New York. Due giorni prima dell’arrivo del Papa in America. Cnn. Diretta tv dal Messiah College in Pennsylvania. “Fin da quando ero bambina sento la presenza di Dio nella mia vita ed è un dono salvifico che mi ha sostenuto in modo incredibile. Fin da quando ero bambina sento il sostegno coinvolgente e l’amore di Dio. In molte, molte occasioni ho avuto l’esperienza di avvertire la presenza dello Spirito Santo”. A parlare è Hillary Clinton, nel corso del Forum sulla fede organizzato dal rete all news americana. Subito dopo Hillary, a discutere di fede, vita e ruolo pubblico della religione, è toccato a Barack Obama, il suo avversario alle primarie democratiche per la candidatura presidenziale. John McCain ha declinato l’invito.
Benedetto XVI, nel suo viaggio americano che si conclude oggi con la visita a Ground Zero e la messa allo Yankee Stadium, s’è trovato davanti un mondo politico con questa predisposizione a trattare i temi religiosi, molto spesso diventati tabù in Europa. Ecco cosa ha detto Obama: “Chi crede in una religione ha il diritto di parlare nella pubblica piazza con i valori e gli ideali radicati nella propria fede. E ha il diritto di descriverli in termini religiosi, anche perché sono stati parte della nostra storia. Immaginatevi Martin Luther King davanti al Lincoln Memorial costretto a cancellare tutti i riferimenti religiosi, oppure Abraham Lincoln nel suo discorso di inaugurazione del secondo mandato impossibilitato a fare i riferimenti a Dio”. Per sottolineare quanto sia importante in America il ruolo della religione, l’Economist ha scritto che Hillary cita Dio più volte di un qualunque vescovo europeo. Il Forum della Cnn sulla fede lo ha confermato.
L’ex first lady, sollecitata dal direttore di Newsweek Jon Meacham, ha detto che “condividere l’esperienza di fede è importante” perché crede che “la fede è salvezza, amore, mistero, provocazione, tutto ciò che fa della vita e del suo scopo qualcosa con un significato per l’essere umano”. Barack Obama è stato più parco di Hillary, ma ha pur sempre detto di credere che “Dio intervenga”, malgrado non sia in grado di capire bene i suoi piani per l’universo: “Ciò che cerco di fare, al meglio delle mie possibilità, è di essere uno strumento della sua volontà (di Dio, ndr) e di agire nel modo in cui penso che sia conforme ai precetti della mia fede”. La fede declinata in politica ha fatto dire a Hillary che “il potenziale di vita comincia al concepimento”. Ma per la senatrice il problema è anche quello delle altre vite coinvolte, per cui “dopo una ricerca interiore durata molti anni” è arrivata alla conclusione che “gli individui devono poter prendere questa decisione profonda, perché l’alternativa sarebbe un’intrusione dell’autorità statale che sarebbe molto difficile da sostenere in un modello di società aperta”. L’aborto, per Hillary, deve “restare legale, ma ha bisogno di essere sicuro e raro” e il modo è quello di cercare di “creare le condizioni per cui le donne possano fare altre scelte”. Clinton ha parlato di facilitare le pratiche di adozione e affidamento e della sua contrarietà alla politica cinese del figlio unico che “ha portato ad aborti e sterilizzazioni forzate”.
Obama è stato più deciso nel sostenere il ruolo pubblico della religione, ma più in linea con l’ortodossia liberal sui temi etici: ha detto che non spetta ai medici decidere quando alleviare le sofferenze di chi chiede l’eutanasia ed è stato meno dubbioso sull’aborto, anche se ha detto che “gli oppositori devono continuare a essere in grado di poter legalmente obiettare e provare a cambiare le leggi”. Su quando cominci la vita ha detto: “E’ qualcosa su cui ancora non sono giunto a una ferma convinzione”. Meacham gli ha chiesto se confermasse la frase secondo cui non vorrebbe che, in caso di “errore”, le sue figlie fossero “punite con un bimbo”. Obama ha confermato: “Se a 12 o 13 anni facessero quello che io considero un errore, cioè fare sesso o sesso senza protezione, e finissero incinte – penso che statisticamente sappiamo che le tredicenni con figli hanno molta più probabilità di impoverirsi, di avere problemi di salute, di avere guai a crescere quel figlio”.
Christian Rocca
20 Aprile 2008