Vergogna anche in Inghilterra
Il Daily Mirror di domani (sabato) pubblica in prima pagina una foto (e dentro altre tre) di un soldato inglese che fa la pipì su un detenuto iracheno. A differenza del gruppetto di delinquenti americani questo inglese pare un caso isolato. A Londra l’inchiesta è partita solo dopo l’annuncio della pubblicazione, in America i responsabili sono stati individuati e sospesi ben prima che le immagini arrivassero alla stampa. (Per il resto valgano
le sconsolate considerazioni qui sotto).
30 aprile
I vergognosi torturatori e la superiorità della civiltà occidentale (per fare il verso al titolo del Manifesto)
Le immagini di quei soldati e di quei contractors che torturavano i detenuti iracheni sono orribili, tanto più che lo facevano per farsi le foto da mostrare agli amici. Il danno, non solo per le vittime delle torture, è enorme. I vertici dell’esercito hanno scoperto per tempo i crimini (e le vergognose burle) di questi non so se dieci o sedici delinquenti responsabili. Sono stati sospesi e saranno puniti duramente. Un mese dopo la scoperta, l’inchiesta e l’allontanamento, le fotografie sono andate in prima serata tv.
E’ la società libera e democratica, questa. Le cose orribili accadono (il male esiste) ma vengono neutralizzate e punite.
Un sistema migliore non è stato ancora inventato.
30 aprile
I liberal americani non mollano e chiedono più truppe & democrazia
Il Foglio, 30 aprile
Che cosa fare? Proposte neocon
Reuel Marc Gerecht
Il Foglio, 30 aprile
Al direttore
Pecoraro Scanio ha inviato ad al Jazeera un videoclip per dimostrare che “il popolo italiano” è contrario alla guerra. Peccato non abbia calato l’asso: spedire ai sequestratori saddamiti la sua foto cheek-to-cheek con Tareq Aziz, quella dal titolo “Così un vicedittatore è omaggiato da un italiano”.
Christian Rocca
30 aprile
Piano Sharon/Kerry/Clinton
“Lasciatemi dire che il piano di Sharon, sostenuto sia da Bush sia da Kerry, assomiglia moltissimo alla proposta che il presidente Clinton fece ad Arafat nel 2000”
Senatore Joe Lieberman, già candidato alla presidenza per il partito Democratico nel 2004 e vice di Al Gore alle presidenziali del 2000
26 aprile 2004, Brookings Institution di Washington
Il Foglio, 30 aprile
Il libro di Woodward piace sia a Bush sia a Kerry
Vanity Fair, 29 aprile
Brahimi e Negroponte, mentre in Italia si chiacchiera, delineanoil futuro dell’Iraq
29 aprile
The huge scandal surrounding the U.N.’s handling of the Oil-for-Food program clearly demonstrates that the U.N. cannot be entrusted with a major management role in Iraq.
Rapporto della Heritage Foundation.
Qui uno speciale di Radio Radicale.
Grazie a Jim Momo
29 aprile
Recensire il dopoguerra del Foglio
Dalla caduta di Baghdad alla cattura di Saddam le previsioni giuste e le illusioni, le cose sagge e quelle stupide che abbiamo pubblicato.
(Attenzione articolo molto lungo)
Il Foglio, 28 aprile
Al direttore
Lilli a Bruxelles. A Baghdad finalmente si ritirano le trousses.
Christian Rocca
Il Foglio, 28 aprile
Tempi duri per Kerry
Un giornale di sinistra, il Village Voice, chiede al partito Democratico di cacciare Kerry e scegliere un altro candidato (“Kerry must go“). Il solito Drudge svela che prima di andare a Meet The press, Kerry avrebbe fatto volare la sua parrucchiera personale per un ritocchino ai capelli. Costo: 1000 dollari, ma pare che “Senator Kerry thinks Isabelle does a superb job“. L’ultimo flip flopping è su Cuba, resta aperta la questione sul Vietnam di allora e, come sottolineano da soli al mondo i radicali, col Vietnam
di oggi.
28 aprile
W Israele. Oggi è il 56esimo compleanno dell’unica (per ora) democrazia del Medio Oriente
6.780.000 cittadini, l’81% sono ebrei. Il 66% dei cittadini ebrei di Israele e’ nato nel paese. Nel 1948 la proporzione era invertita, con solo il 35% della popolazione ebraica nata nel paese. Circa il 30% degli ebrei che oggi vivono in Israele (1,5 milioni di persone) sono nati da padre a sua volta nato israeliano nel paese. Circa 1,2 milioni di abitanti d’Israele sono nati nei paesi dell’ex Unione Sovietica o da padre nato nell’ex Unione Sovietica. Circa 500.000 degli abitanti d’Israele dichiarano di avere origine marocchina, 245.000 origine irachena, 240.000 origine rumena e 220.000 origine polacca.
Negli ultimi dodici mesi sono nati 144.000 bambini in Israele e sono immigrate 21.000 persone. Dei nuovi immigrati, 11.000 sono venuti dall’ex Unione Sovietica, 2.600 dall’Etiopia, 1.800 dalla Francia, 1.600 dagli Stati Uniti e 1.200 dall’Argentina.
