Camillo di Christian RoccaOctober Surprise

New York. Giovanna Melandri ha raccontato la sua esperienza di campagna elettorale per Barack Obama in America con un paio di articoli sull’Unità. Porta a porta, incontri, dibattiti con la comunità italoamericana, l’ex ministro con la doppia cittadinanza e un ottimo inglese s’è data molto da fare per il candidato democratico, anche se il medesimo candidato democratico e nessuno del suo staff ne è venuto a conoscenza. Giovedì scorso, a South Philly, nella zona sud di Filadelfia, non è andato tutto benissimo, come sembra dai racconti letti sull’Unità. La Melandri ha parlato in un circolo sociale siciliano, durante l’ora di cena. Quando l’ex ministro ha cominciato il suo discorso, una quindicina di persone ha preso a rumoreggiare e ha lasciato la sala. Fuori, però, la protesta s’è fatta più viva. “Comunista”, hanno cominciato a urlarle. “Che ci vieni a fare qui, torna in Italia”, ha detto qualcun altro. “Non puoi parlare di Obama”, “non ce ne frega niente di Obama”, hanno detto in molti. Metà dei contestatori erano repubblicani, uno dei quali un barbiere molto favorevole a Sarah Palin, l’altra metà era democratica, seguaci di Hillary che non voteranno Obama. Le urla sono arrivate dentro la sala e a un certo punto i contestatori sono rientrati per parlare direttamente e più pacatamente con la Melandri. “Sei italiana, che cosa ne vuoi sapere di America?”. “Sono anche americana”, ha risposto lei, riuscendo a zittire i suoi critici. Il porta a porta è andato meglio e la Melandri non s’è fermata nemmeno di fronte a donne in bigodini e marine in mutande. Ma in un bar italoamericano s’è riscatenata la discussione. Un tizio le ha detto che non voterà mai Obama perché è un “mulignano”, una melanzana, epiteto italoamericano per descrivere i neri (molto usato nella serie televisiva “I Soprano”). Un calabrese le ha anche fatto vedere la foto di Mussolini sul telefonino. E lei: “Annamo bene…”. (chr. ro)