Camillo di Christian RoccaNovità: quelli che dicevano che le armi non c'erano ora dicono che c'erano (e viceversa)

New York. L’october surprise che ogni quattro anni si teme possa influenzare il voto di novembre, forse, è davvero arrivata: coloro che negli ultimi 18 mesi hanno detto che in Iraq non c’erano armi, ora improvvisamente dicono che le armi c’erano. Naturalmente sono scomparse, perché George Bush è così incompetente da essersele fatte soffiare sotto il naso. Questa storia svela il pregiudizio di sinistra della stampa americana (e, di riflesso, di quella italiana). Un "bias" che martedì ha ricevuto conferma scientifica in uno studio del Project for Excellence in Journalism (a ottobre il 59 per cento dei servizi è stato contro Bush, solo un quarto contro Kerry; positiva una storia ogni tre per Kerry, solo una ogni sette per Bush). Al Washington Post un consigliere di Kerry ha detto che il senatore "si sente molto a suo agio nel citare i giornali, perché aggiungono credibilità alle sue accuse". Il cerchio si chiude.
Ma torniamo alle armi che prima non c’erano ma che ora ci sono, anche se nessuno le ha viste. La storia è quella di 380 tonnellate di esplosivo particolarmente efficace, compreso quello del tipo HMX e RDX, usato anche come "detonatore" in eventuali armi nucleari. Questo materiale, ha scoperto il New York Times lunedì, sarebbe scomparso sotto gli occhi degli americani. Kerry è montato su questa storia, così come tutto il resto della stampa, e ha già prodotto uno spot, una mezza dozzina di comizi e qualche milione di mail per denunciare l’incompetenza dell’attuale comandante in capo. Solo che, già la sera, la tv Nbc aveva mandato in onda la testimonianza di un suo inviato che ai tempi dell’invasione era "embedded", cioè arruolato, nella divisione dell’esercito Usa che entrò per prima nel deposito: "Le truppe americane non hanno mai trovato le 380 tonnellate di questo potentissimo esplosivo convenzionale chiamato HMX e RDX". Quindi è possibile che siano scomparse prima, anche se il comandante Usa dice che il loro obiettivo non era quello di cercare le armi. "Non possiamo saperlo", ha ammesso in tv Richard Holbrooke, advisor di Kerry. Però il caso è scoppiato, e si è scoperto che la Cbs (quella che aveva trasmesso il falso scoop sul servizio militare di Bush) lo teneva al calduccio per la vigilia del voto. Gli ispettori Onu erano stati in quel deposito nel gennaio 2003 (sette mesi prima della guerra) e, trovate le armi, non le hanno distrutte né messe sotto chiave. Hanno fatto un rapportino. In mano a Saddam non erano pericolose, ora che si può accusare Bush ci spiegano che potevano fare da detonatore di una bomba atomica. La vicenda dimostra l’inutilità delle ispezioni e fa sorgere una domanda: insistere su armi scomparse (prima o dopo lo sbarco Usa, non importa), non convincerà gli elettori che, come dice Bush, in Iraq le armi c’erano?

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter