Camillo di Christian RoccaL'alleanza delle dittature contro i radicali (e l'asse delle democrazie)

L’alleanza delle dittature, con l’appoggio esterno dell’India, ha votato compatta contro l’asse delle democrazie. E’ successo all’Onu, ovviamente. Vittima il Partito radicale transnazionale di Marco Pannella ed Emma Bonino, che in uno dei suoi molteplici travestimenti è anche un’organizzazione non governativa (ong) alle Nazioni Unite. E’ successo che alcune dittature comuniste, in alleanza con i regimi teocratici, abbiano deciso di approvare una "raccomandazione" presentata dal Vietnam per espellere i radicali dall’Onu.
La colpa dei pannelliani è quella di aver concesso diritto di parola a Kok Ksor, il leader dei cristiani montagnard perseguitati e massacrati dal regime comunista di Hanoi. Il Vietnam considera Kok Ksor un terrorista e Cina, Cuba, Russia, Iran, Sudan, Pakistan, Costa d’Avorio, Zimbabwe e India sono d’accordo. All’interno del Comitato sulle Organizzazioni non governative sono stati otto i voti contrari, ed erano tutti paesi democratici. L’ultima parola sulla sorte dei radicali spetta alla sessione plenaria del Comitato economico e sociale dell’Onu che si terrà a New York a partire dal 15 luglio. I radicali sono già al lavoro per convincere i 54 paesi membri.
E’ la seconda volta che uno Stato accusa i radicali di fiancheggiare il terrorismo. La Russia, qualche anno fa, chiese il loro allontanamento quando i pannelliani fecero parlare in loro vece i leader ceceni in esilio. Allora i radicali si salvarono con un conteggio all’ultimo voto. Il segretario dei Radicali italiani, Daniele Capezzone, e il rappresentante del partito transnazionale a New York, Matteo Mecacci, hanno scritto per il Washington Times un articolo che spiega la vicenda e sottolinea come "le dittature mostrino di saper lavorare bene insieme, con una grande capacità di gioco di squadra. In passato, questa sinergia si era già vista tante volte (si pensi alla "Conferenza islamica" o ai "Non allineati"). Oggi accade con questa unione dei ‘worst of the worst’ che serve, per esempio, a garantire la presenza del Sudan all’interno della Commissione diritti umani di Ginevra, mentre è in corso un genocidio: ma tanto, come dieci anni fa in Ruanda, l’Onu continua a stare a guardare".
L’alleanza delle dittature, curiosamente, agisce proprio mentre uno dei grandi temi cari ai radicali comincia a fare breccia nel dibattito politico americano: l’Organizzazione mondiale delle democrazie. Un paio di settimane fa l’idea è stata esplicitata dal columnist neoconservatore del New York Times, David Brooks. Domenica, invece, due rispettati analisti liberal come Ivo Daalder e James Lindsay hanno spiegato sul Washington Post che l’inefficacia delle Nazioni Unite andrebbe superata con una "alleanza delle democrazie". Viceversa, l’Onu continuerà a salvare Saddam e a cacciare Pannella.

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