(grazie a libero pensiero)
26 aprile
Al Jazeera sapeva?
26 aprile
Regime change in Birmania
Invocano John McCain e Madeleine Albright
26 aprile
Il blog di Benedetto della Vedova
26 aprile
Caro Luca,
Non
è questo il motivo per cui non esco più
dal quartiere. Il motivo è che la garanzia di 90 giorni
del convertitore “non copre i danni o i mancati funzionamenti
causati da atti di Dio”.
Re: no subject
Gq, maggio
Lo stile di Kerry, lo stile di Bush
Gq, maggio
Saper fare la guerra
Penn
Kemble e Steven Cook ragionano su errori e ritardi in Iraq:
ma l’America non molla. I neocon assaliti dalla realtà
araba
Il Foglio, 24 aprile
Il colore dei soldi
Lunedì arriva la nuova banconota da 50 dollari colorata.
24 aprile
Con un ritardo di tre mesi e facendo un po’ di confusione
Il New York Times dà conto di una brutta vicenda legata a John Kerry, che da due mesi campeggia sulla prima pagina del New York Sun. Il candidato democratico nel 1971 era il portavoce del movimento dei veterani contro la guerra in Vietnam, un gruppetto di scalzacani maoisti. Il gruppo si riunì e decise di uccidere i politici favorevoli alla guerra. Kerry, contrarissimo al punto che si dimise subito dopo, ha sempre negato di aver partecipato a quella riunione. Ma negli ultimi mesi sono spuntati parecchi testimoni che hanno confermato la sua presenza. Un mese fa, Kerry disse che non si ricordava di aver partecipato. Ora, finalmente, la storia è raccontata anche dal New York
Times.
24 aprile
Come sarà il nuovo esercito iracheno
Tranquilli, non sarà in mano agli uomini di Saddam.
Il Foglio, 24 aprile
Bilancio negativo (ma speriamo bene)
1) Non condivido per niente la decisione americana di richiamare i capi militari dell’esercito saddamita, anche se solo quelli “in name only”, cioè solo quei membri del partito baath non direttamente responsabili delle torture al popolo iracheno. Mi sembra comunque sbagliato ma, certo, la soluzione precedente (via tutti i fascisti) non ha funzionato come si sperava. In realtà non aveva funzionato neanche la nuova soluzione, che non è nuova ma vecchia. Infatti, nostante i giornali ora raccontino il contrario, questa strada è stata già tentata. Bremer arrivò a Baghdad nel maggio 2003 proprio per rivoltare quanto (non) aveva fatto il precedente governatore Jay Garner, il quale – appunto – non aveva smantellato l’esercito. Il primo atto di Bremer, invece, è stato proprio quello di smantellare l’esercito e de-baatificare il paese. Solo in quel momento si è riusciti ad avviare il processo politico che ora porterà alla sovranità irachena. Sono realista, però. Speriamo che questo terzo cambio abbia maggiore successo.
2) Non condivido per niente, ammesso che sia vera, la decisione americana concordata con l’Onu (che presto nominerà il nuovo governo) di limitare la sovranità del nuovo governo provvisorio che amministrerà il paese dopo il 30 giugno. Non si sa ancora quanto sarà limitata (pare poco) ma mi pare sbagliato. Sarà un’arma a disposizione dei fascisti per accusare gli americani di voler teleguidare l’Iraq, anche se in realtà sarà l’Onu. Basta leggere la lettera del capo di Al Qaida in Iraq, il quale ha scritto che una volta trasferito il potere agli iracheni non ci sarà più niente da fare. Vedrete che sfrutteranno questa cosa.
3) Non condivido per niente Lakhdar Brahimi quando parla di “veleno israeliano”. Non promette niente di buono il “fratello arabo” inviato di Annan. Temo che incasinerà le cose e non credo che riuscirà a coinvolgere altri paesi in Iraq (i quali avrebbero potuto partecipare anche prima) tanto che Zapatero se ne è andato, anticipando la decisione, proprio quando Brahimi e Bush hanno trovato l’accordo su chi nominerà il nuovo governo provvisorio. Lo nominerà l’Onu, sentiti gli americani, gli inglesi e il consiglio governativo iracheno. E’ l’unica novità per riempire il tassello mancante dal patto di transizione firmato ex risoluzione 1511 (a quelli che pensano che Bush si sia piegato alle richieste di Fabio Mussi vorrei far sapere che la nuova risoluzione – solo su questo punto, per il resto è inutile e rinnoverà i termini della precedente- è stata chiesta dagli americani alla fine dell’anno scorso, quando Sistani disse di no alle soluzioni prospettate per nominare il governo ad interim).
Sono realista, però. Se per effetto della mediazione di Brahimi arriveranno più truppe da altri paesi (e come chiedono i neocon fin dall’inizio anche dall’America), ne sarà valsa la pena e dovrà essere ringraziato.
24 aprile
Pat Tilman
In
seguito all’11 settembre ha lasciato la NFL e un contratto
multimilionario da star del football per andare a combattere
n Afghanistan. E’ morto in combattimento oggi, aveva 27 anni.
