Spero che la memoria non mi inganni ma da quanto ricordo (ho controllato anche gli archivi di Google) c’è una cosa su cui Berlusconi è stato sempre coerente: dei giornalisti proprio non si fida. Per lui hanno sempre rappresentato un “pericolo per la democrazia”. Appena può ribadisce il concetto. Come ha fatto oggi.
«Non dico nulla, sto in silenzio elettorale». Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una pausa del processo Mills in Tribunale a Milano. Berlusconi ha poi aggiunto , rivolgendosi ai giornalisti presenti: «Non mi fido di voi, ho la massima sfiducia nella situazione informativa». (Corriere.it, 16 maggio 2011)
Berlusconi affida ai suoi un «compito non facile ma importante: dovete togliere il bavaglio alla verità, quel bavaglio imposto dalla stampa schierata con la sinistra, pregiudizialmente ostile al governo, che disinforma, distorce la realtà e calpesta in modo sistematico il diritto sacrosanto della privacy dei cittadini». Un diritto che si traduce, per il premier, «nell’uso sereno del telefono» ma che i giornalisti «calpestano invocando per sé la libertà di stampa come se si trattasse di un diritto assoluto. Ma in democrazia non esistono diritti assoluti, perchè ciascun diritto incontra sempre un limite negli altri diritti prioritariamente ed egualmente meritevoli di tutela. Questo, come ben sapete, è un principio elementare delle democrazie liberali. Un principio che la stampa italiana, in maggioranza, ha scelto purtroppo di ignorare. Allora dobbiamo spiegare tutto questo anche attraverso i gazebo a tutti gli italiani». (Il Messaggero, 10 luglio 2010)
Se avete segnalazioni di elogi alla stampa da parte del premier, potete postarle. Anzi, sarebbero gradite.