New York. Il moderatore dell’ultimo dibattito presidenziale tra John McCain e Barack Obama aveva definito questa campagna elettorale la più “sgradevole” di tutti i tempi, per le accuse che le due squadre si sono scambiate a ritmo forsennato. Improvvisamente, però, la corsa alla Casa Bianca si è trasformata in una gara divertente, leggera e cavalleresca. John McCain è andato al Letterman Show dopo che qualche settimana fa, con una scusa maldestra, aveva dato buca e scatenato la rappresaglia comica di Letterman. Oggi, con ogni probabilità, Sarah Palin andrà al Saturday Night Live Show dove imperversa la sua imitatrice Tina Fey. Il cambio di rotta, certamente temporaneo, c’è stato soprattutto giovedì alla cena benefica di gala della Fondazione Al Smith, al Waldorf Astoria: “So – ha detto Obama, sfottendo Sarah Palin che dice di essere pronta a fare il vicepresidente perché da casa sua in Alaska si vede la Russia – che da qui si riesce a vedere fino alla Russian Tea Room”.
I due candidati, in smoking e cravatta bianca, erano seduti al tavolo d’onore, divisi solo dal cardinale Edward Egan. Prima McCain e poi Obama sono stati divertenti e autoironici, trasformando le accuse di questi mesi, il chiacchiericcio dei talk show, i propri tic e quelli dell’avversario in una serie infinita di battute formidabili. McCain ha annunciato di aver seguito il consiglio degli editorialisti di licenziare la sua squadra di strateghi e di aver quindi affidato tutta la sua campagna al famoso “idraulico Joe”, il quale si prenderà cura anche delle sue sette case. McCain sapeva di essere in territorio democratico, ma ha aggiunto: “Sento che qualcuno di voi voterà per me… Sono felice di vederti, Hillary. E, a proposito, dov’è Bill?”. McCain ha poi elencato tutte le cattiverie che Bill va dicendo in giro sul suo conto, cose tipo “McCain è un eroe”, “un grande uomo” eccetera. Obama, un po’ più imbarazzato, ha ammesso di essere amico di gente infrequentabile e non pentita (“sono un membro del Senato”), ha preso in giro la sua fama messianica e profetica (“non sono nato in una mangiatoia, ma su Krypton”), e ha chiesto per quale motivo la cena non s’è tenuta allo Yankee Stadium davanti alle folle oceaniche che solitamente lo accolgono e dietro quel pretenzioso colonnato greco che gli piace tanto.
18 Ottobre 2008