23 aprile
Il vicedirettore del giornale del compagno Mubarak
“If you want to know the real perpetrator of every disaster or every act of terrorism, look for the Zionist Jews. They are behind all the violent and terror operations that have occurred everywhere in the world. [They do this] first of all in order to slap [the label of the attacks] on the Arabs and Muslims, and second to harm them, distort their image, and represent them to the world as terrorists who endanger innocents. What is even more dangerous is that after every terror operation they perpetrate, they leave a sign, clue, or traces meant to show that the perpetrators are Arab Muslims.Their most recent operation was the bombings in Spain”.
Il delirio fascista islamico continua.
23 aprile
Fassino sincero
Sull’Iraq non fa propaganda, però quello che chiede in
buona parte c’è già
Il Foglio, 23 aprile
Democrazie e guerra
Intervista a Gary Schmitt, del Project for the New American Century
Il Foglio, 23 aprile
Chi, come, quanto
Tutto
sui finanziamenti, città per città, quartiere
per quartiere, ai candidati democratici e a Bush
23 aprile
Ultimora
APBS (POL) – 23/04/2004 – 15.13.00A
IRAQ/ PUPO: LE NOSTRE TRUPPE DEVONO ANDARSENE DA LI’
23 aprile
Domande formidabili a un capo terrorista
E il giornalista ne è uscito vivo.
Dalla Bbc al Foglio via il solito formidabile1972
Il Foglio, 22 aprile
Cosìsi arruolano gli italiani
Vanity Fair, 22 aprileIl Washington Post le canta chiare a Kerry
Il misero Michael Moore, grazie a Condor
22 aprile
Il Washington Post le canta chiare a Kerry
Il primo editoriale di ieri
22 aprile
Al direttore
Apprezzo
da sempre le analisi di Repubblica. L’altro ieri
Antonio Gnoli ha scritto un’intera pagina per spiegare che i neoconservatori americani devono tutto a Martin Heidegger: nazistelli, insomma. Ieri Guido Rampoldi ha sentenziato: “Dove si dimostra che neocons e neo-bolscevichi in fondo si assomigliano”. La Nolte della Repubblica.
Christian Rocca
22 aprile
Rubare agli ebrei non è reato
Secondo il servizio “fatwa online”
22 aprile
Sindrome Vietnam? Speriamo di no, per gli iracheni
Il Foglio, 21 aprile
Il mini colpo di Stato (se è confermato e per ora non è smentito)
El Mundo ha pubblicato uno sterminato articolo di ricostruzione dei primi giorni successivi all’attacco fascista contro i civili spagnoli e si scopre che…
L’indagine, grazie al valoroso 1972, è riassunto dal Foglio. Gli altri giornali non se ne sono accorti, eppure l’inchiesta è così
lunga che avrà occupato almeno 4 pagine.
Il Foglio, 21 aprile
Ma come? Spezzo qua, rompo là, i furbi me li magno e poi che fa? Si sfoga con Cattaneo. E’ come se Charles Bronson avesse esordito da giustiziere della notte con una lettera aperta al sindaco di New York.
Onore al Riformista, 21 aprile
Oggi Repubblica, con i campioni Bocca e Rampoldi, si entusiasma molto a proposito della resistenza irachena contro gli americani.
Oggi la cosiddetta resistenza ha ucciso 68 iracheni, molti dei
quali bambini. Ieri, invece, aveva ucciso 22 detenuti iracheni
E in totale ha ucciso più arabi e musulmani che americani.
21 aprile
Hitchens, New Republic e la sinistra antifascista che dice “no pasaran” agli zapateros
Il Foglio, 21 aprile
Andrew Sullivan smonta lo scetticismo realista della destra americana
21 aprile
Se non avete di che vergognarvi, eccovi Vattimo:
“Infine: non si tratta con i terroristi. Ma con chi, se no? Liquidare l’offerta di tregua di Bin Laden come un «ricatto» a cui non si deve cedere è davvero la posizione più saggia? Visto che non c’è un governo legittimo con cui trattare una qualche limitazione del conflitto, perché continuiamo a rifiutare ogni trattativa, con la falsa idea che il nemico sia solo un vile e abominevole bandito? Tutti i governi lo sono sempre stati, e solo in considerazione del loro potere sono passati molto spesso dal ruolo di banditi al ruolo di interlocutori credibili. Se, come del resto pensano gli americani, Bin Laden ha davvero l’autorità di ordinare stragi e eventualmente di farle cessare, non vediamo in che cosa differisca da Bush (e non ci si citino le sue patenti «democratiche»)”.
Dal Manifesto del 18 aprile. (Grazie a Rolli)
20 aprile
Una grammatica per Furio Colombo
Il direttore dell’Unità conosce molto bene sia l’italiano sia l’inglese ma domenica ha scritto che “si fa cenno continuamente alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza1511, pretendendo di affermare che quella risoluzione mette sotto la guida dell’Onu già adesso la missione italiana a Nassirya. Non è vero. La risoluzione 1511 ha tutti i verbi al futuro o al condizionale“.
