVID BINNEY
RISTAMPA DELL’ANNO
STREAM OF CONSCIOUSNESS di MAX ROACH-ABDULLAH IBRAHIM
TOMORROW IS THE QUESTION di ORNETTE COLEMAN THE LAST TRAIN di JOHN COLTRANE
30 dicembre
Recuperi
Stroncatura da destra (naturalmente sul Riformista) a Esportare l’America(con un appunto di Luigi Castaldi, anche qui)
23 dicembre
Red. Corr.
Il Foglio, 24 dicembre
Red. Corr.
Il Foglio, 23 dicembre
Red. Corr.
Il Foglio, 20 dicembre
Prontuario per analisti, politici e blogger di sinistra qualora dall’Iraq arrivassero altre irritanti buone notizie
Articolo per Il Foglio da un’idea del Daily Telegraph.
Il Foglio, 19 dicembre
Recensire Rep. e il solito Caprile
Il Foglio, 19 dicembre
Lapsus aziendale
Sandro Bondi, oggi, in un passaggio dell’intervista concessa a Gianna Fregonara del Corriere, e non evidenziata né nel titolo né nel sommario (che sia un lapsus del Corriere?), a proposito della dichiarazione di Berlusconi sul messaggio di Ciampi, ha detto:
“Berlusconi ha voluto dire che non se ne è occupato direttamente, si è disinteressato affidando la questione agli esperti dell’azienda di seguire la questione”.
18 dicembre
Ideazione su Esportare l’America e “il popolare blog Camillo”
18 dicembre
Saddam non conta niente e quelli che contano “non sono terroristi“
Il Foglio, 18 dicembre
Barbara Palombelli, su Esportare l’America, Sette-Il Corriere della Sera
Sette, Il Corriere della Sera, 18 dicembre
Daniele Scalise, Su Esportare l’America, Prima Comunicazione
Prima Comunicazione, dicembre
Dibattito serio sulla biogenetica
Naturalmente tra neocon.
Il Foglio, 18 dicembre
Esportare l’America a Radio 24
Con Giampiero Mughini, 15 dicembre.
La scelta
E’ 1972 il mio blog italiano dell’anno.
18 dicembre
E’ figo essere ebreo
Nuova moda newyorchese
17 dicembre
Poi uno dice che sono un popolo superiore
17 dicembre
La traccia del terrore di Saddam
Il museo della Memoria del terrore di Saddam.
Oggi, sullo stesso argomento, un editoriale di Anne Applebaum sul Washington Post.
Il Foglio, 17 dicembre
Michael Novak legge Il Foglio
Il suo articolo di oggi su National Review coomenta una notizia letta sul Foglio. No, non parla di Dj & Ds.
17 dicembre
Storia di Intifada Conc.
Il Foglio, 17 dicembre
Fantastico Mark Steyn
“Vengono intervistati e tirano fuori i loro deboli luoghi comuni, sulla necessità di internazionalizzare l’Iraq, e non intendono certo Tony Blair, John Howard, i polacchi o gli italiani, ma Kofi Annan, L’Aja, i francesi, il ministro degli Esteri della Guinea e tutti quelli che non hanno mostrato nessuna voglia né capacità di occuparsi dell’Iraq prima della liberazione e che per il dopo non hanno dato alcuna indicazione promettente”.
(grazie a 1972)
17 dicembre
La meglio gioventù che “avrebbe trovato un modo”
da un’intervista a Maya Sansa di Cesare Lanza per Capital di dicembre:
Domanda: “Lei, nella realtà avrebbe accettato di uccidere Moro?”
Risposta: “No. La mia posizione è simile a quella di Adriana Faranda, che si oppose. Ma lo dico adesso, dopo venticinque anni, dopo aver riflettuto… Mi rendo conto di quanto fosse difficile tradire i compagni, o defilarsi. Ma avrei trovato un modo, credo, per non ucciderlo”.
17 dicembre
Processare Saddam/1
I commentatori e i politici italiani chiacchierano su come e su chi giudicherà Saddam facendo finta di non aver sentito nella conferenza stampa di domenica mattina che sarà giudicato da un tribunale iracheno, con l’aiuto di esperti internazionali di chiara fama, e che la pena di morte in Iraq è stata sospesa (da Paul Bremer).
17 dicembre
Processare Saddam/2
Quelli che non volevano liberare l’Iraq da Saddam e che ora ogni due minuti dicono che gli americani devono ritirarsi per far governare gli iracheni non vogliono però che gli iracheni amministrino la giustizia.
17 dicembre
Processare Saddam/3
Quelli che dicevano che non c’era nessuna prova che Saddam minacciasse altri paesi e che l’invasione sarebbe stata una interferenza negli affari interni iracheni ora dicono che i suoi reati devono essere giudicati da un tribunale internazionale.
