Camillo di Christian RoccaSconcerti the model

Obama e i giornali di tutto il mondo erano contrario al surge di Bush/Petraeus/McCain, ma senza quella decisione illuminata a cui si sono opposti oggi l'Iraq sarebbe ancora nel caos. Mario Sconcerti è pronto a suggerire al neo presidente questo bel discorso:

Obama e i giornali di tutto il mondo erano contrari al surge di Bush/Petraeus/McCain, ma senza quella decisione illuminata a cui si sono opposti oggi l’Iraq sarebbe ancora nel caos. Mario Sconcerti è pronto a suggerire al neo presidente questo bel discorso:
"Credo sia giusto riconoscere che sull’utilità del surge in Iraq ho commesso qualche errore di valutazione. Sono stato in buona e abbondante compagnia, ma essendomi questo sempre interessato poco, è giusto che ora alzi la manina da solo. Continuo a non ritenere gradevole l’operazione di regime change. Sono tra quelli che amano per la democrazia una liturgia esatta e consolidata. Ma sarebbe sciocco, proprio parlando di democrazia, non ammettere l’importanza del surge in questo angolo di mondo. Non sono le elezione fatte in queste 6 anni a meravigliare, in alcuni settori l’Iraq ha fatto di più. È la facilità, direi la naturalezza, con cui il surge ha portato improvvisamente all’Iraq un equilibrio che non si era mai visto e della cui esistenza era ormai lecito dubitare.
La strategia di Petraeus non è mobilissima, ma fa correre il paese. Non è una strategia per tutte le stagioni, ma occupa bene lo spazio e ha buona resa. Soprattutto capisce in fretta la situazione sul campo, sa creare un democrazia semplice, così diretta da diventare un tradimento. È raro trovare una strategia che sappia ribaltare con armonia la situazione sul campo. Quasi impossibile trovarne una che sappia farlo con il realismo e l’esattezza di Bush. Sono state queste sue due doti (presenza fisica e capacità di far ripartire dal basso subito e con qualità la democrazia) a dare un passo diverso all’Iraq. Ora la democrazia a Baghdad gioca più spesso di prima, è sempre lenta ma corre di più la società; Maliki e Allawi trovano spesso il contropiede. Il nuovo Iraq è soprattutto nella loro differenza, ma il surge di Bush ha avuto la bravura di assecondarla, anzi, favorirla. Certo questo porta all’esclusione delle teorie sul ritiro, ma questa è un’altra storia, su cui forse non è ancora tempo di chiedere scusa. A presto comunque".

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