Così scrive Colombo, ma è una balla clamorosa. Ecco cosa dice la risoluzione 1511 in italiano: “Autorizza, altresì, la Forza multinazionale sotto comando unificato a prendere tutti i provvedimenti necessari per contribuire al mantenimento della sicurezza e della stabilità in Iraq” e poi “Esorta i Paesi Membri a dare il proprio contributo, in virtù di questo mandato delle Nazioni Unite, anche con l’invio di forze militari, alla Forza multinazionale sopramenzionata”. Autorizza e esorta non mi paiono né condizionali né futuri. Ma Furio Colombo è un ex amerikano, quindi vediamo cosa dice la 1511 in inglese: “Authorizes a multinational force under unified command to take all necessary measures to contribute to the maintenance of security and stability in Iraq” e poi “Urges Member States to contribute assistance under this United Nations mandate, including military forces, to the multinational force”. Neanche authorizes e Urges
sembrano condizionali, no?
20 aprile
Qualcuno dica a Sergio Romano e a Michele Serra che le Azzorre non sono spagnole, ma portoghesi
20 aprile
Il compagno Telese e l’ex leader della sinistra
20 aprile
Washington divisa
I neocon chiedono il licenziamento di Rumsfeld (e, peraltro,
è la seconda volta).
20 aprile
L’America è antifascista
Kerry regrets il “sì pasaran” di Zapatero
Nel frattempo, con la peggiore settimana in Iraq, l’ultimo sondaggio tenuto tra venerdì e domenica dice che gli americani voterebbero Bush 51 a 46 per cento.
“Kerry è più falco di Bush”, insomma è peggio di Bush spiega qui un esponente dell’estrema sinistra
britannica.
20 aprile
Hitchens, sinistra antifascista
20 aprile
La viltà di Zapatero
Prima aveva chiesto l’Onu (che peraltro in Iraq c’era), poi l’Onu ha trovato un accordo con gli iracheni e gli americani ma il vile Zapatero ora dice che ritirerà le truppe prima di una decisione dell’Onu perché non crede che l’Onu sia in grado di trovare una soluzione. Da notare, a parte la contraddizione della sua posizione, che Zapatero ha un seggio al Consiglio di Sicurezza Onu, per cui se prima ancora che il Consiglio di Sicurezza si riunisca dice che non si potrà trovare un accordo e si comporta di conseguenza, la colpa è solo sua. Questa mossa deve avergliela suggerita compare Chirac, il quale disse di no alle condizioni poste dall’ultima risoluzione contro Saddam
prima ancora di Saddam medesimo.
20 aprile
Lunedì sera: bollito in tv
20 aprile
Meet the prez di sinistra/3
MR. RUSSERT: On Thursday, President Bush broke with the tradition and policy of six predecessors when he said that Israel can keep part of the land seized in the 1967 Middle East War and asserted the Palestinian refugees cannot go back to their particular homes. Do you support President Bush?
SEN. KERRY: Yes.
MR. RUSSERT: Completely?
SEN. KERRY: Yes.
Meet the press, domenica 18 aprile
Meet theprez di sinistra/2
MR. RUSSERT: Israel assassinated Hamas leader Rantisi. Do you support that assassination?
SEN. KERRY: I believe Israel has every right in the world to respond to any act of terror against it. Hamas is a terrorist, brutal organization. It has had years to make up its mind to take part in a peaceful process. They refuse to. Arafat refuses to. And I support Israel’s efforts to try to separate itself and to try to be secure. The moment Hamas says, “We’ve given up violence, we’re prepared to negotiate,” I am absolutely confident they will find an Israel that is thirsty to have that negotiation.
Meet the press, domenica 18 aprile
Meet the prez di sinistra
MR. RUSSERT: But do you have a plan to deal with Iraq? This is what you…
SEN. KERRY: Yes.
MR. RUSSERT: This is what you wrote in The Washington Post last Tuesday: “Our country has
committed to help the Iraqis build a stable, peaceful and pluralistic society. No matter who is elected president in November, we will persevere in that mission.”
SEN. KERRY: Yes, we will.
MR. RUSSERT: That sounds exactly like George Bush.
Meet the press, domenica 18 aprile
Le ultime balle di Michael Moore
18 aprile
Nazioni Unite d’America
Verso la quarta risoluzione.
17 aprile
Torna la colonna jazz
Dischi molto belli, però:
ENRICO RAVA, BRAD MEHLDAU, JOEL FRAHM with
Brad Mehldau, FRED HERSCH TRIO, VIKTOR KRAUSS, THE BAD PLUS,
ARILD ANDERSEN with Vassilis Tsabropoulos and John Marshall
Il Foglio, 17 aprile
Su National Review un editorialista, John Derbyshire, chiede di dare la cittadinanza americana ai familiari di Fabrizio Quattrocchi
17 aprile
Riotta sui (non) mercenari
17 aprile
Berman chiede alla sinistra di guidare la lotta antifascista
Il Foglio, 16 aprile
La nuova risoluzione (e poi tutti saranno più buoni)
E’ necessario uno sforzo bipartisan, noi amerikani dovremmo andare incontro alle richieste di Max D’Alema, Pecoraro Scanio e Zapatero. Scriviamo insieme, come ci chiedono i suddetti leader, una nuova risoluzione Onu (facendo finta che non l’abbiano chiesta per primi, mesi fa e per i motivi opposti ai zapateros, gli stessi americani).
