C'era una voltaBasilischi e sirene

Volete vedere un basilisco, o una sirena? Facile, basta andare nel Museo di storia naturale di Venezia, nella Wunderkammer per la precisione e vedrete una sirena e un basilisco imbalsamati. Natural...

Volete vedere un basilisco, o una sirena? Facile, basta andare nel Museo di storia naturale di Venezia, nella Wunderkammer per la precisione e vedrete una sirena e un basilisco imbalsamati. Naturalmente sono tarocchi. Ma la loro falsità appare evidente ai nostri occhi, a quelli di un essere umano del XVII o del XVIII secolo molto meno. Le balene esistono, ma per un italiano del Settecento vederne una dal vero era quasi impossibile. Tutt’al più avrebbe potuto vedere un fanone portato da qualche marinaio. E credere che quel fanone appartenesse a un gigantesco abitatore dei mari, era un atto di fiducia. E se un marinaio portava un dente di narvalo, sostenendo che era un corno di unicorno (magari perché così aveva affermato chi gliel’aveva venduto), perché non credergli? Nella percezione di un uomo del Settecento, che differenza c’era tra una balena e un unicorno: non avrebbe mai visto nessuno dei due animali e credere alla loro esistenza era semplicemente un atto di fiducia. Ancora meglio, quindi, se era possibile vedere un basilisco o una sirena imbalsamati. Non era difficile ottenere animali fantastici: bastava assemblare assieme parti diverse di animali veri. Una cosa di pesce, un tronco di mammifero con artigli, una testa di scimmietta ed ecco la sirena, un becco di uccello, qualche pezzo di pesce, rettile e animali vari, ecco il basilisco. Qua sotto le foto: il baslisco e la sirena.

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