Una premessa arrogante. Se non vi piacciono i Genesis, quelli veri, cioè quelli di Peter Gabriel e con il nanetto pelato relegato giustamente alla batteria, sono affaracci vostri, non è colpa mia se avete vissuto una adolescenza difficile. Siete dunque gentilmente pregati di voltare pagina, non ho tempo da perdere e voi avrete certamente di meglio da fare, tipo andare in palestra o a un girotondo o a un film di Lars Von Trier. Se, al contrario, siete persone di gusto e raffinate, allora statemi a sentire che c’è una notizia buona. Negli anni Settanta, lo sapete già, c’erano dei gruppi rock italiani straordinari. Non solo gli Area, il Banco del Mutuo Soccorso e la Premiata Forneria Marconi, anche quest’ultimo un gruppo che ha sofferto della sindrome del bravo leader sostituito da un batterista poi finito a San Remo ad urlare "chi ha paura della notte, chi ha paura?"
Negli anni della meglio gioventù c’erano anche alcuni relitti dell’internazionalismo comunista, come gli Stormy Six e cento altri che facevano più politica che musica, ma c’erano anche gli Arte e Mestieri, Il Volo, Il rovescio della medaglia e altre band di rock sinfonico o, come si dice adesso, progressive. Il modello erano, appunto, i Genesis, i Jethro Tull, i Gentle Giant, i King Crimson e gli Yes, cioè gli inventori del genere. Anche nel mondo del rock che confinava col jazz, c’era una band italiana strepitosa. Si chiamavano Perigeo i nostri Weather Report, e fecero alcuni dischi memorabili, uno per tutti Genealogia.
Tutto questo per dire che tra questi gruppi ce n’era uno, oggi incredibilmente dimenticato, che ogni appassionato dei Genesis dovrebbe conservare nello scaffale dei dischi più cari. Avete mai sentito parlare degli Acqua Fragile? Ovviamente no. Allora non fatevi scappare l’occasione che la Bmg Italia offre ripubblicando gran parte del catalogo del progressive italiano degli anni Settanta. Due di queste ristampe sono appunto degli Acqua Fragile. Prendete il primo cd (ma anche il secondo), si intitola Acqua Fragile, e mettetelo nel lettore. Inizia con Morning Comes, e già alla prima nota non ci potrete credere, non vi sembrerà vero. La voce di Bernardo Lanzetti, poi passato alla Pfm, è uguale a quella di Peter Gabriel. Non simile, uguale uguale. E le musiche e gli arrangiamenti sono così genesiani che da anni prendo per il naso tutti gli espertoni dei Genesis che conosco, facendo finta di aver trovato una preziosa e segreta registrazione dei loro esordi. Ci cascano tutti. Ci casco ancora io, ci cascherete anche voi. Casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra.
22 Gennaio 2004