Ma facciamola questa nuova risoluzione. Un nuovo testo che finalmente stabilisca che “il conseguimento della sicurezza e della stabilità è fondamentale per riuscire a portare a termine con successo il processo politico”. Un nuovo testo che “autorizza, altresì, la Forza multinazionale sotto comando unificato a prendere tutti i provvedimenti necessari per contribuire al mantenimento della sicurezza e della stabilità in Iraq” e che “esorta i paesi membri a dare il proprio contributo, in virtù di questo mandato delle Nazioni Unite, anche con l’invio di forze militari, alla Forza multinazionale”. Per facilitare il compito può suggerire di fare copia e incolla dalla risoluzione 1511.
16 aprile
Il signor Gavino Angius
Ieri sera ha detto a Porta a Porta che gli americani dalla fine della seconda guerra mondiale non hanno mai vinto una guerra. Sarà per questo, per questa sconfitta di Reagan, che l’amato
partito del senatore Angius ora si chiama Ds, vero?
16 aprile
E’ straordinaria questa cosa
Israele, con il premier di destra, decide una cosa che nessun altro premier s’era mai sognato di fare: ritirarsi da Gaza e da quasi tutta la Cisgiordania. Un atto unilaterale e con un precedente pericoloso per Israele (vedi il ritiro dal Libano), come gli è sempre stato chiesto. La sinistra israeliana esulta. E i filopalestinesi che fanno? Festeggiano, no? No, dicono che è una vergogna, benzina sul fuoco eccetera. Ergo: chiedono a Israele di continuare a occupare i territori occupati. Boh.
15 aprile
Al direttore
Ho appena comunicato a Daniele Capezzone l’invio
di un bonifico di 13.000 euro a favore del Partito Radicale.
Si tratta dei compensi che i redattori e i collaboratori del
Foglio quotidiano avrebbero dovuto ricevere per le edizioni
speciali di domenica 4 e lunedì 5 aprile 2004 ma che,
a loro richiesta, saranno devoluti a sostegno dell’iniziativa
di Marco Pannella sulla grazia.
Michele Buracchio, direttore generale
Al direttore – A nome del Partito Radicale Transnazionale, ringrazio il direttore, i redattori e i lavoratori del Foglio, per il sostegno anche economico all’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella. Destineremo questa somma alla lotta che i radicali conducono per la difesa dei diritti umani e civili dei Montagnard vietnamiti. Grazie al Foglio e alla sua opera di impegno civile, libero e democratico.
Danilo Quinto, tesoriere del Partito radicale
15 aprile
Il Manifesto
L’editoriale del direttore definisce Fabrizio Quattrocchi “un civile” tra virgolette e poi”un mercenario”. Infine: “Chi piange queste vittime senza usare il proprio potere per porre fine ai massacri si assume la stessa responsabilità, morale, di chi li uccide materialmente”.
Dal Manifesto, giornale, appunto, comunista.
15 aprile
Svolte
Nuove e vecchie idee dei giornali americani per risolvere il
caso Iraq
Il Foglio, 15 aprile
L’Onu che c’è
L’inviato di Annan in Iraq annuncia un governo, un premier, una
Conferenza e una Assemblea
Il Foglio, 15 aprile
Capezzone e Mecacci ancora sul Washington Times
Sui Montagnard, i martiri del Vietnam. Con Kerry che dà
un aiutino al regime di Hanoi. Qui l’articolo
del Foglio.
15 aprile
L’anti Al Jazeera
Vanity Fair, aprile
I fascisti islamici hanno ucciso uno dei quattro ragazzi italiani sequestrati
Si chiamava Fabrizio Quattrocchi.
14 aprile
Bush
None of these acts is the work of a religion. All are the work of a fanatical political ideology. The servants of this ideology seek tyranny in the Middle East and beyond. They seek to oppress and persecute women. They seek the death of Jews and Christians and every Muslim who desires peace over theocratic terror. They seek to intimidate America into panic and retreat, and to set free nations against each other. And they seek weapons of mass destruction to blackmail and murder on a massive scale
14 aprile
Memo(rabile) scoop, fu Il Foglio ad avvertre Bush dell’11 settembre
14 aprile
Kerry all’attacco
Il candidato anti Bush sa che in Iraq l’Onu c’è
già, invoca la Nato e non cede il comaando militare Usa
Il Foglio, 14 aprile
Mr.Prodi, leadership please
Il Financial Times sul presidente della Commissione Ue
14 aprile
Il paradosso
Bush non ha agito prima dell’11 settembre ma se avesse attaccato
l’Afghanistan gli avrebbero dato di criminale di guerra
Il Foglio, 13 aprile
Moak Hrue Yesus Kgu Hdip
I Montagnard e la repressione del regime comunista vietnamita.
Il Foglio, 13 aprile
Il solito grande leader della sinistra antifascista, Tony Blair
La verità è che di fronte a questo scontro, dal quale dipende il nostro stesso futuro, una parte considerevole dell´opinione pubblica occidentale se ne tiene distante, se addirittura non arriva quasi a sperare che si fallisca, intrisa di gioia maligna per le difficoltà che andiamo incontrando.
