Un amico mi segnala che sulla prima pagina della Stampa c’è un incomprensibile articolo di Barbara Spinelli sul libro di Eugenio Scalfari ("Scalfari è amico della litote") in cui l’editorialista europea cita, probabilmente a caso, Hannah Arendt, Sarkozy, Holderlin, Rilke, Rabelais, Grimm, Gerard de Nerval, Proust, Cartesio (pardon, Descartes), il maestro Eckhart, Enea, Citati, Nietzsche, Montaigne, Pascal, Thomas Bernhard, Mittelweg, Gorssenwahnsinn, folie de grandeur, Nel blu adorabile, Subrisio Saltat, Gargantua, romanesque, Mordigraffo, Desdichado, malin génie, In hoc apparuit caritas dei, i Lachphilosopen e varie altre cose tra cui questa meravigliosa frase sugli "ingredienti" che "Scalfari usa come perle di una collana che ciascuno può infilare a suo modo a condizione di maneggiare gli utensili che permettono lo sguardo su di sé".
11 Maggio 2008