Camillo di Christian RoccaI vice di Kerry

John Kerry ha stravinto, sarà il candidato del Partito Democratico che il 2 novembre cercherà di far sloggiare George Bush dalla Casa Bianca. La gara è stata più facile del previsto, il senatore del Massachusetts ha fatto fuori, uno a uno, tutti i pretendenti del suo partito, dal favorito Howard Dean al giovane John Edwards, mostrandosi competitivo e preparato. Raramente il processo di selezione del candidato è finito così presto, a metà campionato. In realtà, gli strateghi del Partito Democratico avevano progettato il calendario delle primarie proprio per ottenere questo risultato, evitare pericolose divisioni e marciare uniti contro l’odiato presidente in carica. Ora la corsa è per il posto di numero 2, del candidato vicepresidente da affiancare al senatore nella sfida contro il duo Bush-Cheney.
Kerry ha incaricato formalmente un banchiere, Jim Johnson, di cercare il miglior vicepresidente possibile. Si sono subito sparse voci su Hillary Clinton, ma sono state smentite da entrambi. Si dice che il candidato ideale sia John McCain, eroe del Vietnam, grande amico di Kerry e senatore dello stesso partito di Bush, ma è vietato candidarsi con gli avversari. Kerry ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a vincere in uno di quei 16 stati che nel 2000 fu deciso da un pugno di voti. Uno dei papabili è il senatore della Florida, Bob Graham, ma è anziano. Quattro anni fa il New Mexico fu vinto dai Democratici per 500 voti, così potrebbe essere utile il governatore Bill Richardson, un tipo sveglio e di origini latine. Stesso discorso per il deputato Dick Gephardt, fondamentale per conquistare il Missouri e qualche altro Stato del Midwest, ma è considerato noioso. Se Kerry volesse dare di sé un’immagine forte sul fronte della sicurezza, potrebbe prendere il generale Wesley Clark, nonostante la brutta figura delle primarie. Se puntasse sull’economia, ci sarebbero l’ex ministro del Tesoro, Robert Rubin, e l’ex direttore dell’ufficio budget di Clinton, Franklin Mae. Se Kerry scegliesse una donna (una è la governatrice dell’Arizona, Janet Napolitano) sarebbe la seconda volta nella storia politica americana. Nel 1984 Geraldine Ferraro fu scelta come vice di Walter Mondale, ma i due furono sconfitti da Reagan e Bush padre.