La
prima pagina del quotidiano di Largo Fochetti, cioè La
Repubblica (Rep.), ieri 14 gennaio si apriva con "Bocciato
il lodo salva-Berlusconi". Rep., giustamente, festeggia.
Per gli amatori del genere, pochi minuti dopo la decisione della
Corte costituzionale sul sito Rep.it si poteva anche ascoltare
un commento audio di Ezio Mauro. L’editoriale più tradizionalmente
cartaceo saluta "i due garanti delle regole", e cioè
il capo dello Stato che ha bocciato la Gasparri e la Corte che
ha bocciato il lodo Maccanico. Non si è ben capito se
il capo dello Stato, secondo Mauro, sia stato garante delle regole
anche quando ha promulgato il lodo bocciato ieri dalla Consulta.
L’altro commento è di Giuseppe D’Avanzo (Davanpour): "E’
una buona notizia la bocciatura costituzionale della legge che
sospende i processi per le cinque più alte autorità
dello Stato", scrive l’addetto alle questioni delicate del
giornale di proprietà della controparte processuale del
Cav.
Francesco Merlo è stato capace, come solo i più
grandi sanno fare, di citare, anzi di lodare, in un colpo solo
sia il Corriere sia l’uomo che Eugenio Scalfari non nomina mai:
Paolo-Agenda-Mieli.
Guido Rampoldi, pur di criticare l’America che sarebbe pronta
(almeno così scrive) ad abbattere anche la dittatura saudita,
è riuscito a spiegare come la casa reale sia la culla
del riformismo. Glielo ha riferito il principe Abdullah bin Faisal,
"la figura trainante del liberalismo saudita".
Claudio Tito, al solito, riporta frasi virgolettate del Cav.
pronunciate "nel faccia a faccia" con Fini e Follini,
come se fosse stato presente anche lui. C’era o non c’era Tito
all’incontro segreto? E se non c’era, come è ovvio, chi
gli ha dato il virgolettato del Cav: il Cav. medesimo, Fini o
Follini? E perché non l’ha scritto apertamente? Perché
Tito fa sempre finta di essere sul posto, presente a tutti gli
incontri segreti, a tutti i faccia a faccia, a tutte le telefonate
confidenziali? Altra cosa: Tito scrive che "appena la Consulta
rende nota la decisione, (il Cav., ndr) alza il telefono e chiama
alcuni suoi fedelissimi. Subito dopo, di ritorno a Roma dalla
Sardegna, incontra Bossi". La notizia si è saputa
poco prima delle due del pomeriggio, "subito dopo",
scrive Tito, il Cav. va a Roma. E’ successo questo? Due pagine
dopo Barbara Jerkov dà un’altra versione: "Roma.
E’ arrivato dalla Sardegna in tarda mattinata". Nel pomeriggio
(versione Tito) o in mattinata (versione Jerkov)? La Jerkov pare
meno affidabile: l’altro ieri ha raccontato per filo e per segno
una cena segreta in Sardegna tra il Cav. e Bossi (metodo Tito),
eppure Bossi in Sardegna non era andato. Ovviamente Rep. non
ha rettificato (metodo Lupis). (continua)
15 Gennaio 2004