New York. Non si sa ancora se Mr. Bloomberg andrà mai a Washington, ma in questi giorni i giornali newyorchesi raccontano con orgoglio la visita europea del loro sindaco, a Belfast, a Londra e a Milano, dove incontrerà privatamente il sindaco Letizia Moratti e, domenica sera ad Arcore, anche Silvio Berlusconi (l’ufficio newyorchese di Mike Bloomberg, al momento in cui Il Foglio va in tipografia, conferma l’incontro con la Moratti, ma non dà dettagli su Berlusconi).
La battaglia all’ultimo delegato tra Barack Obama e Hillary Clinton per la conquista della nomination del Partito democratico alla Casa Bianca ha messo la sordina i futuri piani politici di Michael Bloomberg. Fino a qualche mese fa non si parlava d’altro che della sua possibile discesa in campo come candidato indipendente e super partes da annunciare al termine delle primarie democratiche e repubblicane che si concluderanno il 3 giugno. Eletto due volte come repubblicano, d’animo liberal e recentemente registrato al voto come indipendente, il magnate dell’informazione finanziaria globale è entrato anche nei rumors intorno al posto di vicepresidente di Barack Obama e di John McCain, una scelta fuori dagli schemi che aiuterebbe entrambi i candidati ad aumentare l’appeal bipartisan. Bloomberg in realtà non si è mai schierato né per l’uno né per l’altro, anzi ha tenuto a mantenere rapporti amichevoli e istituzionali con tutti i candidati sia Obama sia McCain sia Hillary.
C’è da capire se il suo speciale tour europeo assuma un qualche significato politico. Bloomberg è in visita per spiegare ai colleghi delle grandi città del vecchio continente il modello newyorchese. Giovedì era a Belfast, venerdì a Londra, domenica a Milano. Il Daily News, quotidiano cittadino, ha scritto che New York, dopo aver prodotto il “sindaco d’America”, cioè Rudy Giuliani, con Bloomberg ora punta anche al più alto gradino di “sindaco del mondo”.
L’obiettivo dichiarato e ufficiale del giro d’Europa di Bloomberg è propagandare New York come città d’esempio per il Ventunesimo secolo e, di conseguenza, se stesso come l’amministratore capace di esportare nel resto del mondo la ricetta giusta: “Mettere a posto le scuole e le strade, far sentire i residenti sicuri per strada, aprire le frontiere a nuove opportunità e badare che la vostra economia e la vostra società ne tragga beneficio”. Il sindaco ha spiegato la sua filosofia con un discorso pubblico a Belfast: “Nella nuova economia globale, le città sono in competizione tra di loro per essere le più sicure, le più emozionanti, le più vivibili, le più abitate da talenti e le più business-friendly”. A New York, ha detto il sindaco, “la gente non è d’accordo nemmeno su che ora sia, ma viviamo insieme, lavoriamo insieme e cresciamo insieme”.
Bloomberg è un grande imprenditore di successo, di solida ambizione politica e soprattutto convinto di poter dare ancora molto al suo paese. Il suo mandato di sindaco è in scadenza tra meno di due anni, le porte della Casa Bianca sembrano momentaneamente chiuse e le ipotesi di candidarsi a governatore dello stato di New York, dopo le dimissioni tumultuose di Eliot Spitzer, non lo eccitano particolarmente, tanto meno il ruolo di “global urban guru” che, secondo il Daily News, questo viaggio europeo gli avrebbe riservato.
Bloomberg in realtà approfitta di questo viaggio europeo per tessere reti e rapporti che vanno oltre quelli istituzionali con i sindaci delle grandi città. Ieri ha incontrato il neoeletto primo cittadino di Londra, Boris Johnson, un politico conservatore che ieri due articoli del New York Times e del New York Sun indicavano come il modello di evoluzione possibile del Partito repubblicano americano. Uno dei due articoli si spingeva fino a proporre Johnson come futuro candidato alla presidenza degli Stati Uniti, visto che il sindaco di Londra è cittadino americano ed è nato a New York. In Gran Bretagna, inoltre, Bloomberg ha incontrato il premier laburista Gordon Brown, successore di Tony Blair a Downing Street, e il primo ministro dell’Ulster Ian Paisley. Di Berlusconi è ormai celebre internazionalmente il talento elettorale: servono consigli?
10 Maggio 2008