New York. C’è in corso una rivoluzione e i rivoluzionari stanno vincendo. La notizia della settimana è la seguente: alcuni signori sconosciuti che su Internet si firmano con strambi nomi tipo Free Republic, Power Line e Little Green Footballs stanno facendo crollare una delle cattedrali del giornalismo mondiale: la Cbs News del mitico Dan Rather. La storia è quella di uno scoop anti Bush del decano dei telegiornalisti americani. Rather, giovedì, ha mostrato in tv un documento del 1972 della Guardia Nazionale che svela i favoritismi ricevuti dal presidente ai tempi del suo servizio militare, compresa le accuse di non essersi presentato a una visita medica e di non saper guidare un aereo. Poche ore dopo lo scoop, tre bloggers hanno cominciato ad avanzare su Internet dubbi sull’autenticità di quel documento. Scott Johnson, un avvocato di Minneapolis che per hobby scrive sul blog Power Line, aveva notato che l’accusa rifletteva perfettamente un’insinuazione del partito Democratico letta sul Boston Globe la settimana precedente. Così, venerdì mattina, prima di andare al lavoro, ha scritto di questi suoi sospetti. Ma mentre stava per "postare" il suo pensiero sul sito ha ricevuto un e-mail da un lettore che segnalava come il documento mostrato da Rather fosse chiaramente fabbricato. Johnson ha messo tutto online ed è andato in ufficio. La sera, tornato a casa, aveva la casella postale piena di segnalazioni e di analisi su quel documento. In breve: la blogosfera si è accorta che il documento era stato scritto con Microsoft Word, il programma di scrittura ovviamente inesistente nel 1972. Le prove sono evidenti: la spaziatura tra una lettera e l’altra non è compatibile con quella delle vecchie macchine da scrivere. Poi c’è la questione del "th" che gli americani aggiungono ai numeri ordinali (quarto, quinto, sesto eccetera). Nel documento si cita il "Centoundicesimo squadrone", ma il "th" è scritto piccolino in alto a destra in un modo che trenta anni fa era impossibile digitare. Nel frattempo il figlio dell’ufficiale che avrebbe firmato il documento ha avanzato dubbi sull’autenticità della firma, confermati dai grafologi. La segretaria, cioè la persona che avrebbe battuto a macchina il documento, nega di averlo mai fatto, anzi è certa si tratti di un falso perché anche l’uso dei termini non è compatibile con quelli dell’epoca. La signora, una 86enne che detesta Bush, però dice che il contenuto riflette il pensiero del suo capo.
L’effetto non è comparabile a quello provocato dalla campagna dei Veterani contro Kerry. In quel caso fu messo in discussione il servizio di Kerry in Vietnam (e ieri un documento della Marina ha dato ragione ai Veterani: Kerry non uccise un vietcong affrontando coraggiosamente il fuoco nemico, ma uccise un solitario vietcong che scappava perché ferito). Ora, invece, in ballo non c’è il servizio militare di Bush ma la credibilità del documento e il presunto falso di Rather.
La Cbs vacilla ma sostiene la versione di Rather. Spiega di avere quattro esperti che la confermano, ma non fa i nomi. Altre tv e altri giornali sfornano decine di analisti che dicono il contrario. Tre degli esperti contattati da Cbs svelano di avere avanzato dubbi sull’autenticità dei documenti, dubbi non presi in considerazione da Rather. Finanche Frank Abagnale, il famoso falsario interpretato da Leonardo DiCaprio in "Prendimi se ci riesci", dice che se le sue truffe fossero state così sciatte il film avrebbe dovuto chiamarsi "Prendimi in 2 giorni".
In pochi mesi, anche con l’aiuto dei bloggers, il direttore del New York Times si è dimesso per aver protetto il falsario Jayson Blair perché di pelle nera e assunto grazie all’affirmative action molto cara alla sinistra. Poi i vertici della Bbc si sono dimessi a causa di un falso scoop "pacifista" contro Tony Blair. Ora sotto il fuoco c’è Dan Rather. Le tre più grandi istituzioni giornalistiche del mondo sono state colte con le mani nella marmellata del pregiudizio di sinistra.
16 Settembre 2004