(in italiano su Repubblica)
13 aprile
Lo scoop che non è scoop
Questa cosa dell’avvertimento estivo all’amministrazione Bush di possibili attentati (ecco il testo) su cui stanno agitando i giornali internazionali si sa da parecchio tempo, tanto che qui sul Foglio e su Camillo se n’è scritto a iosa (l’ultima volta il 25 marzo: “Nell’estate del 2001 a Bush arrivò un rapporto su “un’azione spettacolare di al Qaida”, ma la Cia pensava a un attentato su obiettivi americani all’estero o a un dirottamento aereo per liberare prigionieri”).
11 aprile
Beniamino Placido (molto meglio) di Repubblica
“A dirla in breve il Premio Nobel Amartya Sen si colloca dalla parte di coloro (fra i quali ci siamo anche noi) che ritengono la democrazia esportabile. Non senza fatica, non senza sacrifici, naturalmente, non senza grandi cambiamenti preparatori.
Ci torna in mente l´esempio dell´ultimo dopoguerra, di quegli Anni ?40 quando ognuno ripeteva in Italia «Si stava meglio quando si stava peggio». Intendendo dire che pur senza rivalutare il Fascismo, non si poteva lamentare, in quegli anni neri, alcuna mancanza di pane e di cose essenziali.
Poi si andò avanti. Arrivarono le automobili, e le Lambrette, e le televisioni e si ricominciò a star meglio; anche il pane più non mancava. Si stava peggio prima, riconosciamolo”.
Su Repubblica di oggi. Recensione del libro di Amartya Sen, la cui prima metà è stata pubblicata a settembre 2003 sul Foglio.
11 aprile
Violenze sui Montagnard da parte del regime vietnamita
Ovviamente se ne occupano solo i radicali.
11 aprile
Scalfari non legge Sofri
Editoriale, oggi, con la stessa citazione dei Vangeli fatta da Sofri qualche giorno fa sulla prima pagina dello stesso giornale
11 aprile
La signora è una campionessa
Che cosa è piaciuto e che cosa no della deposizione di Condi Rice
Il Foglio, 10 aprile
Eugenio Scalfari ha scritto sul Venerdì
che in Iraq manca l’Onu e che le elezioni dovrebbero “attendere fino a tutto il 2005”. Con i migliori auguri di compleanno vorrei fargli sapere che a) le prime elezioni ci saranno entro il gennaio 2005; b) il calendario è stato deciso da iracheni e americani con la supervisione dell’Onu (ex risoluzione 1511); c) chi non ha voluto anticipare la data del voto è stato l’Onu (report del 28 febbraio).
10 aprile
THE PASSION OF IRAQ
Iraq has been a free country for a single year after decades of fascism, mass murder, communal paranoia, hysteria, random violence, and economic collapse. Did we expect the place to become Toledo overnight? The closer we get to transferring power, the more the extremist factions need to prevent a peaceful transition and establish their own power bases for the next phase. The closer we get to a self-governing Arab state, the more terrified Iran, Syria, Hezbollah, Hamas and the rest will be that their alternatives – theocratic fascism and medieval economics – will look pathetic in comparison. There are millions of people in Iraq who need us now more than ever. Their future and our future are entwined. Which is why we have to keep our nerve, put down these insurrections with focussed ferocity, and move relentlessly toward self-rule. It may be dark this Friday, but Christians are told that a new day will dawn. Not in three days. But in time. If we keep our nerve.
Andrew Sullivan
9 aprile
La prima candelina di Mohammed
It’s the day that brought me back to life. It’s the 9th of April and I’m free, and they will not steel my joy again and they will not silence me. A year ago at the same date, the thieves and criminals prevented me from celebrating my freedom in the open air, and today thieves, criminals and fanatics are doing the same, but they will not steal my happiness that is making my soul fly and dance with joy and they can’t stop this.
It’s the 9th of April and I feel safe! And I don’t care what those ‘political experts’ on the newspapers and TV channels, say about the ‘occupation’, deteriorated security and ‘unemployment’. You can’t understand this, because you never experienced real fear this long. Let me tell you about it, as I’m one of those who passed Saddam’s filthy test of life.
The statue fell and with it, horror fell. You don’t know what it means to be scared to death most of your life, brothers and sisters. I knew that and I faced it during the reign of evil and darkness. I was afraid to talk, I wasn’t allowed to think and I wasn’t allowed to feelI wasn’t allowed to love.
How dare anyone imply to me how should I feel? And who they think they are, those who try to put words in my mouth? I’m alive and I’m free, and I have the right to say whatever I feel and chose the words I like. No one will tell me again what to say and what
to feel. (continua)
Mohammed, 9 aprile
La risoluzione 1511 in italiano
Per quelli che invocano l’Onu
9 aprile
Condi confonde le idee agli accusatori
Con foto. E un separati alla nascita perfetto.