17 dicembre
Processare Saddam/4
Lo statuto del tribunale speciale iracheno che giudicherà Saddam
17 dicembre
Non ci indurre in tentazione
Strepitosa colonna sonora del film Young Adam di David Byrne (mondato da ogni influenza latin), Mogwai e The Delgados.
17 dicembre
Nedved Pallone d’oro
17 dicembre
L’uomo dell’anno di Time
Sarà o Osama o Saddam o Terminator o un tycoon
17 dicembre
Linea non chiarissima sulla cattura di Saddam
Il Foglio, 16 dicembre
Michael Ledeen spiega che il rais non era l’unico nemico, ora tocca ai regimi iraniani e siriano
Il Foglio, 15 dicembre
Notizia che, ovviamente, non avete trovato sui giornali italiani
Dal Sunday Telegraph, serve registrazione. Oppure la trovate riassunta nell’intervista a Ledeen
15 dicembre
Ladies and Gentlemen, We got him
And, for instance, they lost it
14 dicembre
Il Weekly Standard come il Foglio
(Ma Il Foglio lo ha fatto un giorno prima) pubblica le foto di Zeyad sulla manifestazione antiterrorismo di Baghdad snobbata dai giornali e dalle televisioni di tutto il mondo.
13 dicembre
I nuovi rivoluzionari
Un libro Feltrinelli sui neocon.
Il Foglio, 13 dicembre
L’inviato di Rep. a Baghdad non si è accorto del corteo di cinque chilometri sotto i suoi occhi
13 dicembre
Neocon contro neocon
Kristol e Kagan criticano la scelta di Wolfowitz (e di Bush) di non dare soldi alle imprese di paesi che non hanno condiviso la campagna irachena. Camillo sta con Wolfie.
13 dicembre
Niente da farsi perdonare
Adriano Sofri sui radicali
13 dicembre
Esportare l’America a Torino
Oggi alle 18,15 alla Sala della Provincia.
12 dicembre
Ancora sulla manifestazione antiterrorismo di Baghdad
Inserto di due pagine con le foto artigianali di Zeyad. Solo il Corriere in Italia ne ha dato notizia.
Il Foglio, 12 dicembre
Recensire Rep.
12 dicembre
La manifestazione antiterrorismo a Baghdad
Il Foglio la anticipò il 25 novembre, ieri si è tenuta, ed è stata un grande successo (secondo Al Jazeera più di diecimila persone). Qui un breve resoconto in italiano tratto dal blog di Zeyad, eccezionale reporter che meriterebbe dodicimila premi. Qui cosa ne ha scritto Omar sul suo blog. Qui le foto della manifestazione contro il terrorismo, contro le tv arabe e contro definisce “resistenti” gli assassini fascisti.
Il Foglio, 11 dicembre
Lezione di Finkielkraut agli opinionisti residenti
Il Foglio, 11 dicembre
Il Reformista
Il Reformista è un bel giornale, cui capita spesso di non accorgersi che certe notizie sono uscite da un bel po’. Oggi il Reformista (lo chiama così Le Monde) ne ha fatta una mica male (e alcune spie ci sono cascate). Un articolo svelava misteriosamente che Michael Ledeen ha incontrato a Roma un oppositore iraniano senza l’autorizzazione della Cia, ma del Pentagono. La notizia non è uno scoop. Intanto è vecchia di quattro mesi, è uscita allora sui giornali italiani e anche sulle agenzie, dopo che era apparsa sul quotidiano newyorchese Newsday dell’8 di agosto.
Ledeen, peraltro, ha già risposto con un articolo su National Review del 14 di agosto (quattro mesi prima dello “scoop” odierno del Reformista) svelando i contenuti di quel normalissimo incontro tra un inviato dell’Amministrazione e un oppositore del regime degli ayatollah.
10 dicembre
Su Elisa e un quotidiano calzone con poco pomodoro
Capital, dicembre
La linea sulla fecondazione assistita
Visto che qui sul Foglio si parla chiaro e senza infingimenti e che Giuliano Ferrara ha impostato la discussione sulla fecondazione assistita in modo viscerale, anzi ideologico, potrei dire in modo viscerale e ideologico che questa legge voluta dal Polo dei divieti con il sostegno di buona parte dell’Ulivo delle proibizioni fa proprio schifo. Sì, fa schifo.
(continua)
Il Foglio, 10 dicembre
Redazionalmente Corretto
Il Foglio, 10 dicembre
New Republic contro Springsteen
Weekly Standard contro Imagine
Lo svolgimento è deboluccio.
