Gli ambulanti veneziani protestano contro gli ambulanti abusivi africani che vendono merce tarocca nella zona di San Marco. Quella dei banchetti è una tradizione lunghissima, testimonianze del XV secolo parlano dei macellai sistemati tra le colonne di Marco e Todaro (San Marco e San Teodoro). Luogo non casuale perché quello era il punto dove avvenivano le esecuzioni e quindi proprio lì i macellai, che svolgevano un’attività ripugnante perché aveva a che fare col sangue, potevano vendere la loro merce (e per questo nessun veneziano ci passa in mezzo, se guardate i quadri dei vedutisti del Sei-Settecento, noterete che gli archi di trionfo erano innalzati a fianco delle colonne, non in mezzo).
Il quadro che vedete qua sotto, una veduta di fondamenta van Axel, a Santa Maria Formosa, Venezia, è stato da me fotografato al mercato di Taipei, capitale di Taiwan. Funziona così: alcuni intraprendenti veneziani mandano cartoline illustrate di Venezia a pittori taiwanesi, thailandesi o cinesi. Questi le riproducono, ovviamente senza esser mai stati a Venezia (accade lo stesso anche per Parigi), i quadri vengono speditii a Venezia senza firma, una volta in laguna qualcuno aggiunge una firma locale e poi vengono venduti in alcuni (non tutti, alcuni) dei banchetti dei pittori attorno a Piazza San Marco.
Anche le merci taroccate fanno parte di una secolare tradizione veneziana,