Cari Silvio Berlusconi e Walter Veltroni,
fatela subito una cosa liberale, moderna e riformatrice, una cosa per cui un giorno sarete ricordati come statisti lungimiranti. Trovate insieme il modo di abolire subito, domani mattina, la barzelletta del voto degli italiani all’estero e la tragicommedia dei tanti senatori Pallari che già annunciano di schierarsi col vincitore, neanche fossero arbitri di calcio della serie A Tim. Io sono un italiano all’estero. Non voterò, anche perché pago le tasse in America e mi pare che il principio rivoluzionario e liberale fosse "no taxation without representation", non "representation without taxation".
Ci sarà tempo, all’inizio della prossima legislatura, per concedere il diritto di voto agli italiani all’estero in modo civile e ordinato, cioè facendo votare per posta come nei paesi normali e nelle circoscrizioni di ultimo domicilio italiano. Ora, per favore, abolite immediatamente le deliranti circoscrizioni estere. Lasciate Pallaro nelle Pampas argentine. Toglietemi il diritto costituzionale. Non fatemi votare. Grazie.
28 Febbraio 2008