Camillo di Christian RoccaRedazionalmente Corretto del 23 dicembre 2003

La
prima pagina del quotidiano di Largo Fochetti, cioè La
Repubblica (Rep.), ieri 22 dicembre si apriva con "Trasporti,
caos senza fine". L’editoriale principale del lunedì
è quello di Eugenio Scalfari della domenica, ma domenica
gli ammutinati di Largo Fochetti hanno scioperato per protestare
contro il trasferimento della redazione dal centro di Roma al
quartiere periferico della Garbatella. Effettivamente Largo Fochetti
è poco chic. Red. Corr. vorrebbe tanto sapere che cosa
ne pensa Concita De Gregorio, la cronista già definita
"Intifada Concita" e poi paragonata a Michelle Pfeiffer,
Benedetto Croce, Foscolo e Leon Battista Alberti. La nostra Conc.,
infatti, nella sua rubrica su D, l’inserto femminile dei republicones,
ha scritto che all’Auditorium di Roma "c’è una programmazione
musicale che è una ricreazione dell’anima", anche
se noi sappiamo che l’Auditorium della porchetta ricrea soprattutto
la panza. Ma non è questo il punto. Conc. sostiene che
la vera grande differenza tra le mostre, i concerti, gli eventi
culturali italiani e quelli che si tengono all’estero, "al
centro Pompidou di Parigi" per esempio, è quella
dell’aperitivo: "Metti un aperitivo a Roma", recita
il titolo. "Non si capisce perché in Italia certe
cose non funzionino mai". La cronista radical chic non si
capacita come alla caffetteria dell’Auditorium, l’aperitivo si
beva "nei bicchieri di plastica". E’ l’ultima frontiera
delle battaglie civili republicones: dal diritto alla felicità
previsto nella Costituzione americana al diritto all’aperitivo,
in due parole dall’happiness all’happy hour.
Tornando a Scalfari e al suo editoriale sul caso Parmalat va
notata una certa differenza tra la tesi del Fondatore ("personalmente
non ho grande ammirazione professionale per il governatore Fazio")
e l’incredibile fondo di sabato di Massimo Giannini. L’addetto
alle questioni delicate di Rep. aveva scritto che dietro il buco
Parmalat e gli inghippi Cirio c’è "l’assalto finale
ai poteri del Governatore" di Bankitalia lanciato dal Cav.

Ieri in prima pagina c’era un commento contro il Cav. che avrebbe
"sequestrato con la sua conferenza di fine anno la prima
rete nazionale per due ore e 10 minuti di autopropaganda".
Secondo Rep. "la sostanza del Berlusconi di fine anno, dunque,
è grave e preoccupante". Un’analisi non nuova, ma
a Rep. non è andato giù che il Cav. attribuisse
la bocciatura della Gasparri alla "pressione delle lobby
editoriali", cioè la nota lobby di Rep. "Ma
lo stile democratico, il metodo istituzionale ­ si legge
ancora ­ sono peggio". L’articolo non è firmato
ma per i toni e soprattutto per la sostanza è attribuibile
al padrone di Rep., Carlo De Benedetti. (continua)

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