Oggi sul Corriere c’è la notizia, anticipata qui qualche giorno fa, che le task force di Obama sulla detenzione dei terroristi e sulle tecniche di interrogatorio hanno chiesto sei e due mesi di tempo in piú per trarre le loro conclusioni e suggerimenti al presidente. Caretto scrive che sulle detenzioni Obama ha avanti a sé 3 opzioni: trasferire i detenuti all’estero, processarli con rito ordinario oppure con le corti militari. Qui il punto non è dimenticarsi di segnalare che queste 3 opzioni erano esattamente le stesse adottate da Bush, ma non aver scritto che per la metà dei 222 detenuti rimasti la soluzione adottata da Obama è quella della detenzione infinita e senza processo (a Guantanamo o altrove). Poi c’è la questione Bagram, il carcere americano in Afghanistan dove ci sono stati veri maltrattamenti e torture di cui Obama non parla (figuriamoci Caretto) e anzi sta pensando di ampliare. Mentre i babbei chiacchierano di Guantanamo (che è un carcere modello) i detenuti della guerra al terrorismo sono anni che vengono mandati a Bagram. A migliaia. .
22 Luglio 2009