Alla vigilia dei referendum ha debuttato su SkyUno il nuovo spettacolo di Corrado Guzzanti. Lo show si chiama Aniene e in meno di sette giorni è già diventato un cult. Guzzanti è diventato il nuovo uomo dei record. Aniene è uno dei momenti di Sky più seguito dall’inizio dell’anno. Il finto spot sui referendum ha superato le 400mila visualizzazioni su Youtube. Dopo la messa in onda di Aniene Paolo Ruffini e Carlo Freccero, direttori di RaiTre e Rai4, hanno condiviso con la stampa il loro desiderio di rubare a Sky il satiro.
Il 2011 non è solo l’anno zero della tv. Anche la rete, a suo modo, è sovrastata dall’onda del cambiamento. Per anni, forse, gli esperti di tecnologia ci hanno ripetuto con costanza che la forza di internet è tutta incastrata nel vettore. Da quando Youtube è nato ogni ora un utente prova a diventare una web star. Pochissimi di loro sono riusciti a raggiungere la celebrità. Ad oggi solo Willwosh è riuscito ad emanciparsi dalla rete.
Il successo di Aniene dimostra che internet non è più forte degli altri media se il contenuto presente non è valido o comunque poco appetibile per un pubblico. Da quando il nuovo personaggio di Guzzanti è diventato il simbolo di un cambiamento plurimo chi lavora con la rete non ha più alibi e deve iniziare a lavorare sui contenuti non solo sulla loro eventuale applicazione sui social network.
“Se io ho questo nuovo media, la possibilità cioè di veicolare un numero enorme di informazioni, in un microsecondo, mettiamo caso a un abboriggeno dalla parte opposta del pianeta… ma il problema è: abboriggeno, ma io e te… che cazzo se dovemo dì?” (Corrado Guzzanti da Millenovecentonovantadieci)