Donald Rumsfeld sta facendo un lavoro superbo, ha detto ieri al Pentagono il presidente George W. Bush, dopo aver incontrato il segretario alla Difesa. Non si deve dimettere, insomma, nonostante glielo chiedano i giornali di tutto il mondo, specie quelli italiani. Ma non è soltanto Bush a pensarla così. Secondo un sondaggio commissionato dalla rete televisiva Abc sulle responsabilità dell’Amministrazione a proposito delle torture nel carcere di Abu Ghraib, gli americani non vogliono che il segretario alla Difesa si dimetta.
Il 69 per cento degli interpellati crede che Rumsfeld debba mantenere il suo posto al Pentagono, mentre soltanto il 20 per cento pensa che sia meglio cacciarlo. Scindendo il risultato tra chi si dichiara repubblicano e chi democratico si nota un’altra cosa inaspettata. Se è scontato che la stragrande maggioranza dei repubblicani, 82 per cento, difenda Rumsfeld, è certamente più sorprendente apprendere che anche il 58 per cento dei democratici non crede che Rummy debba essere cacciato.
Secondo il quotidiano di Boston, Christian Science Monitor, le fotografie dei maltrattamenti e degli abusi sui prigionieri iracheni non hanno alterato l’opinione degli americani. Lo scandalo ha radicalizzato e rafforzato le posizioni di chi era contrario alla guerra, ma non ha fatto cambiare idea a chi sosteneva le ragioni dell’intervento in Medio Oriente.
11 Maggio 2004