9 dicembre
Neocon, la canzone
Poteva mancare? Certo che no. Un gruppo, gli Offspring, dedica ai mostri neocon una canzone tipo coro da stadio che fa così:
We are strong
We are right
We Won’t be pushed aside
We’ll go on
We will fight
We will not compromise
We will never lose to you
9 dicembre
Hillary Neoc(lint)on
Cattive notizie per i liberal d’Italy
Il Foglio, 9 dicembre
Redazionalmente Corretto
Il Foglio, 9 dicembre
Omaggio a Jack
“Se si pensa a quei vecchi programmi, c’erano sempre le marionette. E in un certo senso credo, metaforicamente parlando, che questo abbia contribuito a una incapacità generazionale di accettare le responsabilità personali. E’ per questo che i baby boomers sono dei tali dietrologi e io non lo sono. E’ per questo che tutti pensano che siamo andati in Iraq per il petrolio e io non lo penso”.
Jack Nicholson
Esquire, gennaio 2004
Il Foglio, 9 dicembre
Governare da sinistra
Democrazia nel mondo, finanziamenti ingenti alla lotta all’Aids, crescita economica e ora, secondo il New York Times, “il più grande cambiamento nell’assistenza sanitaria degli ultimi quaranta anni”: medicine per gli anziani e 400 miliardi di dollari in dieci anni.
7 dicembre
Con tutta la stima e l’affetto
“Con tutta la stima e l’affetto per il popolo ebraico, lo vogliamo dire che è in corso un genocidio dei palestinesi condotto con le armi chimiche?”.
La signorina Sabina Guzzanti durante un raduno, un girotondo, un’adunata o una cosa del genere all’Università La Sapienza in Roma.
L’aveva scritto Libero, poi lo ha ripreso la nostra Rolli, e oggi Pigi Battista sulla Stampa. Io continuo a non crederci, neanche Hamas dice una cosa del genere.
7 dicembre
La stroncatura dell’Unità
Grazie a un animo gentile ecco il testo della stroncatura (in verità un po’ confusa) che l’Unità ha fatto del mio libro il 23 novembre
7 dicembre
Il New York Times ha un garante che recensirà il suo giornale due volte al mese
Daniel Okrent si presenta e spiega cosa farà per evitare i pregiudizi politici negli articoli del giornale.
7 dicembre
La comunità delle democrazie deve esportare libertà e democrazia nel mondo
Grande Cav, il premier più di sinistra della storia italiana. Qui l’intervista al New York Times.
6 dicembre
Neocon erranti
Il Foglio, 6 dicembre
Ezio Mauro a Le Monde: “La Repubblica non ha mai gridato che in Italia la libertà di stampa è in pericolo”
Ezio Mauro martedì su Rep: “La qualità della nostra democrazia da ieri è pericolosamente impoverita”.
Il Foglio, 6 dicembre
Marcos al Tufello
Uno scherzo ben riuscito nei confronti del Manifesto che ieri aveva pubblicato in prima pagina una strepitosa lettera del sub comandante Marcos a Veltroni. Il Foglio se ne è accorto. Il Manifesto oggi si scusa con i lettori.
5 dicembre
Il radicale Cheney
Il Foglio, 5 dicembre
La legge Gasparri è cattiva perché filotelevisiva
Il Foglio, 5 dicembre
La follia
Il bravo Camillo Langone, su Panorama in edicola oggi, recensisce i ristoranti neocon italiani.
5 dicembre
Altre accuse a Richard Perle
Il neocon americano, già scagionato dalle precedenti accuse, ora ne deve affrontare altre (niente di illegale, possibile conflitto di interessi). Lo nota Federico Rampini sul suo blog, confondendo però Luca Sofri con Camillo (o Wittgenstein con Christian Rocca)
5 dicembre
In my place
Gwyneth Paltrow aspetta un figlio da Chris Martin dei Coldplay.
4 dicembre
(S)ex and the City
Miranda pare che lasci Manhattan per Brooklyn, terraferma
4 dicembre
Vi siete accorti che Paolo Rossi avrebbe censurato il Pericle di Tucidide per sfottere il Cav?
4 dicembre
Il Guardian su Guantanamo
Lunghissimo reportage sul carcere americano per i nemici combattenti catturati nella guerra in Afghanistan. Anche il leftist giornale inglese conferma che a Guantanamo non c’è alcuna tortura fisica (They are not tortured, nor do they receive any other degrading treatment) salvo l’aria condizionata alta (come ovunque in America) e il racconto di un tale Saghir sulle condizioni difficili nel primo mese, mese e mezzo di prigionia. Il Guardian dice che se mai ci fossero state torture non sono state a Guantanamo ma nel luogo e nel momento in cui i “nemici combattenti” sono stati catturati, cioè in Afghanistan, cioè in guerra. Il Guardian dice che sono soltanto tra due e cinque i prigionieri in isolamento (The Guardian has also learned that a very small number of prisoners, thought to be between two and five, are kept permanently isolated in a special, super-secure facility within Camp Delta). Le condizioni fisiche sono simili a quelle dei detenuti americani nelle carceri civili americane. Non lo dico io, lo dice il Guardian (it is not dissimilar to facilities in the harsh US civilian prison system).
