Camillo di Christian RoccaGay contro neri, gay neri contro bianchi

New York. Il mondo gay californiano è in subbuglio, dopo la bocciatura popolare del diritto al matrimonio omosessuale. Un po’ se la prende con i mormoni, un po’ con gli afroamericani, un po’ con Barack Obama. I mormoni sono l’obiettivo più facile, perché sono stati i più vivaci sostenitori del referendum e non sono affatto cool. Più complicati i rapporti, anche per gli intrecci politicamente corretti, con gli afroamericani e con il primo presidente nero degli Stati Uniti. I primi hanno votato in grande maggioranza contro le nozze omosessuali (69 per cento a 31 per cento), Obama ha ripetuto in ogni occasione possibile di essere contrario al matrimonio gay, di considerare il matrimonio un’unione sacra, “benedetta da Dio”, tra un uomo e una donna. Il presidente eletto ha spiegato che è la religione a influenzare il suo pensiero, ma dalla sua biografia, dalle sue iniziative politiche a favore della famiglia e sulla responsabilità dei genitori è evidente che l’adolescenza senza il padre e con una madre distante abbiano contribuito a formare la sua posizione. Obama, nonostante ciò, ha ribadito che il referendum non era necessario, anzi sbagliato, ma sui siti della protesta gay gli contestano di non aver fatto campagna a favore, di non aver detto una parolina agli afroamericani che, alla fine e grazie alla grande mobilitazione nera per Obama, sono stati decisivi per la vittoria del sì.
Daily Beast, il blog collettivo di Tina Brown, ha raccontato il disagio e l’imbarazzo della comunità gay. Da sempre favorevoli ai candidati neri e alle battaglie sui diritti civili, i gay ora si sentono traditi dai neri, specie ora che un afroamericano ha conquistato la Casa Bianca. La battaglia tra i minority group è in pieno corso, con i gay neri che però si schierano con i fratelli afroamericani e contro gli omosessuali bianchi, accusandoli di razzismo.
Il sito della Brown ha pubblicato vari estratti del dibattito dentro la comunità gay. C’è chi ricorda che “gli ebrei si battevano per i diritti civili nel sud, alcuni sono stati uccisi e impiccati, eppure per anni gente come Farrakhan e Sharpton ha demonizzato gli ebrei. Ora la comunità gay sostiene i candidati afroamericani, sostiene i diritti civili e loro ci trattano come un tempo il paese trattava loro, usanso la scusa della moralità e della religione, ovvero le stesse ragioni per cui un tempo gli era negato il diritto di sposare qualcuno di razza differente”. Un altro militante gay ha scritto: “Sono felice di avere un presidente democratico che si batte per tutti i cittadini (fatta eccezione per i gay). La nostra volontà di avere una famiglia viene sempre criminalizzata, mentre i leader che parlano di cambiamento stanno a guardare e non fanno niente. Vergognatevi, comunità afroamericane”. Altri, gay neri, difendono la propria etnicità e accusano di razzismo i bianchi: “Se la gente bianca pro gay avesse maggiori rapporti con i non bianchi e combattesse insieme a loro contro il razzismo, ci sarebbe meno omofobia in queste comunità”. Un altro scrive: “Facciamo un referendum che neghi diritti ai neri e ai latinos e vediamo che succede, ci sarebbero rivolte nelle strade, i gay sono l’ultima minoranza”.

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