I vertici del giornalismo italiano a confronto ieri, nella giornata conclusiva della Va edizione del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia. L’ incontro dal titolo “Se cinque euro vi sembrano pochi, per un futuro radiosissimo” aveva ad oggetto la grave situazione del giornalismo in Italia dove, a fronte della grave crisi economica che attraversa il mondo dell’ editoria, l’ unica soluzione che sembra essere stata individuata è la riduzione ai minimi termini dei compensi dei giornalisti, freelance,collaboratori occasionali, ma in ogni caso lavoratori più che precari.
Ospiti dell’ incontro Enzo Jacopino, presidente dell’ Ordine Nazionale dei Giornalisti, Roberto Natale, presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana (il sindacato di categoria), Paola Caruso, giornalista precaria protagonista a novembre dello scorso anno di una clamorosa azione di protesta nei confronti del Corriere della Sera conclusa con uno sciopero della fame, Raffaella Cosentino, giornalista freelance, Francesca Ferrara, giornalista freelance, esperta in comunicazione e multimedialità (organizzatrice della rassegna “Sentieri Digitali”), Cristiano Tassinari, giornalista e scrittore, autore del libro “Volevo solo fare il giornalista”. Il tutto moderato da Roberto Zarriello e con la supervisione di Vittorio Pasteris, organizzatore di tutti gli eventi del Journalism Lab a Perugia.
Gli ospiti rappresentavano ai massimi livelli tutte le parti in causa, ad eccezione della Federazione degli Editori, assente. Ed in effetti una assenza che ha fatto anche comodo. Perché, di fronte alle corpose ed evidentemente giuste critiche dei giornalisti presenti che paventavano la grave difficoltà di lavorare con compensi minimi, addirittura ridicoli, la risposta del Presidente dell’ Ordine è stata quella di ribaltare, tali responsabilità sulla corporazione editoriale. E il “j’ accuse” di Jacopino è stato anche “documentato” dalla presentazione di numeri ed elenchi di giornali che sottopagavano in maniera indecorosa i propri collaboratori giornalisti. Tanto che,per un momento, se un partecipante al convegno fosse entrato in sala in quel momento, senza sapere chi era colui che denunciava, avrebbe potuto immaginare di trovarsi innanzi al più anziano dei precari italiani. E non è mancato chi, come il giornalista Marco Renzi,ha ricordato all’ Ordine la necessità di assumersi delle responsabilità e non solo di accusare gli editori.
Per fortuna era Domenica delle Palme e Vittorio Pasteris, con saggezza e simpatica ironia, ha offerto un ramoscello d’ ulivo alle parti, prima che queste andassero verso un confronto più duro. Ma non sono mancate le proposte e gli annunci di “buoni propositi”. Come quello di Roberto Natale (FNSI) che ha annunciato la presentazione di ben due disegni di legge in parlamento per la regolarizzazione dei compensi e delle attività di collaborazione e quello di Jacopino che ha preannunciato, a breve, azioni disciplinari nei confronti degli editori “cattivi”.
Vedremo. Ma di “buone intenzioni è lastricato l’ inferno”, diceva buonanima del mio papà.