ALTRA COSA, ovviamente, è la questione giuridica. Fuorilegge. Il Guardian lo esplicita già nel sommario al lungo reportage (But the real horror they face isn’t physical hardship, it is the threat of infinite confinement, without trial or access to legal representation).
Prontissimo a discutere di questo con chiunque smetta di dire che a Guantanamo Bush tortura i prigionieri. Non lo dico io, lo dice il Guardian ( By focusing on physical conditions, there is a risk of missing the unique aspect of Guantanamo – the arbitrary, unprecedented and unfair way in which President Bush and his administration have confined hundreds of people without either any idea how long they are to be locked up, or any way to plead their case).
4 dicembre
Una frase un po’ così
Dice Jimmy Carter che se nel 1980 fosse stato rieletto, “con il prestigio e l’autorevolezza che avevo nella regione”, saremmo arrivati a una “soluzione finale” del problema israelo-palestinese (magari come ha risolto il problema iraniano). “Soluzione finale” non è esattamente una frase azzeccata.
4 dicembre
Neocon per la Lega delle Democrazie
Jonah Goldberg come Daniele Capezzone
4 dicembre
Sesso contro la Gasparri
Il Foglio, 4 dicembre
Davide Frattini, Il Corriere della Sera, su Esportare l’America
3 dicembre
Dal nostro inviato spaparanzato all’Intercontinental di Amman
Il Foglio, 3 dicembre
Leggere il diario di Sabina Guzzanti
Seconda spassosissima puntata della recensione ad episodi del libro che la censurata dai funzionari Rai di centrosinistra ha scritto per una casa editrice del Cav. Di Guia Soncini
Il Foglio, 3 dicembre
Ci sono cose
Ci sono cose che appaiono definitive, ecco questa lunghissima lettera aperta a Umberto Eco scritta ieri da Carlo Panella sul Foglio è definitiva sulla radice teologica dell’antisemitismo islamico.
2 dicembre
I blog dell’Espresso sono meno prolifici di Wittgenstein
Oggi 2 dicembre:
l’ultimo post di Wlodek Golkorn è del 19 novembre
di Roberto Cotroneo del 28 ottobre
di Enico Pedemonte del 9 ottobre
2 dicembre
Attenzione, arrivano i libcon
Il manifesto dei libertarian-conservative lo ha scritto William Safire sul New York Times: “I’m a “libcon.” To that small slice of the political spectrum called libertarian conservative, personal freedom is central.With a consistency that strikes some as foolish, I’m pro-choice on abortion before the quickening, pro-choice on my investment in Social Security and pro-choice on private competition to Medicare.That also explains why libcons demand that government protect rather than intrude on privacy, and why we excoriate government officials who permit media mergers that limit public access to all shades of opinion. The libcon credo: respect majority rule and deeply ingrained cultural custom unless they step on individual freedom, at which point wave the Bill of Rights and holler”.
2 dicembre
Marco Respinti, Il Domenicale, su Esportare l’America
Qui un sito del Domenicale dedicato ai neocon.
2 dicembre
Compagni addio
Julie Burchill, editorialista di sinistra, lascia il Guardian (per molti soldi) e accusa i colleghi di antisemitismo.
Il Foglio, 2 dicembre
Annata 1943
Redazionalmente Corretto.
Il Foglio, 2 dicembre
Tutti i libri anti Bush
Recensiti dal Weekly Standard.
2 dicembre
Il blog non blog di Michele Dalai
2 dicembre
Cinque regimi da cacciare
Mark Steyn sullo Spectator.
2 dicembre
You don’t know the history of the Geneva Accord
Il Riformista pubblica il testo in inglese dell’accordo tra privati cittadini israeliani e privati cittadini palestinesi.
Il Foglio aveva pubblicato lo stesso testo, sempre in inglese, oltre un mese fa. Nel frattempo, potevano tradurlo, no?
2 dicembre
Toh, sono d’accordo con lucasofri
Che nel suo tredicesimo weblog, quattroeunquarto, critica la proposta di legge sulla fecondazione voluta dal Polo dei divieti (ovviamente Luca si dimentica che una buona parte dell’Ulivo dei reazionari è alleato con il Polo dei divieti)
2 dicembre
Alain Elkann, su Radio 24, su Esportare l’America
1 dicembre