C'era una voltaQuando la Grecia era in zona ducato

Qualche storico lo definisce "il dollaro del Medioevo", il ducato veneziano, perché era la moneta di scambio universaalmente riconosciuta nel Mediterraneo orientale. In realtà questo titolo onorifi...

Qualche storico lo definisce “il dollaro del Medioevo”, il ducato veneziano, perché era la moneta di scambio universaalmente riconosciuta nel Mediterraneo orientale. In realtà questo titolo onorifico spetterebbe anche al fiorino di Firenze, ma la moneta aurea toscana era più diffusa nell’Europa centro-settentrionale, mentre nel Levante – e quindi anche in Grecia – il ducato non aveva concorrenti. Caduto l’impero romano, cessa anche la monteazione aurea (in realtà cessa del tutto la monetezione, ripresa solo da Carlo Magno). La prima moneta aurea viene coniata a Genova, nel 1252. Nello stesso anno Firenze conia il fiorino, nel 1284 tocca a Venezia col ducato. La moneta veneziana, 3,54 grammi d’oro, è talmente pura che deve esserne leggermente abbassato il titolo altrimenti si piega con troppa facilità. Fino alla caduta della Repubblica, 1797, il ducato manterrà intatto il titolo di purezza, tanto che la parola “oro zecchino” deriva proprio dalla moneta aurea veneziana che a metà del Cinquecento comincia a essere chiamata “zecchino”. I sacchetti pieni di ducati col sigillo della zecca di San Marco circolano senza essere aperti e sono talmente apprezzati da far premio persino sull’oro. Il sigillo della Serenissima garantisce. Nessuna miìoneta ne scalzerà il primato fino all’avvento di Napoleone e anche dopo, pur non avendo più corso legale, i ducati continueranno a essere apprezzati per la tesaurizzazione.

Ducati, o zecchini, veneziani si trovano ancora oggi tra le reliquie dei monasteri ortodossi greci e mediorientali.

Qua sotto un ducato del dogado di Andrea Gritti (1523-1538)

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