Camillo di Christian RoccaL'idealismo realista di NeoMcCain

L'America e il mondo del 2009 visti dal candidato repubblicano alla Casa Bianca. Il discorso di John McCain sul Foglio. Se lo leggete su Repubblica, al solito, sembra abbia detto altre cose.

L’Economist in edicola oggi spiega una cosa che su queste colonne avete letto più volte: chiunque entrerà alla Casa Bianca il 20 gennaio 2009 non ribalterà l’approccio alla politica estera di George W. Bush. “E’ bizzarro – scrive – quanto spesso gli stranieri restano sorpresi dall’apprendere che i presidenti americani servono gli interessi americani, non quelli del resto del mondo”. Ci sarà un gran parlare della necessità di lavorare insieme con gli alleati, ma in realtà non sarà molto diverso da quanto già detto e fatto dall’attuale Amministrazione nel suo secondo mandato. Quando, e se, servirà, gli americani agiranno da soli.
John McCain è il candidato che è più in sintonia con la dottrina Bush post 11 settembre. La retorica può apparire diversa, ma la sostanza è la medesima, forse ancora più diretta di quella di  Bush. Nell’importante discorso di mercoledì a Los Angeles, il candidato repubblicano alla Casa Bianca, ha ripetuto agli alleati che “odia la guerra”, chiuderà Guantanamo, non offrirà scuse a chi pensa che l’America torturi i terroristi e si occuperà del surriscaldamento terrestre. McCain, inoltre, ha rassicurato  gli alleati dicendo che il loro sostegno e i loro consigli saranno fondamentali e saranno presi in considerazione. Ma, sul merito, la sua America non arretrerà di un millimetro in Iraq e nella lotta senza quartiere ai guerrasantieri di Allah e ai regimi che si vogliono dotare dell’atomica, punterà su una “Lega delle democrazie”, più che sulle vetuste Nazioni Unite, vorrà ampliare il G8 alle grandi economie democratiche di India e Brasile, chiudendo la porta ai sogni autoritari della Russia, e trasformare la Nato in un baluardo militare della libertà. McCain ha detto che per vincere le sfide ci vuole molto di più della semplice forza militare, ma la strategia mediorientale sarà contro lo status quo dispotico.
“Sono un idealista realista”, ha detto McCain per usare un sinonimo meno urticante di “neocon”. (chr.ro)

Questo il discorso, in italiano

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