Non ho idea di come finiranno le finte elezioni iraniane, io spero che perda Ahmadinejad. Se Ahmadinejad dovesse perdere sarebbe una bella notizia, la prova che gli iraniani detestano il loro despoti e gli ayatollah. Ma l’entusiasmo internazionale per il suo avversario, Moussavi, rasenta il delirio. I giornali americani, addirittura, lo definiscono "il Barack Obama iraniano" e state certi che, se dovesse vincere, seguiranno editoriali lacrimosi alla Gad Lerner sull’effetto straordinario che ha avuto discorso di Obama al Cairo. Moussavi, però, non è Barack Obama. Quasi trenta anni fa è stato il primo premier della rivoluzione islamica iraniana, scelto personalmente da Khomeini. Non è un democratico. Non rinuncia al nucleare o a finanziare il terrorismo di hamas ed hezbollah. Mostrerà una faccia meno scandalosa del regime.
12 Giugno 2009