Camillo di Christian RoccaPredicatori di destra e di sinistra

New York. John Kerry, ha scritto ieri il Washington Post, domenica mattina ha tenuto "probabilmente il discorso più apertamente religioso dell’intera campagna elettorale". La svolta mistica di Kerry dimostra quanto sia decisivo il voto dei cristiani d’America. La Cnn, domenica, ha dedicato uno speciale al voto degli evangelici, cioè il gruppo su cui fin dall’inizio lo stratega Karl Rove ha puntato per la rielezione di George Bush. Sempre domenica due tipi diversi di predicatori cristiani si sono confrontati nello show tv di Wolf Blitzer: il reverendo Jerry Falwell, bushiano, e il reverendo Jesse Jackson, sostenitore di Kerry. Hanno discusso di aborto, matrimonio gay e ricerca scientifica sugli embrioni. Le posizioni sono divergenti, con Falwell molto più efficace nel sottolineare la contraddizione tra il credo religioso di Jackson e la sua scelta di campo politica. Il reverendo afroamericano, infatti, è stato a lungo un oppositore dell’aborto: "Quando uno cresce, cambia. Sono cresciuto con idee che erano limitate e arcaiche. Io rispetto la scelta delle donne. Ho visto molte donne che sono state vittime di incesto o di stupro, che avevano corpi troppo deboli per continuare. Quando queste donne fanno la scelta di abortire, io rispetto il loro diritto".
Un sondaggio della Gallup ha rilevato che il 42 per cento degli americani si definisce "cristiano rinato o evangelico" e Falwell ha aggiunto che si tratta "di una esplosione spirituale, con 225 mila chiese, centinaia di canali televisivi e radiofonici, con libri che vendono decine di milioni di copie, come "Purpose-Driven Life" di Rick Warren (800 mila copie il mese) e come la serie "Left Behind" (55 milioni). Gli evangelici, ha spiegato la Cnn, costituiscono il 20/30 per cento in ciascuno degli Stati in bilico alle elezioni del 2 novembre: "Li stiamo battezzando ­ ha detto Falwell ­ e li porteremo alle urne e in poco tempo saranno 100 milioni i voti evangelici che decideranno, ogni anno, l’elezione del candidato anti abortista e a favore della famiglia". Sono forti, è vero, ha ammesso un Jackson stranamente sulla difensiva, ma questo non vuol dire che abbiano ragione. Sono sempre stati dalla parte sbagliata ­ ha spiegato ­ sempre contro i diritti delle minoranze, dei neri, delle donne. "Noi crediamo che la minoranza con meno diritti sia quella dei non nati", ha replicato Falwell, secondo il quale "la vita comincia al momento del concepimento, la ricerca sugli embrioni quindi è un errore, perché quando l’ovulo è fertilizzato diventa una persona vivente. Questo è il credo fondamentale dei cristiani e, tra l’altro, del papa Giovanni Paolo II".
Diversa la posizione dei due predicatori anche sul matrimonio gay. Falwell ha definito "uno stile di vita perverso" quello della figlia lesbica di Dick Cheney, ma ha spiegato che se fosse capitato a lui avere un figlio gay si sarebbe comportato esattamente come hanno fatto i coniugi Cheney: "Nella Bibbia l’omosessualità è considerata un peccato come l’adulterio. Ma Cristo è morto per salvarci dai nostri peccati".
Ancora più distante la posizione sull’Iraq. "Un errore" per Jackson. Mentre per Falwell è molto meglio "uccidere i terroristi laggiù, piuttosto che combatterli qui. Magari ci vorranno dieci anni, ma facciamolo. Nel nome del Signore".

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