La nota fobia neocon del Corriere si estende, ma non è la prima volta, alle pagine dello spettacolo. A Paolo Mereghetti non è piaciuto il film di Stone su Bush, perché troppo tenero con il presidente americano (era chiaro che non gli sarebbe piaciuto, come avevo scritto qui), Ma a un certo punto ci pensa il Mereghetti a mettere le cose a posto: "Stone evita di porsi la domanda che tutti vorrebbero fare (più che tutti, lui, ndr) come è stato possibile eleggere un personaggio così inconsistente?". Notare la logica del ragionamento di Mereghetti: Stone, dico: Stone, non si pone la domanda sul personaggio inconsistente e allora Mereghetti anziché dubitare dell’inconsistenza della sua tesi e occuparsi che so, di montaggio o di fotografia o di casting, si lancia acrobaticamente in una risposta storico-politologica che chiunque in questi anni non abbia letto il Corriere sa benissimo che non sta in piedi sotto nessun punto di vista (nemmeno quello di un dietrologo come Oliver Stone, per dire): "Perché la macchina da guerra neocon aveva bisogno di un personaggio debole".
23 Novembre 2008