Il Foglio, 9 aprile
Quando parlano gli iracheni
Sul Guardian
9 aprile
Un anno fa la coalizione angloamericana ha cacciato il regime nazicomunista di Saddam Hussein
9 aprile
L’Onu c’è già
Il Foglio, 8 aprile
Democratici per Bush
Zig Zag Miller
Vanity Fair, 15 aprile
Riepilogo sul film di Mel Taliban GibsonKill Jesus, il film di Mel Taliban Gibson sembra una Passione Pulp di Quentin Tarantino
Un’intervista con monsignor Lorenzo Albacete
Passion sadomaso
L’appassionato Socci
Le reazioni a The Passion
8 aprile
No sex in the city
Mauro Suttora of Manhattan sul New York Observer (e, in italiano,
oggi sul Foglio)
8 aprile
Dalla dittatura alla libertà
Michael Ledeen.
8 aprile
Critica seria ai neocon
John Hulsmann, ovviamente, sul Foglio (via Limes)
8 aprile
Scrittrice anti islamica dice le stesse cose della sinistra anti Bush
Chi è?
Il Foglio, 7 aprile
8 aprile
Ottimo, davvero, reportage di Libero da Baghdad
Prima parte
7 aprile
Ipotesi per ridare a Ciampi il suo potere di grazia e a Marco l’acqua
Il Foglio, 7 aprile
Il blog sull’iniziativa di Pannella
7 aprile
La seduta spiritica di Prodi e la Commissione Mitro
Il Foglio, 7 aprile
Oggi è il 7 aprile,
molti anni fa fu arrestato
ingiustamente il mio amico Emilio Vesce, a causa del “teorema
Calogero”, uno dei più aberranti teoremi giuridici
mai escogitati, denunciato da Amnesty International e che piaceva
a Luciano Violante e Gian Carlo Caselli. Ricomparve, qualche
anno dopo, in Sicilia e fu chiamato “teorema Buscetta”.
7 aprile
Vi siete rotti di Dave Eggers?
Allora eccovi il suo nuovo romanzo sintetizzato da word in 275 parole.
7 aprile
Biblioteca delle libertà
Eccezionale (grazie al solito eccezionale 1972)
7 aprile
Neocon inglese con Emma Bonino a Nassiryah
Sul Financial Times
7 aprile
Ancora sui neocon
Su Policy Review
7 aprile
Controllare i fatti
7 aprile
Tutti gli uomini contro il prez
Il Foglio, 5 aprile
Un modo per portargli da bere
Una proposta a Silvio Berlusconi: dica che Palazzo Chigi controfirmerà.
Il Foglio, 4 aprile
Bush fa flip flop (e dimentica FDR)
Una leadership incerta sulla Commisione sull’11 settembre
4 aprile
Solidarietà
“Ci fidiamo di Marco Pannella e della sua storia di difensore battagliero e irriducibile della legge e del diritto. Ancora una volta Pannella ha trovato la strada giusta per conciliare le esigenze della grazia e della giustizia con la rivendicazione della legalità sancita dalle norme della Costituzione. Siamo dalla sua parte mentre si accinge allo sciopero della sete per dimostrare l’insostenibilità dell’immobilismo e dell’indifferenza”.
Pierluigi Battista, Ernesto Galli Della Loggia, Paolo Mieli, Angelo Panebianco.
Aderiscono: Lucia Annunziata, Gabriella Bonacchi, Biagio de Giovanni, Renzo Foa, André Glucksmann, Fiorella Kostoris Padoa Schioppa, Filippo La Porta, Miriam Mafai, Nicola Matteucci, Gennaro Sasso, Massimo Teodori.
4 aprile
Ingenuità
Il fascismo inconsapevole o comunismo manifesto (sempre totalitarismo è) di molti blog italiani mi stupisce ogni giorno di più.
4 aprile
POI SE NE POTREBBE PARLARE
Perché Camillo, come dice D’Alema di Fassino, è
un po’ sionista?
Diciamo che non sosterrà più Israele quando:
–Sharon sospenderà tutte le elezioni e pianificherà un decennio di governo che non potrà essere messo in discussione.
-Sharon sospenderà tutte le inchieste giudiziarie sulle sue attività fiscali e i membri della sua famiglia spenderanno a Parigi i milioni di dollari dati a Israele come aiuti umanitari.
-Tutte le le televisioni e i giornali israeliani saranno censurati dal partito Likud.
-Squadracce di assassini israeliani entreranno in Cisgiordania con la precisa intenzione di far saltare in aria donne e bambini arabi.
-I bambini e adolescenti israeliani saranno addobbati con esplosivi sotto le camicie per andare a uccidere famiglie palestinesi.
-Le folle israeliane si precipiteranno in strada per immergere le mani nel sangue dei loro morti e poi marceranno invocando omicidi di massa di palestinesi.
-I rabbini pronunceranno sermoni pubblici con cui ritraggono i palestinesi come figli delle scimmie e dei maiali.
-I testi scolastici israeliani diranno che gli arabi fanno sacrifici umani e riti omicidi.
-I principali politici israeliani, senza che nessuno li rimproveri, invocheranno la distruzione della Palestina e la fine della società araba in Cisgiordania.
-I membri del partito Likud linceranno e uccideranno, come se fosse normale, e senza processo, i propri oppositori.
-I fondamentalisti ebrei uccideranno le donne colpevoli di adulterio e resteranno impuniti perché sosterranno di aver salvaguardato l’onore della famiglia.
