New York. Barack Obama “non rispetta la stampa gay”, ha scritto l’editore di un giornale omosex di Filadelfia, dopo alcune settimane di lunga attesa per un’intervista che il candidato di sinistra alla Casa Bianca non gli ha mai concesso, malgrado il 22 aprile si giochi la nomination democratica alle primarie della Pennsylvania. “Non mi sorprende”, ha detto a The Politico il direttore del Dallas Voice, un’altra pubblicazione gay americana. Il Philadelfia Gay News, in segno di protesta contro Obama, ha pubblicato una mezza pagina bianca e poi raccontato la melina predisposta dallo staff del senatore per tenere il candidato lontano dal cronista gay. In un editoriale, inoltre, il Philadelphia Gay News ha sottolineato il difficile rapporto di Obama con la comunità omosessuale, a cominciare dall’alleanza con alcuni predicatori neri contrarissimi ai diritti gay. Uno di questi, Donnie McClurkin, sostiene che essere gay sia una “maledizione divina”, che gli omosessuali non nascano tali, che non sia una questione di geni o di dna, ma che ci si diventa soltanto in seguito a molestie, stupri o abusi e quindi che ci sia una cura come per i drogati e gli alcolisti e anche una salvezza in Gesù Cristo. Altre reazioni “infastidite” sono arrivate da riviste gay di Boston e San Francisco. Quando la National Gay Newspaper Guild, un’associazione che rappresenta 13 giornali gay, ha chiesto di intervistare i candidati democratici alla Casa Bianca, ha avuto accesso immediato a Hillary Clinton, ma non a Obama. Il senatore dell’Illinois ha preferito scrivere una lettera aperta ai lettori omosessuali, promettendo di battersi per i loro diritti.
Di Obama non piace questo voler mantenere le distanze rispetto alla stampa gay, in contrasto con le prese di posizione e gli spazi pubblicitari che compra sui giornali specializzati. Politicamente, infatti, Obama è considerato un amico della causa omosessuale, anche perché si è dichiarato contrario al Defense of Marriage Act firmato da Bill Clinton che definisce il matrimonio un contratto tra un uomo e una donna. Uno dei suoi consiglieri ha spiegato che Obama non è interessato a confinare il suo messaggio dentro la comunità omosessuale, piuttosto preferisce parlare dei diritti gay al più ampio pubblico generalista.
Eppure, tre giorni dopo la polemica scatenata dal Philadelphia Gay News, Obama ha concesso un’intervista (non ancora pubblicata) ad Advocate, il principale mensile nazionale di cultura omosessuale. Il portavoce della campagna di Obama ha negato che l’intervista ad Advocate fosse il tentativo di mettere una pezza alle critiche del giornalista di Filadelfia e su qualche blog si è sparsa voce che l’editore del Gay News sia un sostenitore di Hillary Clinton.
La frustrazione della stampa gay nei confronti dei Obama si è manifestata proprio nei giorni in cui la lobby gay del Partito repubblicano, la Log Cabin, ha annunciato che alla sua convention nazionale di questo weekend, a San Diego, parteciperà John Bolton, uno dei più famigerati protagonisti della politica estera e di sicurezza di George W. Bush. Ex sottosegretario di stato con delega alle armi nucleari e poi ambasciatore all’Onu, Bolton crede che la comunità omosessuale possa avere spazio e voce dentro il mondo conservatore. Secondo Marc Ambinder dell’Atlantic, “i repubblicani gay e i repubblicani che hanno a cuore la sicurezza nazionale – le due categorie di conservatori riemerse dopo l’undici settembre – sono alleati perché hanno lo stesso nemico comune: l’islamo-fascismo”.
11 Aprile 2008