Purtroppo, a poco più di 10 giorni dalle urne, c’è ancora tanta incertezza sul destino del Referendum sul Nucleare, del 12 e 13 Giugno.
Al governo, non è bastato averlo relegato a Giugno con relativo, vergognoso, costo aggiuntivo per la collettività: poteva infatti essere accorpato alle elezioni amministrative.
Non è bastato aver disertato i lavori in Commissione di Vigilanza Rai, per circa un mese, in modo che venisse approvato in ritardo il Regolamento Rai per l’informazione sul Referendum e, soltanto dopo l’appello del Presidente della Repubblica.
E non è bastato, neanche, dare attuazione, al Regolamento con un numero insufficiente di spot, collocati per di piu’ in orari marginali.
E’ arrivato, ieri, il gran finale: la fiducia blindata sul decreto “Omnibus” e, addirittura, l’assenso negato alla diretta tv, sulle dichiarazioni di voto.
Decreto che ricordiamo, deciderà sulla “moratoria sul nucleare” ma servirà unicamente a tentare di “invalidare” il Referendum, o meglio a SCIPPARLO letteralmente, al popolo sovrano, per riproporre il nucleare in seguito.
Fermo restando che l’ultima parola spetterà alla Cassazione, allo scopo di protestare contro questo ennesimo gravissimo abuso, i due comitati referendari “Vota Sì per Fermare il Nucleare” e “2 sì per l’Acqua Bene Comune” saranno presenti oggi sotto Montecitorio, con un appello “al mondo dello spettacolo, della cultura e della scienza”, affinché intervenga, in questa che sta diventando, di ora in ora, sempre più, una battaglia di Democrazia.
Ricordiamo che, a difendere l’avventura nucleare a tutti i costi, è la lobby dei mega affari, “la cricca”, responsabile delle avventure della Maddalena, dell’Aquila e di tante altre imprese.
Quella che, si appresta a lucrare sul disastro annunciato del Ponte di Messina e di quello dell’Alta Velocità.
Quella che, supportata dalle banche d’affari, non tiene in nessun conto l’ambiente e le esigenze dei cittadini.
Sarebbe davvero ora che gli Indignados italiani facessero sentire la loro voce.
Se non ora quando???