-La televisione israeliana trasmetterà – accompagnati da musica patriottica gli ultimi messaggi registrati di assassini suicidi che hanno massacrato dozzine di arabi.
-I manifestanti ebrei faranno una parata per strada e vestiranno i loro bambini da assassini suicidi.
-I newyorchesi pagheranno 25 mila dollari di taglia per ogni palestinese ucciso da un assassino israeliano.
-I militanti israeliani uccideranno un ebreo per sbaglio e poi si scuseranno dicendo che pensavano fosse un arabo, al fine di tacitare la società israeliana.
-Gli ebrei entreranno nei villagi arabi di Israele per mitragliare donne e bambini.
-Le figure pubbliche israeliane, come se fosse una cosa normale, minaccerrano di colpire gli Stati Uniti con attacchi terroristici.
-Bin Laden sarà un eroe popolare a Tel Aviv.
-Gli assassini ebrei uccideranno diplomatici americani e la società ebraica darà loro ospitalità.
-I cittadini israeliani celebreranno le notizie secondo cui tremila americani sono stati assassinati.
-I cittadini israeliani esprimeranno sostegno per i tentativi dei supporter di Saddam di uccidere gli americani in Iraq.
-Gli israeliani ameranno la morte e gli arabi vorranno bersi in pace un caffè da Starbucks.
4 aprile
Early morning, april 4
MLK.
4 aprile
Niall Ferguson come Oriana
Il grande storico inglese, sul magazine del New York Times di domani, domenica, scrive un articolo dal titolo “Eurabia?”.
3 aprile, ore 15.00
Custodire i segreti
3 aprile
Continuano le gaffe dell’ex leader della sinistra, Massimo D’Alema
Oggi in tv, da Diaco (sic), ha detto una serie di enormità sulla guerra per destituire Saddam: “Non si è mai visto che chi fa la guerra fa anche il ‘peace-keeping”.
Certo che no. Nel Kosovo, da lui bombardato unilateralmente e senza l’Onu, non ci sono italiani che fanno peace-keeping? eEnella Germania post nazista e nel Giappone del dopoguerra, niente americani?
Sul conflitto mediorientale: “Sembra che sia Israele a non volerlo”. Complimenti.
Altra chicca: “Considero moralmente inaccettabile la pianificazione di un assassinio come strumento di lotta”. Finalmente una cosa giusta. Ma non ce l’ha con lo sceicco Yassin, ce l’ha con chi ha ucciso il leader terrorista che aveva pianificato assassinii di massa come strumento di lotta.
2 aprile
Il Foglio ha deciso di uscire anche domenica, in edizione straordinaria con il Foglio dei ritratti, e lunedì, con il Foglio rosa. Uscirà con il contributo volontario di redattori e collaboratori, e con l’ausilio del personale tecnico. I compensi saranno devoluti al Partito radicale, nel quadro della campagna per la restituzione al presidente della Repubblica del potere di grazia.
(oggi due pagine speciali dedicate al potere di grazia e alla iniziativa nonviolenta di Marco Pannella)
Il Foglio, 2 aprile
Astensione
Neanche una parola sul nuovo Indipendente. Sarebbe scortese giudicarlo
da due soli numeri. Vedremo più in là. Auguri comunque.
2 aprile
Terrore e liberalismo
Finalmente è uscito in italiano il libro di Paul Berman, che qui è stato citato un centinaio di volte. E’ il miglior libro sulla guerra antifascista contro il totalitarismo islamico. Spiegata da sinistra alla sinistra.
2 aprile
W Glucksmann
I suoi articoli
e il suo splendido libro Ovest contro Ovest, appena pubblicato.
Il Foglio, l’anno scorso ne pubblicò in esclusiva una parte.
1 aprile
Presidenti
Slowly but surely we are weaving a world fabric of international security and growing prosperity.
We are aided by all who wish to live in freedom from fear–even by those who live today in fear under their own governments.
We are aided by all who want relief from lies and propaganda–those who desire truth and sincerity.
We are aided by all who desire self-government and a voice in deciding their own affairs.
We are aided by all who long for economic security–for the security and abundance that men in free societies can enjoy.
We are aided by all who desire freedom of speech, freedom of religion, and freedom to live their own lives for useful ends.
Our allies are the millions who hunger and thirst after righteousness.
In due time, as our stability becomes manifest, as more and more nations come to know the benefits of democracy and to participate in growing abundance, I believe that those countries which now oppose us will abandon their delusions and join with the free nations of the world in a just settlement of international differences.
Events have brought our American democracy to new influence and new responsibilities. They will test our courage, our devotion to duty, and our concept of liberty.
But I say to all men, what we have achieved in liberty, we will surpass in greater liberty.
Steadfast in our faith in the Almighty, we will advance toward a world where man’s freedom is secure.
To that end we will devote our strength, our resources, and our firmness of resolve. With God’s help, the future of mankind will be assured in a world of justice, harmony, and peace.
Harry Truman, 1949
2 aprile
Gli errori dell’Amministrazione Bush (e i sondaggi che premiano l’Amministrazione Bush)
1 aprile