La SmorfiaIl senso di un voto. De Magistris in corsa per la poltrona di sindaco.

A Napoli De Magistris (IDV) va al ballottaggio con Lettieri (PDL), in barba ad ogni precedente sondaggio o previsione.  Sconfitto Morcone (PD) e con esso definitivamente chiuso (o quasi) un venten...

A Napoli De Magistris (IDV) va al ballottaggio con Lettieri (PDL), in barba ad ogni precedente sondaggio o previsione. Sconfitto Morcone (PD) e con esso definitivamente chiuso (o quasi) un ventennio bassoliniano nella città di Pulcinella.

Quasi perché i voti del PD saranno indispensabili all’ ex-magistrato sia per affrontare il ballottaggio e sia, in caso di vittoria, per gestire il comune.

Perché se è vero che De Magistris ha registrato un successo personale al di là di ogni più rosea aspettativa con un abbondante 27% di voti, la somma delle liste che lo sostengono sfiora appena il 17%.

Avevo parlato di una mancanza di speranza nel voto di Napoli nel precedente post su questo blog, e di come la speranza fosse invece il motore necessario a far funzionare ogni cosa. E allora come interpretare questo voto?

E’ semplice, direi fin troppo, parlare di “voto di protesta” di sfaldamento del centrosinistra, di malcontento diffuso. Ma i numeri parlano, anzi cantano. Cantano una canzone antica, di una città che cerca un leader, che nel 1993 identificò in Antonio Bassolino, poi divenuto “re di Napoli”.

E questo credo ancora sia il problema più grande di questa città: un terzo della popolazione sceglie un leader, De Magistris appunto, ma poi non si identifica nelle liste che lo sostengono. E’ un problema culturale, quello di cui parlavamo appunto nel precedente articolo. Di una città che non ha risorse per credere in se stessa, per costruire una classe politica ed amministrativa su cui puntare, per vivere una quotidianità che vada oltre il fenomeno elettorale o carismatico del singolo individuo.

Massima stima e riconoscimento a Luigi De Magistris che merita tutto il consenso ottenuto ma, in caso di elezione al ballottaggio, si troverà a dover governare con gli uomini che lo hanno fatto fino ad oggi, con un PD napoletano che non è stato in grado, neanche al suo interno, di fare chiarezza e presentarsi unito a queste elezioni. Lo scandalo delle primarie, prima indette e poi annullate per palesi “brogli” non può essere dimenticato.

Occorre che il Partito Democratico, come anche ha dichiarato ieri il suo leader PierLuigi Bersani, faccia a Napoli un lavoro serio di autocritica e rifondazione. E che si presenti unito al ballottaggio in sostegno di Luigi De Magistris, senza se e senza ma.

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