TeardropChissenefrega delle foto, raccontateci i fatti

Sabato scorso, 25 giugno, si è conclusa la stagione dei Pride. Questo momento dell’anno è stato seguito con particolare attenzione dai media online che fino lo scorso anno si occupavano delle manif...

Sabato scorso, 25 giugno, si è conclusa la stagione dei Pride. Questo momento dell’anno è stato seguito con particolare attenzione dai media online che fino lo scorso anno si occupavano delle manifestazioni glbtq (gay, lesbiche, bisex, trans e queer) solo per dare un po’ di colore ai propri contenti.

Questa attenzione è figlia dei cambiamenti politici internazionali e italiani. Il riconoscimento delle coppie omosessuali voluto da Mario Cuomo, il governatore dello stato di New York, accelera le decisioni della Casa Bianca. Secondo diversi analisti politici americani Barack Obama aprirà il matrimonio alle coppie gay nel 2012. In Italia, invece, i nuovi sindaci hanno fatto capire che i limiti del Governo centrale potrebbero essere superati dalle grandi metropoli. Pierfrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali della giunta Pisapia, a GQ ha fatto capire che Milano avrà un registro delle coppie di fatto e un provvedimento locale contro l’omofobia. Luigi De Magistris ha sfilato insieme agli organizzatori del Pride di Napoli.

Il recente interessamento per le manifestazioni arcobaleno spiega meglio di tanti ragionamenti perché internet è un vettore ma non un verbo. Se dalla rete partisse davvero la rivoluzione congelata oggi il dibattito sul Pride sarebbe complesso e non si fermerebbe al numero di cortei che hanno sfilato nelle ultime settimane in Italia. I nuovi giornalisti, per colmare le lacune dei senatori della professione, proverebbero a raccontare l’indignazione che gay e lesbiche hanno manifestato scorrendo le gallery dedicate al matrimonio di Mara Carfagna. Il ministro per le Pari Opportunità è a tempo con Berlusconi ma non con il paese che vorrebbe avere i suoi stessi diritti.

Questa parte del racconto non è stata redatta da chi si è esaltato per i Pride di Palermo, Roma, Milano e Napoli. Se proprio si deve attaccare la stampa tradizionale per le analisi abbozzate è giusto dimostrare di saper articolare ragionamenti più robusti. La stagione delle gallery è finita. Oggi da internet un utente si aspetta quel gusto della parola che giornali e tv hanno vomitato ogni volta che si è ragionato di società. Chissenefrega delle foto. Raccontateci i fatti.

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Colonna sonora: Come un eroe della Marvel dei milanesi Egokid. Con Pisapia sono cambiati persino i supereroi. Fuori Batman. Dentro Capitan America gay.

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