New York. "In Iraq abbiamo fatto la cosa giusta", ha ribadito George Bush replicando alle accuse di aver ingannato gli americani sulle armi di Saddam. L’incubo degli iracheni è finito, la libertà e la democrazia in Medio Oriente sono importanti per la nostra sicurezza, ha detto a Charleston, in Carolina del Sud. Ci sarà da accertare la verità, ma fin qui abbiamo scoperto che aveva la capacità di produrre armi di distruzione di massa, aveva gli scienziati e aveva la tecnologia, aveva le infrastrutture e abbiamo trovato i laboratori per produrle, stava sviluppando i sistemi missilistici per lanciarle, ed erano proibiti dall’Onu. Aveva l’intenzione di armare il suo regime con le armi di distruzione e aveva alle spalle una storia di uso di queste armi, ha concluso Bush.
Armi trovate zero, ma la controffensiva è cominciata. Dopo due settimane di critiche sul fallimento dei servizi segreti è sceso in campo anche George Tenet, il direttore della Cia nominato nel 1996 da Bill Clinton: "Nessuno ci ha detto che cosa dire, né ci ha suggerito il modo di dirlo", ha precisato a scanso di equivoci su un’eventuale manina di Bush o Cheney. Lo aveva già detto l’ex capo degli ispettori David Kay, pressioni della Casa Bianca non ce ne sono state. Nessuno ha sexed up, esagerato, la minaccia irachena abbellendo e manipolando i rapporti dei servizi segreti. Ma, a differenza di Kay, Tenet ha negato in modo categorico che la ricerca delle armi in Iraq sia praticamente finita: "Non siamo in nessun modo vicini all’85 per cento del nostro lavoro".
Il direttore della Cia, con un irrituale discorso alla Georgetown University di Washington, ha difeso dettagliatamente il lavoro, e finanche le previsioni, dei suoi analisti. Ha invece criticato chi, il riferimento è anche a John Kerry, dopo la Guerra fredda pensava che la Cia andasse ridimensionata, e ha ricordato come solo grazie ai suoi uomini siano stati arrestati i due terzi del vertice di al Qaida. Ma sul palco è salito per rispondere alla domanda che si fanno tutti: la Cia ha avuto torto o ragione sulle armi di Saddam? "Nel nostro lavoro non si può quasi mai avere completamente torto o completamente ragione. Per definizione i servizi segreti hanno a che fare con cose non chiare, sconosciute, deliberatamente nascoste". Nell’ottobre del 2002 Tenet rese note le analisi della Cia sulle armi irachene, ma nove mesi dopo la caduta di Baghdad le armi non sono state trovate: "Nessuno degli analisti ha mai detto che c’era una minaccia imminente ha precisato abbiamo previsto che l’Iraq ne aveva alcune e che altre ne stava sviluppando". La Cia è giunta a queste conclusioni valutando anche la storia dell’Iraq, le dieci volte in cui Saddam ha usato questo tipo di armi, i ripetuti attacchi ai paesi vicini, il programma nucleare scoperto negli anni Novanta e ampiamente sottostimato dai servizi internazionali, le ripetute bugie sui suoi piani militari. Così risultava anche dai rapporti sul campo, dalle notizie riferite da fonti in Iraq, ma anche perché né l’Onu né Saddam avevano mai fornito un resoconto dettagliato dell’arsenale iracheno, all’appello mancavano missili, agenti chimici e quant’altro.
Rispetto alle previsioni, ha detto Tenet, "abbiamo trovato un programma missilistico nascosto all’Onu, abbiamo anche scoperto che l’Iraq aveva piani avanzati per un missile con gittata superiore ai mille chilometri". S’è scoperto, poi, che l’Iraq era in rapporti segreti con la Corea del Nord per ottenere tecnologia missilistica, e che due diversi gruppi di scienziati stavano lavorando su aerei senza pilota per diffondere gas nell’aria, progetti nascosti all’Onu. La Cia non aveva previsto una minaccia nucleare a breve termine, ha detto Tenet, Saddam non aveva la Bomba, ma ora si sa con certezza che la voleva, e che voleva ricostituire il programma nucleare, anche se era a uno stadio non così avanzato come si credeva. Quanto alle armi biologiche e chimiche, in Iraq per il momento si è trovato soltanto "un network di laboratori" sconosciuto all’Onu, e s’è accertata la volontà del regime di nascondere i programmi all’Onu. Tutto bene, dunque? No, scagionati (per ora) Bush e la Cia, gli imbroglioni potrebbero essere Cheney e i neocon. E’ vero è stato chiesto a Tenet che il Pentagono ha costruito altre prove? "Incontro il presidente sei giorni a settimana, ogni giorno ha risposto Tenet Gli dico io che cosa pensano i servizi americani. Posso dire con certezza che il presidente ha le informazioni di intelligence da una persona, da me".
6 Febbraio 2004